gabriella marzia rapisarda

Amnesia dissociativa, un «buco» nella memoria dovuto allo stress

2019-09-21 06:09:12

Attenzione ai segnali: difficoltà a concentrarsi e ricordare le cose, sonno disturbato, irritabilità rispetto ai cambiamenti, la tendenza ad agire «in automatico»


Quando un bambino viene dimenticato in auto da un genitore (come accaduto a Catania) la causa può essere cercato in quella che gli psichiatri chiamano «amnesia dissociativa». Di che cosa si tratta? «È una lacuna retrospettiva nella memoria, un vero e proprio “buco” che si forma nei nostri ricordi - spiega Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di neuroscienze dell’ospedale Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano -. È un disturbo per fortuna raro, anche se il numero di diagnosi è cresciuto molto negli ultimi anni. Si tratta di una perdita completa delle nozioni del tempo e del ricordo, legata solitamente a eventi traumatici o a un forte stress».

Evento eliminato dalla lista

Ma come è possibile dimenticarsi il proprio figlio? «Si tratta di un’amnesia circoscritta, in cui la persona non è in grado di ricordare cosa è accaduto nell’arco di poche ore - chiarisce il professor Mencacci -. Sicuramente la persona vive una forte condizione di stress, che fa sì che nel susseguirsi di atti automatici che presumibilmente esegue ogni mattina, l’evento di accompagnare il figlio al nido venga isolato, “eliminato” dalla lista». Come si fa a diagnosticare questa condizione? «Vanno prima di tutto escluse alcune condizioni patologiche, ovvero la presenza di una crisi epilettica, la sindrome dell’amnesia globale transitoria, un trauma cranico o l’assunzione di sostanze psicotrope - continua Mencacci -. Una volta che queste eventualità sono state escluse, si valuta la possibilità dell’amnesia dissociativa, che un tempo veniva definita “psicogena”, in base a una serie di informazioni. Peraltro in questi casi è necessario escludere anche l’amnesia simulata (o sindrome di Ganser), molto comune per esempio tra i carcerati». Nell’amnesia dissociativa, a causa di un forte trauma o stress, un pezzo della propria vita viene temporaneamente cancellato senza che il soggetto ne abbia la minima consapevolezza. «Può accadere che l’oggetto di questa amnesia sia ciò che di più caro sia ha al mondo, come un figlio o anche se stessi - spiega Mencacci -: ci sono casi di persone che, preda di questa condizione, tentano il suicidio o si infliggono delle mutilazioni, in modo assolutamente non volontario. In altri casi, chi ne soffre butta nella pattumiera denaro o gioielli». 


Uno stress «oltre i limiti»

Quali traumi e stress possono portare fino a questo punto? «Il numero di casi segnalati di amnesia dissociativa aumenta per esempio dove ci sono eventi catastrofici, come terremoti o guerre - risponde Mencacci -. Ma bisogna tenere presente che la soglia dello stress è individuale: un affaticamento che per alcuni è lieve può essere molto pesante per altri. Consideriamo che lo stress patologico fa aumentare il rischio di infarti ed emorragie cerebrali: questo fa capire quanto sia preoccupante». Quali sono i segnali di uno stress “oltre i limiti”? «Una progressiva difficoltà di concentrazione e di memoria, il sonno disturbato, irritabilità rispetto ai cambiamenti, la tendenza a fare cose “in automatico”, senza pensarci: sono tutti segnali che devono far suonare un campanello d’allarme». Come valuta la presenza nelle auto dei segnalatori acustici o visivi che indicano la presenza di un bambino nel seggiolino? «Ben vengano - conclude Mencacci -, aiutiamo la nostra memoria. Perché l’effetto dello stress, ormai lo sappiamo, è quello di agire proprio sui meccanismi della memoria. Dunque qualunque dispositivo in questo senso è prezioso: è come attaccare un post-it o scrivere la lista della spesa. E in questo caso non parliamo di piccoli impegni quotidiani, ma dei nostri figli».

 https://www.corriere.it/salute/neuroscienze/19_settembre_19/amnesia-dissociativa-buco-memoria-dovuto-stress-afabb976-daf4-11e9-94b9-f72cb5920b7e.shtml?refresh_ce-cp