Francesco Maccioni

Founder Junior

Il Solstizio d’Estate ed il suo significato simbolico

2020-06-22 14:30:03

Il solstizio d’estate segna il momento dell’anno in cui le ore di luce arrivano al picco e quindi il 21 Giugno si avrà il giorno più lungo dell'anno relativamente alle ore di luce e al tempo stesso ha inizio il loro declino fino ad arrivare al solstizio d’inverno che inverte la situazione

Si ritiene che con esso si è arrivati a metà anno.

Il termine solstizio significa “il sole si ferma”, perché in questo particolare momento sembra che esso si fermi per un po’ di tempo, prima di riprendere il cammino inverso. Il solstizio ha inizio con il giono del 20 Giugno e si protrae per 4 giorni, fino alla notte di San Giovanni, che cade il 24 giugno. Esso è  un tempo di sospensione durante il quale il confine che separa i diversi mondi si assottiglia. La potenza solare durante il solstizio d’estate raggiunge la massima intensità e i mondi magici diventano accessibili anche a noi comuni mortali.

La giornata del 21 Giugno  in diversi calendari  è ancora legata a tradizioni piuttosto datate le quali  resistono ai tempi moderni dando vita a feste in cui si fondono folclore ed un pizzico di mistero.

La celebrazione probabilmente più famosa riguarda l'enigmatico e famoso sito Stonehenge, in Gran Bretagna, il quale secondo alcune teorie costituisce una specie di osservatorio astronomico preistorico, probabilmente utilizzato in passato anche per omaggiare solstizi ed equinozi. Di certo, si sa che l'insieme circolare di grosse pietre, i cosiddetti “Megaliti” è organizzato per fare in modo che alle prime luci del solstizio d’estate i raggi del Sole convergano su un blocco di pietra posizionato al centro del complesso e l'allineamento serviva agli antichi per scandire il passaggio delle stagioni.

Il fascino di un tale evento ha trasformato il complesso  di Stonehenge una delle mete più battute nel giorno del 21 Giugno, quando la location viene invasa dai turisti, curiosi e seguaci del Celtismo e altre religioni neopagane.  

Il giorno del Solstizio d’Estate viene celebrato con diverse feste sparse per il mondo dato che 

in passato  le cerimonie pagane dedicate al Solstizio d'Estate erano spesso l'occasione per omaggiare le divinità portatrici di luce e fertilità, con cui si creava una sorta di connessione spirituale. 

Nel corso dei secoli i processi di cristianizzazione hanno tuttavia arricchito di nuovi significati la ricorrenza, facendole in molti casi cambiare “pelle”. 

In Lettonia, ad esempio, il 23 e il 24 giugno, ricorrenza dellafesta di San Giovanni si celebra lo Jani, che rappresenta una festa nazionale da trascorrere in compagnia ed all'aperto, con fuochi, danze e bagni nei laghi.
Rimanendo prossimi a noi la festa di San Giovanni è una solennità religiosa molto sentita in alcune zone dell’ Italia e della Spagna, una festa che trae origine proprio dei culti solstiziali in onore del fuoco e della luce. Il rito ormai radicato con la tradizione cristiana, porta ancora con sé alcuni retaggi antichi, i quali si traducono in grandi falò accesi durante la notte e tenuti vivi fino all'alba successiva.

Cambiando continente in Alaska nel giorno del 21 Giugno si può assistere ad una partita unica nel suo genere. Infatti nella città di Fairbanks dove ha sede la squadra di baseball più a nord del pianeta viene organizzato un match di mezzanotte (in piena luce solare) che dura fino al mattino successivo. 


Litha: la festa del solstizio


Litha è la festa del Solstizio d’Estate, il giorno più lungo dell’anno, durante il quale le fate festeggiano nelle valli mentre maghi e streghe raccolgono erbe e vengono accesi fuochi, si aprono le danze al chiaro di luna si celebra il Dio Sole al massimo della sua potenza. 

La dea, che a Beltane si era sposata, ora è Madre incinta, la cui energia esploderà con i frutti che la terra dispenserà.Druidi in questo momento carico di magia erano soliti rifornirsi di piante magiche. Si narra infatti che i giorni intorno al Solstizio siano i più adatti per raccogliere le erbe, caricate di potere.I temi principali di Litha riguardano: l’affermazione dell’energia solare, che è di tipo yang, il raccolto delle erbe magiche, il fuoco protettivo. Tutti i rituali e i festeggiamenti delle varie tradizioni ruotano, ognuna a suo modo, intorno a queste tematiche. 



La notte di San Giovanni


Sempre durante il Solstizio, più precisamente il giorno 24 giugno, ha luogo la cosiddetta “notte di San Giovanni Battista” secondo la tradizione cristiana che, tuttavia, sembra rifarsi come di consueto a culti ben più antichi, successivamente rivisitati. Il 24 giugno è infatti il giorno di mezzestate, cantato da Shakespeare nel suo indimenticabile “Sogno di una notte di Mezza Estate”. Essa rappresenta un momento di passaggio durante il quale gli esseri sovrannaturali vengono allo scoperto, si ritiene infatti sia molto più facile incontrarli. Non a caso nella tradizione nordica la notte di San Giovanni è una delle 3 notti degli spiriti, insieme a Calendimaggio e Samhain. Per gli Scandinavi i falò solstiziali erano dedicati al figlio di Odino, Baldur, una divinità associata alla vegetazione, ritenuta spirito della Quercia, il cui legno veniva utilizzato per i falò. A Litha il Re della Quercia deve cedere il posto al re dell’Agrifoglio, che domina sulla parte dell’anno in cui il buio ha il sopravvento. L’eterna lotta fra le due divinità, una associata alla luce, l’altra alla notte, sembra ricorrere spesso nel folklore, così come la presenza di una donna, una dea, che a dispetto degli dei maschi, non lotta ed al tempo stesso non soccombe. E’ simbolicamente la via di mezzo, l’elemento d’unione fra buio e luce. 

Tale dea, durante il solstizio, prende il nome di “Litha”, dea sassone del grano. Un’altra dea strettamente associata al solstizio è Diana.


I rituali del solstizio sono innumerevoli ed è possibile rivisitarli a modo proprio, purché l’intento rimanga simile. Tra i rituali si annovera la tradizione di collocare sotto al cuscino dei mazzetti di erbe, utili per indurre sogni di tipo divinatorio. Sebbene in generale le piante raccolte durante il solstizio siano cariche di magia, ve ne sono alcune particolarmente potenti. Per esempio l’erba di San Giovanni, ovvero l’Iperico che in questo periodo sboccia rigoglioso. Essa è una pianta perenne con caratteristici fiori gialli che viene usata anche a livello erboristico. Un tempo si era soliti bruciare l’ Iperico per scacciare i diavoli, utilizzandolo alla stregua di un incenso. Tuttora si ritiene che l’ Iperico abbia proprietà calmanti e sia addirittura utile contro la depressione. Il Solstizio è il momento ideale per raccoglierlo e si sostiene che, raccolto a mezzogiorno, aiuti a combattere eventuali malattie, raccolto a mezzanotte (nello specifico le radici) caccia via gli spiriti malvagi. L’iperico può essere anche appeso alla porta come portafortuna.

Un altro rituale, se prevedete di accendere un piccolo falò in onore del Sole, consiste nel gettarvi dentro 9 erbe quali l’ Iperico, il Timo, l’ Artemisia, il Finocchio, la Piantaggine, la Verbena, il Vischio, la Ruta, la Lavanda, quest’ultima può essere raccolta per farne mazzetti essiccati da sparpagliare per casa.

INoce, rifugio delle streghe, si ritiene sia un’altra pianta associata al Solstizio i cui frutti vengono raccolti proprio nella notte di San Giovanni per la preparazione del famoso liquore “ Nocino”, liquore al quale si attribuiscono virtù magiche. Un rituale attribuito alle streghe consisteva nel girovagare nude per i campi, in modo da propiziarne i raccolti, a caccia di erbe magiche, per poi riunirsi e danzare fino al mattino. Si ritiene potente anche la “rugiada della notte di San Giovanni”, alla quale si attribuiscono poteri magici come la capacità di ringiovanire la pelle e propiziare la fertilità.

Ciò rappresenta anche il momento più adatto per la divinazione, le pratiche magiche e tutti i rituali associati all’elemento fuoco. Ecco che allora guardare il sole all’alba meditandoci su è già un rituale efficace. Anche una festa a base di danze e poesia, con un bel falò centrale, è un buon modo per festeggiare la vigilia del Solstizio. Ed essendo giunti a metà dell’anno, si può anche stilare un elenco dei traguardi raggiunti finora ed elencare poi quelli che desideriamo raggiungere da qui alla fine dell’anno.

Cari amici il saggio end anziano maestro di vita era solito portarci a celebrare il Solstizio d’Estate nel giorno del 21 Giugno di ogni anno in un luogo panoramico della mia città, Cagliari, e ritenendolo il giorno più “ energetico” dell’anno ci invitava a raccoglierci in meditazione.Ricordo benissimo questo suo rituale aimè nell'epoca attuale abbiamo pero il senso della ritualità.


Fonti : Eticamente  Web Page

         quotidiano.net Web Page

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