Fiorenza Merati

Founder Starter

"Siamo quello che mangiamo". Vale anche per gli animali!

2019-06-26 14:53:09

Mi sono sempre considerata abbastanza sfigata con la salute dei miei cani. Tra problemi articolari, dermatiti, allergie,… finché non ho capito quanto la loro alimentazione possa fare la differenza.

Quando ormai 16 anni fa ha fatto il suo ingresso in casa mia Flubber, il mio adorato Golden Retriever, mi era stato detto che la migliore alimentazione per i cani erano le crocchette e che il cane poteva passare tutta la vita mangiando le crocchette della marca che io avessi scelto.

Ci ho voluto credere, anche perché ho ritenuto che, qualunque tipologia di crocchetta si acquisti, è comunque un prodotto studiato e creato con l’ausilio di veterinari che lavorano per offrire il meglio ai nostri cani.

Sta di fatto che Flubber non era d’accordo con questa teoria. A pochi mesi di età ha iniziato a rifiutare le crocchette che gli servivo due volte al giorno. Ho chiesto delucidazioni, e mi è stato riposto che era solo un capriccio e avrei dovuto insistere a dargli lo stesso cibo e proporglielo un pasto dopo l’altro finché alla fine lui avrebbe mangiato praticamente per rassegnazione. Se non mangiava, doveva saltare il pasto e il cibo gli doveva venire proposto al passo successivo.

Ho deciso di credere anche a questo. Ma niente, Flubber non mangiava. Quel cibo proprio non gli piaceva. Mangiava di malavoglia. Ogni volta era una cinema per convincerlo a vuotare la ciotola.

Parallelamente nel tempo ha sviluppato dermatite e aveva perennemente le orecchie sporche. Poi, tra le altre cose che non sto a elencare, ha sviluppato anche un hot spot su una guancia che periodicamente si ulcerava e sanguinava. Ogni due per tre ne aveva una e io mi ritrovavo a curarlo per il piccolo problema del momento. Non che per me fosse un problema, ma mi chiedevo come fosse possibile che questo cane non riuscisse a stare bene!

A un certo punto, trovandomi ormai quasi risucchiata in una spirale senza fine di problemi che si succedevano uno dietro l’altro, ho deciso di lasciar  perdere di chiedere consigli e mi sono affidata a libri e ricerche per trovare la soluzione. Perché per me lui non faceva capricci quando non voleva mangiare il cibo che gli offrivo, secondo me quel cibo non era adatto a lui. Vuoi per il sapore, vuoi per l’odore che sentiva, vuoi per la composizione che lui percepiva, un cane sano che non vuole mangiare per me è un cane che cerca di dire che per lui c'è qualcosa che non va in quel cibo. Per lui quel cibo non andava bene, non che il problema fosse il cibo in sé.

In fondo anche tra le persone ognuno ha i suoi gusti e ciò che a me può piacere e fare bene, può non andare bene per te. Questa è la conclusione a cui sono arrivata e da cui sono partita per trovare il giusto cibo per lui e per gli altri miei cani.

Fatto il cambio di alimentazione e trovata quella giusta per lui, Flubber ha iniziato a mangiare di gusto, se prima dovevo quasi supplicarlo di mangiare, poi ha iniziato a non vedere l’ora di ricevere la ciotola. E oltre a questo, nel giro di poco: dermatite sparita, hot spot rientrato e mai più ulcerata, orecchie pulite tanto da potermi dimenticare di pulirgliele per mesi.

Ha vissuto alla grande fino a 15 anni e 2 mesi. È stato un cane che più fantastico non si poteva desiderare, ha sempre mangiato di gusto e grazie a lui ho imparato tanto. Grazie Flubber.