Francesco Maccioni

Founder Junior

Il mercato del carico secco sembra aver imboccato un'ascesa

2021-04-08 14:28:47

Se nel corso del decennio 2010-2019 l'eccesso di stiva è stato il fattore che maggiormente ha condannato le bulk carrier a bassi ritorni economici ora

sembra aver imboccato un'ascesa ed una conseguente via dei guadagni, ci si domanda se durerà.
Se nel corso del decennio 2010-2019 l’eccesso di stiva è stato il fattore che ha condannato maggiormente  le Bulk Carrier a bassi ritorni economici, il settore sembra ora avere imboccato un percorso di rapida ascesa nella quale la speculazione potrebbe avere un ruolo non del tutto secondario.
I numerosi problemi di congestione che hanno caratterizzato nelle settimane scorse i porti brasiliani, costretti a tenere ferme in rada nei pressi di Ponta da Madeira o di Santos, più di cento navi Bulker in attesa di essere caricate di minerali ferrosi o di grano, hanno creato significative interruzioni nella catena logistica; si è arrivati in alcuni casi a superare anche 25 giorni di ritardo per l’accesso nei porti e lo svolgimento delle normali operazioni di carico e scarico della merce.
Per il noto e rinomato Maritime Strategies International " la disruption sul lato dell’offerta ha però contribuito ad assorbire il tonnellaggio esistente, riducendo quindi la disponibilità di stiva disponibile a fronte, invece, di una domanda che, soprattutto nell’ambito delle merci sfuse minori ( come la bauxite, il minerale di manganese ed i prodotti forestali), appare essere cresciuta.
Cosicchè I nuovi equilibri venutisi a creare nel mercato hanno contribuito ad alimentare una visione bullish in  ordine alle prospettive di sviluppo del trasporto marittimo del carico secco.
Il Baltic Dry Index ,considerato un utile strumento per descrivere l’andamento complessivo del mercato delle navi bulk carrier, calcolato dall’organizzazione Baltic Exchange con sede a Londra ha toccato a metà marzo quota 2017 punti, segnando un aumento del 22,2% rispetto all’inizio del mese e 1405 punti in più rispetto all’anno scorso.
Rimane invece l’incertezza per il settore delle "capesize " a causa dell’eccesso di tonnellaggio disponibile, la domanda in ascesa dei cosiddetti " minor bulks "ha portato gli armatori a rivalutare il ruolo strategico delle navi " handysize",  quindi di dimensione compresa tra le 20 e le 34.000 tonnellate.
A seguito di forte ripesa della produzione dei prodotti di acciaio in Cina e delle condizioni di rimbalzo delle commodity agricole e dei prodotti di legno, registrate durante l’ultimo trimestre dello scorso anno, il trasporto di carico secco a bordo di questa tipologia di navi sta conoscendo un buon momento di prosperità, il quale secondo alcuni analisti potrebbe proseguire per quasi tutto il 2021.
Le " handysize ", dotate di gru di bordo ed utilizzate nei noleggi a breve termine, sono state spesso trascurate negli scorsi anni tant'è che il portafoglio ordini per il naviglio di queste dimensioni è diminuito progressivamente nel corso del tempo, passando dalle 329 unità del 2016 alle attuali 95.
La bassa immissione di nuovo tonnellaggio per questo segmento oggi consente però alle " handysize " di beneficiare di un sostanzioso incremento dei guadagni, incremento generato dall’incontro tra l’aumentata domanda di mercato e la ridotta disponibilità di stiva.
Secondo la rinomata ed affermata  società di brokeraggio Allied Shipbroking, il guadagno medio giornaliero ottenuto da ogni unità navale ( ossia il ranking del TCE ), è salito per queste navi a quota 16.800 dollari, siglando cosi' il doppio dei valori dell’anno scorso e che rappresenta il dato più alto mai registrato dal 2008.
Cosicchè gli interessi dei grandi armatori per le piccole " bulk carrier ", navi più flessibili rispetto alle gigantesche " capesize " ed in grado di soffrire meno i crolli del mercato è stato riacceso dai guadagni registrati.
Non solo l'affermata " Allied Shipbroking "ha registrato un certo dinamismo nel mercato dell’usato per questo tipo di portarinfuse, dato che 46 unità hanno cambiato proprietario nel primo trimestre dell’anno, per un valore complessivo di 400 milioni di dollari ed I valori sono triplicati rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso quando furono vendute 20 " handysize " usate, al prezzo complessivo di 136 milioni di dollari.
Complessivamente nel mercato del " sale and purchase " sono previsti nei primi tre mesi del 2021 3 miliardi di investimenti nella compravendita di 250 navi " bulker ".
Un' altro interessante dato riguarda i mesi di  Gennaio e Marzo del 2020 duranti i quali stati spesi 890 milioni di dollari per la acquisto e la vendita di 91 unità.



Fonte : Port News - Magazine dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale    Web Page
Immagine tratta da(by) Port News - Magazine dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale    Web Page




Francesco Maccioni   Mediatore Marittimo ed Aereo - Nautic Broker Manager