Football e Dintorni

Finchè sei zero a zero puoi vincere

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IKURRINA,UNA BANDIERA BASCA TRA CALCIO E IDENTITA'

2020-04-14 13:05:03

Dicembre 1976 il derby basco fra Real Sociedad e Athletic Bilbao entra nella storia.

Donostia

San Sebastian o Donostia come viene chiamata in lingua Euskera e’ un ‘affascinante citta’affacciata sul golfo di Biscaglia,a pochi chilometri dal confine francese.Il monte Igueldo guarda dall’alto.La spiaggia della Concha e’uno dei lidi piu’ambiti in Europa all’interno di una citta’.Il patrimonio culturale ereditato dalla Bella Epoque e l’emergente eccellenza gastronomica sono il fiore all’occhiello.Ma a meta’ degli anni ’70 quella citta’,che oggi sorride mentre si gusta i suoi pinxtos,tremava di paura e le sirene  erano diventate la triste colonna sonora di quei pomeriggi sul Mar Cantabrico.


5 Dicembre 1976

Faceva freddo quel 5  Dicembre del 1976.L’Atoxta, vestita a festa in occasione del derby, fremeva come non mai, piena di tutto il suo orgoglio nell’attendere l’ingresso delle due squadre.

Invano ho provato  ad immaginare la reazione sugli spalti appena i due capitani iniziarono a mettere insieme i primi passi sul terreno di gioco.Quella pezza era sorretta da ogni cittadino basco.Quel derby, doveva ancora vedere il suo calcio d’inizio ma era gia’ scolpito a grandi lettere  nella storia del calcio basco e non solo.


Trotsky

In Spagna era appena iniziata la”Transicion”e le leggi franchiste,nonostante il dittatore fosse morto poco piu’ di un anno prima,erano ancora in vigore ed ogni richiamo ad una qualsiasi forma di indipendentismo,perlopiù’ quello basco, era rigorosamente bandito.

Ma i baschi sono un popolo che non torna indietro.Mai.

Ne sapeva qualcosa Josean Uranga,detto Trotsky,centrocampista dell’”Erreala” dalle non spiccate doti tecniche, giunto alle cronache soprattutto per la sua intensa attivita’ di lotta politica.Uranga,durante gli anni in cui l’Eta faceva sentire forte la sua voce,venne perfino arrestato dopo aver subito le reprimende, non solo verbali, della Guardia Civil.

Uranga,quel pomeriggio del 5 Dicembre non fa’parte della gara,ma si dirige ugualmente verso lo stadio per compiere la sua missione.Si presenta dai due capitani delle squadre consegnando loro un Ikurrina,cucita  dalla sorella del giocatore ,da mostrare all’ingresso in campo delle squadre.L’Ikurrina,era la bandiera adottata dal partito indipendentista divenuta poi simbolo univoco del popolo basco.Sfondo rosso a rappresentare la Biscaglia con sovrapposta una croce verde,simbolo di Sant’Andrea,patrono della regione stessa e un’altra croce bianca a incrociare simbolo della religione cattolica.Da oltre 40 anni non veniva mostrata in un contesto pubblico.

I due capitani, a cui Uranga consegno’il drappo non erano due giocatori,erano due istituzioni.



Iribar e Kortabarria

Il primo,Jose’Iribar,portiere e numero uno dell’Athletic,la squadra che non e’mai retrocessa,con cui giochera’ 18 anni collezionando oltre 600 presenze.Ha vinto con la nazionale gli Europei del ’64 ed ha rifiutato piu’volte le grandi di Spagna per giurare fedelta’agli “Zurigorri”.Battera’ dopo 38 anni il record di presenze in nazionale di un mostro sacro come Zamora.I paesi baschi sono da sempre terra di portieri superlativi, basti ricordare Arconada e Zubizzareta.Iribar sosteneva che  il merito di questa tradizione era delle frequenti piogge  che facevano crescere i ragazzini senza timori nel tuffarsi.

Dall’altra parte Ignacio Kortabarria,capitano della miglior Real Sociedad di tutti i tempi che vincera’ due titoli a inizio anni ‘80 e fra i migliori rappresentanti del ruolo di difensore in tutta la penisola iberica.Kortabarria era pero’anche un grandissimo esponente del movimento indipendentista basco e dopo che il paese prese un determinato indirizzo politico dichiaro’ pubblicamente di non sentirsi rappresentato dalla Roja divenendo il primo giocatore a rinunciare alla nazionale per questioni politiche.



Dopo aver avuto l’assenso di tutti i componenti delle squadre i due capitani diedero il via a un immagine che diverra’simbolo e ad un azione che dara’ forte slancio all’identita’basca.

Quella sessantina di metri con cui arrivarono al centro del campo mostrando l'Ikurrina al mondo erano un impulso d'orgoglio e di patriottismo per un popolo intero.

La partita finira’5-0 per la Real Sociedad,ma nessuno si ricordera’ del punteggio,troppo grande era la gioia per l’espressione di diversita’ mostrata a tutto il paese e oltre.

Iribar,a fine partita dichiarera’ che quelle di oggi sono state le 5 reti piu’belle che abbia mai preso.

Un mese dopo l’Ikurrina venne legalizzata.Sara’ una delle vittorie piu’ belle e non solo per il popolo Euskadi.

Qualche anno dopo al Camp Nou, durante un partita contro il Barcellona, sara’ un tripudio di bandiere catalane e vessilli baschi.

Perche’ la dove il colore divide,l’ideale unisce


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