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Crisi di governo: quali conseguenze avrà per la scuola?

2019-08-19 08:18:16

In questo articolo elenco i provvedimenti che restano in vigore e quali invece potrebbero saltare.

I provvedimenti che restano in vigore

Restano:

  1. gli 80 euro
  2. l’aumento dell’indennità di vacanza contrattuale
  3. la possibilità, seppur con risorse esigue, di rinnovare i contratti
  4. l’aumento delle ore nei licei musicali e quello relativo a duemila posti in tempo prolungato
  5. la stabilizzazione dei 12 mila Lsu e la trasformazione di alcuni contratti par time
  6. l’abolizione del FIT, dei nuovi concorsi riservati per i precari con 36 mesi e degli ambiti territoriali nella mobilità. 


I provvedimenti attuativi dovranno essere presi da un esecutivo di transizione o da un nuovo esecutivo politico di legislatura.

Cosa non si farà

Salta l’accordo di Palazzo Chigi del 24 aprile 2019 per il quale i sindacati rappresentativi, eccetto Anief, avevano revocato lo sciopero generale alla vigilia delle elezioni europee, perché il nuovo Governo, di qualsiasi scopo sia, non avrà più la stessa maggioranza politica per trovare la copertura di un aumento di 100 euro e mettere paletti a un’autonomia differenziata.

Non ci sarà neanche un Decreto legge (non ha nome) approvato il 6 agosto da quel Governo oggi in crisi con annesso quel piano straordinario, inutile, sul precariato che avrebbe salvato 24 mila precari con 36 mesi e lasciato nel limbo gli altri 200 mila.

Concorsi ordinari

Per quanto riguarda i concorsi ordinari occorrerà leggere il prossimo disegno di legge di stabilità dopo che la Commissione Ue avrà multato l’Italia per aver tradito le norme euro-comunitarie sull’abuso dei contratti a termine.


Il bilancio di un anno di Governo risulta negativo per la scuola.