Francesca Guida

Caffè miti e leggende

2018-10-19 15:04:10

quamti di voi conoscono la storia del caffè? La scoperta di questa preziosa bevanda è assai controversa ma molti studiosi sono ormai d’accordo nell’affermare che sia nata l’usanza nutrirsi di queste bacche essiccate (i chicchi di caffè) per scopi terapeutici oltre che come eccitante per rimanere svegli più a lungo.Molti però sono i miti e le leggende che ruotano intorno al caffè: Kaldi il pastoreLa storia più famosa parla di un piccolo pastore dello Yemen, di nome Kaldi. Il pastore curava un piccolo gregge di capre, ma un giorno, portandole al pascolo anche se era passato parecchio tempo non le vide tornare dal pascolo. Partì a cercarle, e alla fine le trovò intente a cibarsi delle bacche di un curioso arbusto. Le capre erano molto ghiotte di queste bacche, ed inoltre il piccolo Kaldi notò che erano più agitate e scattanti del solito. Kaldi decise di raccogliere un po’ di queste bacche e di portarle al vicino monastero Chehodet, dove vivevano dei monaci molto saggi che usavano preparare decotti con erbe, frutta e bacche. Dopo avergli raccontato l’accaduto, i monaci decisero di utilizzare quelle bacche per preparare un decotto, che utilizzarono per rimanere svegli più a lungo per riuscire a pregare tutta la notte. Omar il guaritoreUn altra leggenda parla di un uomo di nome Omar, proveniente da una città di Mocha ( sempre nello Yemen ). Quest’uomo per vivere faceva di mestiere il guaritore, fino a quando fu bandito dalla sua città natale e costretto a rifugiarsi in una vicina grotta. Passavano i giorni e Omar viveva di fame e di stenti e quando vide degli alberelli con delle strane bacche, anche se potevano essere velenose, decise lo stesso di raccoglierle per cibarsene. Purtroppo queste bacche erano troppo dure per essere masticate, così decise di abbrustolirle e di bollirle con dell’acqua. Assaggiata la bevanda tutto un tratto Omar recuperò le forze che ormai lo stavano abbandonando. Avendo capito che il merito era da attribuirsi a quelle bacche miracolose, somministrò il caffè anche a un gracile viaggiatore debilitato anche lui dalla fame, che miracolosamente rinvigorì e poté riprendere la strada di casa. In poco tempo la notizia della guarigione del pellegrino fece il giro della città e Omar fu riaccolto con tutti gli onorinella sua città natale. Il caffè e MaomettoAnche Maometto è coinvolto in una vicenda legata alla scoperta del caffè: la storia vuole che un giorno, Maometto, molto debilitato per poter svolgere il suo compito di profeta, ricevette tramite l’arcangelo Gabriele, una pozione magica preparata da Allah in persone. Questa bevanda era scura come la Sacra Pietra Nera della Mecca. Maometto la bevve, si riprese dal malessere e rinvigorì a tal punto da riuscire a disarcionare 40 uomini a cavallo e a possedere 40 donne. Il nome di questa bevanda magica era “ qahwah ” che in arabo significa appunto caffè. L’incendio in AbissiniaUn altra leggenda parla di un grande incendio propagatosi in Abissinia, dove, spontaneamente crescevano molte le piante di caffè. L’incendio si estese per decine di chilometri, e l’aroma del caffè che bruciava poteva essere sentito a decine di chilometri di distanza. Secondo la storia fu proprio grazie a quest’incendio, che potremmo paragonare ad una vera e propria “torrefazione naturale” che gli uomini scoprirono il caffè. Waka la divinitàQuesta storia parla del grande Waka, la più grande divinità degli Etiopi, che tantissimo tempo fa camminava sulla terra, proprio come tutti i comuni mortali.Un giorno chiamò un uomo e gli disse: “vieni qui un momento, ti rivelerò quando morirai”Ma l’uomo, riconoscendo la divinità, rispose: “Perché dovrei morire? Non voglio!Io Voglio vivere per sempre proprio come te!”.Waka gli rispose: “e come potresti non morire? Sei pur sempre un essere umano, ora vieni e ascolta quando il giorno in cui morirai: rimanderò la tua morte per molto, molto tempo, riuscirai a veder nascere c

Francesca Guida

Chogan

2018-10-19 14:50:24

Buonasera ti piace la cura della persona vorresti guadagnare? Leggi attentamente questo paragrafetto lasciami un tuo numero di telefono sarai contattata dalla mia capo che ti spiegherà tutto Ciao ti spiego ⚠⚠⚠Autoconsumo e passaparola⚠ ... non è difficile!!!↘️Per me e la mia famiglia scelgo solo il meglio 🔝❌❌No no... non li pago i prodotti che usiamo in casa, me li paga Chogan.. 😃😃😃😃.....🤔 🤔🤔Come???✅Con il bonus che l’azienda ogni mese mi da!!( oltre il guadagno che ho dalla vendita dei prodotti)...Felice io 😍😍 GRAZIE CHOGAN 😍👉👉Per informazioni contattatemi👇👇👇👇👇... vi spiegherò tutto 😜In chogan ci sono 3 modi per guadagnare...LE SPIEGO... 1 risparmio: il risparmio che possiamo avere comprando i prodotti che ci possono servire per il nostro autoconsumo, per la nostra famiglia scontati del 50% i prodotti chogan sono prodotti naturali Bio so che cosa uso, non ci sono allergeni, paragoni, non sono testati sugli animali quindi so che cosa uso e cosa faccio usare alla mia famiglia 2 metodo di guadagnoe la vendita: su cui possiamo ricavare un 50% facendo vendita diretta hai clienti oppure per rivendita su cui possiamo ricavare un 42% sono vendute che vengono fatte a clienti lontani a cui la chogan fa regolare fattura quindi scorpora L'Iva noi paghiamo un Iva agevolata al 18% e non al 23% il 2 sistema di guadagno con chogan e la rete: non vuol dire altro che creare un gruppo di consumatori risparmiatori che vogliono comprare degli ottimi prodotti con il 50% di sconto e che comunque vogliono magari arrotondare lo stipendio mettendo in tasca qualcosina dalla vendita di questi prodotti. non ci sono assolutamente vincoli non ci sono obblighi l'unico obbligo che c'è e l'acquisto di un kit, si può iniziare dal Mini kit da 15,50 euro che contiene 16 prufumini che servono per poterli vendere e fare provare si anno 30 giorni di tempo per comprarlo e si può acquistare anche ad un primo ordine quindi anche con prodotti che hai già venduto perché ti verranno forniti tutti i pdf dei cataloghi su whatzap che potrai anche fare girare o fare delle stampe per far vedere quindi tirando su un piccolissimo ordine con 2/3 prodotti ti sei praticamente con il loro guadagno pagata il kit quindi al massimo non metti in tasca 15 euro ma li usi per il kit ma di fatto non li tiri fuori dal tuo conto o dalle tue tasche alla fin fine comunque è gratuito ..Comunque ti iscrivi hai tempo 30 giorni nel caso in cui non ti attivi non compri. il kit tutto ti scade in automatico e nulla ti è richiesto ti è solo chiesto di fare un ordine anche minimo ogni 6mesi per mantenere il codice attivo facendo invece la questione della rete si può arrivare a guadagnare anche col tempo perché non è una cosa immediata ma si può con costanza e con pazienza e con voglia di fare,si può arrivare ad avere anche una rete di collaboratori e tutti insieme arrivare ad avere dei fatturati di rete un po' più alti che ci danno accesso a delle provvigioni con delle percentuali più alte direttamente da parte del azienda senza nulla togliere alle persone che lavorano con noi che di fatto sono nella nostra rete.. Tutto chiaro fin qui se hai domande e MI LASCI il tuo numero la mia collega ti potrà aiutare meglio per telefono mi faccia sapere in alcun caso grazie

Francesca Guida

Castello di miradolo

2018-10-19 14:39:30

Localizzazione:Stato: ItaliaRegione: PiemonteLocalità:San Secondo di PineroloIndirizzo:Via Cardonata 2, Fraz. Miradolo (TO)Coordinate44°52′20.28″N 7°18′27.32″EInformazioni generali:CondizioniIn usoCostruzioneXV secoloInaugurazione:2008Stile:NeogoticoUsomusealePiani3Ascensori1RealizzazioneProprietarioFondazione CossoCommittenteMarchesi Massel di CaresanaIl Castello di Miradòlo è un edificio storico di San Secondo di Pinerolo, situato in località Miradolo e appartenuto al casato dei conti Cacherano di Bricherasio, un'estinta famiglia dell'antica nobiltà piemontese distintasi per onori militari, che vantò il titolo di viceré dei Savoia per alcuni dei suoi membri ma che si distinse anche per apprezzabili attività di filantropìa e mecenatismo.Malgrado il nome l'edificio non è propriamente un castello bensì una villa di campagna, seppur caratterizzata da stilemi neogotici che richiamano elementi di un tradizionale castello medievale.Dal 2008 è sede della Fondazione Cosso che gestisce i suoi rinnovati spazi realizzando eventi culturali di rilievo per il territorio.

1 2