Francesco Maccioni

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Ferdinando Palasciano, precursore della Croce Rossa

2021-01-17 14:25:45

Cari amici e membri della community oggi desidero parlarvi di un Grande personaggio storico a me particolarmente caro : Ferdinando Palasciano, il medico campano precursore della Croce Rossa e teorico del principio di neutralità dei feriti in guerra.

Nato a Capua il 13 giugno 1815 e morto a Napoli nel 1891  Ferdinando Palasciano è stato un politico e chirurgo italiano, nonché uno dei principali precursori della Croce Rossa Italiana, essendo teorico del principio di neutralità dei feriti in guerra dal quale sorse l'organizzazione a livello mondiale della Croce Rossa.Laureatosi giovanissimo in Belle Lettere e Filosofia, in Veterinaria ed infine in Medicina e Chirurgia, divenne ben presto ufficiale medico dell’Esercito del Regno delle Due Sicilie durante il periodo dei moti insurrezionali del 1848.Nel 1846, all’età di 31 anni, Palasciano entrò a far parte dell’esercito borbonico ricoprendo il grado di Alfiere Medico e con ruolo di ufficiale, il brillante medico si interessò ai problemi dell' igiene dei soldati e pubblicò la " Guida medica del soldato ". All’attività di ricerca il bravo Ferdinando Palasciano affiancò una costante attività sul campo che gli permise di approfondire le sue competenze relativamente alle patologie traumatiche e alle ferite da arma da fuoco; divenne protagonista di una nuova e rivoluzionaria prospettiva relativamente alla condizione dei nemici di guerra feriti durante la battaglia durante la sua carriera di medico presso l’esercito borbonico, più specificamente durante il periodo dei moti rivoluzionari di Messina del settembre 1848 e si contraddistinse sul campo per il supporto non solo ai feriti delle proprie fila, ma anche a quelli delle truppe nemiche ribelli. Cosi' si dedicò all’approfondimento del suo ideale legato alla neutralità dei feriti in guerra, arrivando a pronunciare un gran discorso alla riunione dell’Accademia Pontaniana il 28 aprile 1861, dal titolo: “La neutralità dei feriti in tempo di guerra”. “Bisognerebbe che le potenze belligeranti, nella dichiarazione di guerra, riconoscessero reciprocamente il principio della neutralità dei combattenti feriti o gravemente infermi per tutto il tempo della cura; e che adottassero rispettivamente quello dell’aumento illimitato del personale sanitario durante tutto il tempo della guerra” affermò Ferdinando Palasciano che svolse le mansioni di primario chirurgo all’Ospedale degli Incurabili di Napoli, una posizione di prestigio in una istituzione sanitaria altrettanto prestigiosa.Furono i suoi interessi in campo ortopedico a procurargli una certa popolarità.. Tra le pubblicazioni di inizio carriera, ottenne una grande approvazione quella su un «Nuovo metodo di cura dell’anchilosi angolare del ginocchio» (1847). Si trattava di una patologia abbastanza frequente all’epoca, come esito sia di lesioni traumatiche,che infiammatorie o degenerative croniche e Palasciano ideò una tecnica chirurgica innovativa, la quale scaturiva dalle sue ricerche anatomo-fisiologiche condotte sui muscoli interessati ai movimenti articolari.Fù consistente e degna di gran credito la competenza da lui raggiunta sul versante della traumatologia, avedo potuto far tesoro della lunga attività svolta nell’Ospedale Militare della Santissima Trinità, a Montecalvario, quartiere del centro antico di Napoli.Vanta tra i suoi pazienti Giuseppe Garibaldi, l'eroe dei due Mondi ed il Re Ferdinando II.

Nel 1848 la città di Messina aderi' all’insurrezione di Palermo per contrastare il dominio borbonico, pertanto Ferdinando II di Borbone al fine di reprimere la rivolta decise di bombardare Messina. Il Generale Filangieri,  a capo dell’esercito borbonico, entrò in città il 7 settembre 1848 e per umiliare i ribelli o, forse, semplicemente per la scarsità dei mezzi di soccorso, diede ordine ai medici militari di non soccorrere e curare i feriti di guerra nemici.Ma Ferdinado Palasciano, autore qualche tempo prima dell' opera, dal titolo molto significativo, " Misericordia per la vita degli infermi" , decise di disobbedire agli ordini del generale e di dedicarsi senza sosta al soccorso dei feriti di guerra. Chiamato a rapporto dal Generale Filangieri, l’Alfiere medico venne portato dinanzi al Tribunale di Guerra con l’accusa formulata dallo stesso Generale di essersi fatto " spontaneo custode della vita dei ferite delle file nemiche", in risposta a tale accusa la posizione di Ferdinando Palasciano risultò netta e decisa, il quale essendo Alfiere medico e consapevole di rischiare la fucilazione, affermò:" la mia missione di medico è troppo più sacra del dovere di soldato ", espressione ed atteggiamento che portarono Ferdinando Palasciano a meritare l’appellativo di “uomo dei due giuramenti” :il giuramento prestato al Re Ferdinando II come membro dell’esercito borbonico ed il giuramento d’Ippocrate come medico. 
Se il giuramento di Ippocrate non era una novità tra i colleghi di Ferdinando Palasciano, lo era però il contesto bellico dove il nemico, in quanto tale, non aveva diritto al soccorso ed alle cure. L’atteggiamento di Ferdinando Palasciano introdusse cosi' un innovativo concetto di neutralità attribuita all’individuo, ogni uomo ferito veniva da lui considerato neutrale e bisognoso di soccorso senza discriminazioni relative all’appartenenza alla schiera amica o nemica. La sua netta presa di posizione di gli costò quasi la vita, infatti il Generale Filangieri ne chiese la fucilazione e fu solo grazie all’intercessione del Re Ferdinando II, il quale nutriva una profonda stima nei confronti dell’illustre chirurgo e militare, che la pena venne commutata ad 1 anno di carcere da scontare presso le prigioni di Reggio Calabria, periodo di reclusione durante il quale Ferdinando Palasciano si dedicò incessantemente alla cura dei feriti provenienti dai campi di battaglia.
Con la fine del regno borbonico ed il processo di unificazione d’Italia, Ferdinando Palasciano potè finalmente esprimersi al meglio sul principio di neutralità dei feriti di guerra, raccogliendo per giunta il consenso sia in ambito accademico che istituzionale. E' attraverso il congresso dell’Accademia Pontaniana del 15 e 28 aprile 1861 e quello del 29 dicembre dello stesso anno che Ferdinando Palasciano chiarisce il suo punto di vista relativamente all’atteggiamento necessario da tenersi nei confronti dei feriti di guerra: Bisognerebbe che le potenze belligeranti, nella dichiarazione di guerra, riconoscessero reciprocamente il principio della neutralità dei combattenti feriti o gravemente infermi per tutto il tempo della cura; e che adottassero rispettivamente quello dell’aumento illimitato del personale sanitario durante tutto il tempo di guerra."
il suo discorso venne poi stampato per favorirne la circolazione in Italia ed all’estero.E' durante ed attraverso il congresso dell’Accademia Pontaniana che Ferdinando Palasciano “ufficializza” il suo ruolo di precursore della futura Croce Rossa, dato che i concetti di importantissimo valore della dignità, il rispetto della persona umana e l’abbattimento della storica rivalità tra amico e nemico in guerra, saranno elementi cardine dai quali si parti' per la costituzione della Croce Rossa.
Morì il 28 ottobre del 1891 a Napoli, venne sepolto nel “Quadrato degli uomini illustri” del cimitero di Poggioreale. E' grazie a Ferdinando Palasciano che la Croce Rossa poté dotarsi di uno dei suoi più grandi ideali, il principio di neutralità dei feriti in guerra, e prefiggersi di applicarlo costantemente nel tempo in ogni conflitto mondiale al fine ultimo di preservare le vite e la dignità di ogni ferito sul campo di battaglia al di là della nazionalità.
 Fonti : Croce Rossa Italiana     Web Page
             Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia 
             TERRE DI CAMPANIA     Web Page
Immagine tratta da(by)  TERRE DI CAMPANIA     Web Page