La scoperta del tanto ambito e ricercato "elisir di lunga vita " potrebbe partire proprio dalla Sardegna, dove certamente il DNA originale è indispensabile ma non sufficiente e si accompagna ad altri fattori importanti come quello alimentare, ambientale e comportamentale, i quali rappresentano un esempio per aiutare tutti a vivere più a lungo ed in salute.
A livello antropologico svolgono un ruolo elementi essenziali tipici come il valore del ruolo sociale (la famiglia in primo piano), il senso di comunità (vincente specialmente nei piccoli centri abitati dell’entroterra), la consapevolezza del senso della vita. Per non dimenticare anche l’attività fisica quotidiana, che mette in funzione il sistema locomotore spendendo le calorie acquisite anche in versione ludica come i balli tradizionali, ad esempio il " Passu Torrau " paragonabile ad un allenamento sportivo ad intervalli.Un ruolo importante nell'elisir di lunga vita dei noti centenari sardi lo riveste l'alimentazione come sostiene il bravo Dott. Roberto Pili, presidente della Comunità Mondiale della Longevità, il quale porta avanti il concetto di invecchiamento proattivo proprio dalla Sardegna e non manca di sottolineare la dieta sardo mediterranea come un punto di forza “La sana alimentazione rispettosa delle necessità nutrizionali e metaboliche è infatti uno dei pilastri su cui si costruisce il privilegio di superare in salute il secolo di vita”.L' esperto dott. Roberto Pili inoltre riconosce nella sobrietà alimentare e nella nutrizione consapevole la strada da percorrere. La culla ambientale sarda con la sua ampia biodiversità risulta essere quindi vincente a partire dalla dieta locale, una dieta che permette al metabolismo di dialogare con gli alimenti presenti nella stessa ed atavica terra.
Le abitudini alimentari in Sardegna presentano pertanto origine nella tradizione e si basano su un consumo di alimenti prevalentemente di origine vegetale come la frutta, la verdura ed i legumi, senza dimenticare la frutta secca ed una piccola percentuale di origine animale (necessari per gli aminoacidi essenziali), conditi con l' olio di Oliva, ricco di antiossidanti se non addirittura olio di Elicriso ottimo rimedio contro il colesterolo; non può mancare nei centenari sardi il piacere del vino, fortemente salutare quando consumato in maniera misurata ai pasti, specie quello rosso come il tipico e rinomato " Cannonau" ricco di antociani e polifenoli
Sotto il profilo quantitativo la tradizione vede il piatto unico a comporre il pasto ed è a base vegetale con una minima componente animale per consentire un equilibrato apporto di macro e micro nutrimenti, senza esagerazioni o eccessi. Ciò risulta essere un modo intelligente anche per tenere sotto controllo l’apporto calorico, al contrario di quanto accade oggi nella attuale società.
Concludo cari amici l'articolo illustrandovi un esempio della prima colazione del centenario sardo, la quale risulta essere una prima lezione di vita da imparare per la longevità, da portare avanti sin dal mattino: dall’alta collina e dalla montagna essa si basa sulla forte componente pastorale con il latte vaccino oppure di capra, virtuoso di omega 3 e 6), lo yogurt sardo chiamato " Gioddu " ed il pane integrale realizzato con le farine dei mulini a macina. E se serve addolcire viene utilizzato il prezioso miele e non lo zucchero raffinato .
Fonti : LA CUCINA ITALIA Web Page
Autore : Dan Buettner - Blue Zone - National Geographic
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Francesco Maccioni Consulente G&Life S.p.A. brand Generame - Ricercatore Indipendente