Francesca Vela

Come posso aiutare le donne oncologiche?

2021-04-05 14:05:56

Re-New Life nasce da un'esigenza reale, un supporto concreto e non a parole, a tutte quelle donne che lottano contro il tumore perché sono donne.

La mia esperienza professionale

Come ho già scritto nella biografia, sono stata in stretto contatto con le donne oncologiche anche grazie alla Tesi oltre ad essere stata accanto a loro durante i ricoveri nel reparto di Medicina.
Molte di loro mi hanno colpito per la loro forza di reagire al problema e farsi carico anche del dolore, spesso non esposto, anche dei familiari.
Ci sono anche donne che invece non ce la fanno, non riescono davvero a guardare avanti e si chiudono nel loro dolore.

Io guardo dall'esterno

Non so capire fino in fondo cosa si provi ad avere una diagnosi di tumore, io non ho mai vissuto questa esperienza ma posso comprenderla grazie ai tanti racconti che ascolto ogni giorno.
Posso immedesimarmi in te grazie alle tue parole ed a quelle delle donne, che seguo in coaching.
Posso comprendere il tuo dolore perché l'ho vissuta come familiare di chi vive il tumore.


Quanto ti senti aiutata?

Nel momento della diagnosi di tumore, l'ospedale ti garantisce, come alla tua famiglia, un supporto psicologico per affrontare il periodo difficile dalla diagnosi all'intervento.
Tu sei al centro di ogni attenzione per permetterti di vivere con consapevolezza tutte le varie fasi della patologia.

Dopo l'intervento cosa accade?

Ti sei accorta anche tu che rimani in balia di te stessa, non ti è più garantita un'assistenza psicologica, devi farcela da sola o al massimo provvedere da sola.
Sicuramente avrai anche notati che ci sono moltissime associazioni, private o legate all'ospedale, che creano gruppi di auto-aiuto per esserti accanto.
Trovi le cosiddette terapie correlate, in cui ti insegnano come truccarti per camuffare gli effetti collaterali della chemioterapia, oppure ti consigliano come reagire al dolore con la lettura, l'esercizio fisico, la meditazione.


Ti senti davvero al centro dell'attenzione o sei solo un numero?


Non sei sola

La mia idea è proprio questa, non lasciarti mai da sola.
Ho sempre pensato che ognuna di noi deve puntare su sé stessa, ritrovando passioni che siano punti fermi per affrontare la realtà.
Non sono le persone che ci circondano a risolvere i problemi, loro possono soltanto supportarci, se davvero vogliamo metterci in gioco.
Certo, non è facile credere in sé stesse quando magari l'unica cosa che si vorrebbe fare è piangere.
Non è neppure facile reagire quando si rischia di  farsi sopraffare dalle emozioni perché si ha paura di morire, magari di non veder crescere i propri figli, o magari vedere il proprio corpo trasformarsi, perdendo i capelli e dover iniziare a mettere la parrucca o vedere gonfiarsi un braccio.

Noi donne siamo multi-tasking


Vogliamo sempre fare tutto noi senza chiederre aiuto, soprattutto ora nella malattia per non ricevere la compassione delle persone, che ci sono intorno a noi.
A volte dovremmo delegare per quanto riguarda impegni e dar valore a noi stesse, prendendoci del tempo per riflettere.


Spesso si ha paura di affrontare una situazione perché non siamo pronte, non l'abbiamo mai vissuta prima o perché non abbiamo gli strumenti e le conoscenze adatte per farlo.

La paura è l'anticipazione del dolore ossia qualcosa che non esiste perché riguarda il futuro.
La paura è diversa dal problema perché quest'ultimo, se esiste, ha sempre una soluzione, anche se all'inizio non la vediamo.

Come risolvere un problema?

Basterebbe guardarlo per come è, senza ingigantirlo, anche solo scrivendo su un foglio ciò che ci fa male, cosa ci porta a vedere tutto nero, bisognerebbe visualizzare il problema per renderlo più  chiaro.

Non tutte però siamo pronte a voler affrontare il problema.

Cosa fare?

Basterebbe chiedere aiuto per ricevere quella spalla, alla quale appoggiarsi quando si ha bisogno di sfogarsi, quando si vuole uscire dal problema e cercare una soluzione.

Basterebbe fidarsi della propria compagna di viaggio, una coach, pronta a darti quell'aiuto, adatto proprio a te, per farti uscire dal guscio ed essere quella guerriera, che sono certa che sei.

Dentro di te c'è tanta forza, quella grinta e determinazione per vivere un periodo difficile, come quello che stai attraversando ora.

Non sto dicendo che non avrai più pensieri negativi, semplicemente saprai come metabolizzarli e trasformarli in pensieri positivi.

Guarda questo video per capire cosa intendo.


Come avviene questo processo?

Parte da te stessa, focalizzando il tuo problema per scoprire quali abilità hai e darti l'opportunità di uscire al mondo molto più forte e sicura di te.
Si, parliamoci chiaro, la malattia e tutto ciò che porta, crea cambiamenti che non si è mai realmente pronte, anche se ci si prepara ma poi la realtà è davvero dura.

E' dura accettarsi ai propri occhi e diventa ancora più dura quando ci si sente giudicate dalle persone.
Quando ci si sente osservate, molte mi dicono "etichettate", perché non si è più viste come donne ma come malate e ciò rende ancora più difficile questo percorso per amarsi ed essere forti.

Come tornare ad essere forti?

Non esiste una bacchetta magica che permetta di svegliarti la mattina e riuscire a rimbalzare le parole delle persone, il dolore, le lacrime, la nausea ed il vomito.
E' un percorso, più o meno lungo, su sé stesse.

Non esiste il modo giusto per tutte ma esiste il TUO modo.



Ti consiglio di lavorare su te stessa, sul tuo modo di pensare, sul tuo modo di agire, fregandotene di tutto e tutti.


Se non trovi le forze per fare tutto ciò, da sola, non aver paura di chiedere aiuto ad una coach, come me, che può fornirti strumenti adatti .
Non aver paura e neppure a disagio perché anche io ho chiesto aiuto tempo fa per uscire dal buio e tornare a sorridere e stare bene con me stessa.



Non sentirti giudicata da me.
Sarò la tua guida, il tuo porto sicuro.


Puoi contattarmi qui, se hai bisogno di parlare con qualcuno, della quale fidarti.



A presto.
FrancescaVela_Re-NewLife



3  
16