Francesco Maccioni

Founder Junior

Il viadotto Negrelli (Negrelliho Viadukt)

2020-07-20 15:55:12

Cari amici e membri della community di Cam.TV desidero oggi rendere omaggio alla stupenda città boema di Praga raccontandovi la storia del viadotto Negrelli (Negrelliho Viadukt),il secondo ponte più antico della città


con un passato come fondamentale nel collegamento fra la capitale Ceca e la Germania e che parla italiano.

La costruzione del viadotto Negrelli ebbe inizio nel 1846 e durò quattro anni. Il primo ad essere incaricato per la sua progettazione fù Jan Pernier, il quale godeva di una certa notorietà nel territorio ceco per aver realizzato la linea ferroviaria che collega Praga alla città universitaria della Moravia Olomouc.Ma Pernier morì a causa di un incidente ed allora si decise di affidare l’importante progetto all’architetto di origine trentina Alois Negrelli

L’architetto italiano Alois Negrelli entrerà successivamente nella storia per aver progettato il canale di Suez ed il suo fù un lavoro di un’ingegneria impressionante dato che per la prima volta si utilizzarono dei macchinari a vapore durante la costruzione e come materiali furono usate delle pietre e ciò rappresentò una scelta notevole ed innovativa considerando che ai tempi si impiegava il legno per la maggior parte dei ponti di questo tipo.

Nel giorno del 1° giugno del 1950 vi fù la cerimonia d’inaugurazione: il viadotto era finalmente stato messo in funzione e guadagnò il titolo di ponte più lungo d’Europa e con i suoi 87 archi che si estendono per 1.100 metri questo record rimase imbattuto fino al 1910.  

Nonostante la grandiosa opera ricevette numerosi elogi, fù oggetto di alcune critiche dato che si temeva che potesse diventare un ostacolo per lo sviluppo della città, un ostacolo in modo particolare  alla costruzione di nuovi edifici ma contrariamente a queste preoccupazioni, la struttura finì per diventare un simbolo d’innovazione a tutti gli effetti

Essa non era all’avanguardia solamente dal punto di vista ingegneristico ma anche economico e sociale. Ai primi anni del XX secolo i suoi archi d iniziarono ad essere utilizzati per vari scopi come  ad esempio la società Velox  decise di usarli per ospitare le officine del suo Grand Garage, il più esclusivo di tutto l’impero austroungarico dato che al suo interno si potevano parcheggiare fino a 50 automobili e 100 motocicli. 

Nell’ anno 2017 si diede inizio ai lavori di ricostruzione terminati il 29 maggio 2020.

 Le operazioni di restauro si concetrarono proprio sullo spazio sotto le arcate del viadotto in modo da poter ospitare negozi, boutique, uffici ed altre attività.

Inoltre si apportarono delle modifiche alla struttura ferroviaria, consentendo cosi’di passare da una velocità di 40km/h ai 60km/h,per giunta sono state implementate delle misure anti-rumore ed anti-vibrazione.

Attualmente il ponte non è più parte della tratta Praga-Dresda, ma solo della più prosaica tratta interna Praga-Kladno quindi difficilmente meno attraente per uno straniero, ciò perché il centro nevralgico ferroviario della capitale Boema è stato trasferito da Masarykovo (da dove il ponte parte) a Hlavní Nádraží). Il viadotto( viadukt potrebbe però recuperare parte della sua importanza se la tratta Praga-Kladno sarà deviata per creare il collegamento ferroviario tra il centro della capitale e l’aeroporto



Fonte : ITALIA PRAGA ONE WAY    Web Page

Immagine tratta da(by) ITALIA PRAGA ONE WAY    Web Page