Filippo Scicchitano

Una nobilissima preghiera in volgare...

2020-02-07 11:22:11

Con la caduta dell'impero romando d'occidente, la lingua latina inizia il suo declino, gli ex territori imperiali diventato fabbriche di nuove realtà, le lingue romanze, tra queste anche l'italiano... (con sorpresa alla fine dell'articolo)

Cenni storici

Le lingue romanze sono accompagnate da nomi altisonanti, Chrétien de Troyes araldo della lingua d'oìl, Guglielmo IX d'Aquitania alfiere della lingua d'oc, mentre per l'italiano in lingua volgare possiamo citare in primis Francesco d'Assisi, il Santo patrono della nostra nazione. San Francesco ha scritto una delle preghiere più belle della letteratura mondiale, è con sommo piacere che vi presento la sua lode a Dio

Cantico delle creature:

Altissimu, onnipotente, bon Signore,
tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione.

Ad te solo, Altissimo, se konfano,
et nullu homo ène dignu te mentovare.

Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature,
spetialmente messor lo frate sole,
lo qual’è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de te, Altissimo, porta significatione.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora luna e le stelle:
in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle.

Laudato si’, mi’ Signore, per frate vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale a le tue creature dài sustentamento.

Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua,
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.

Laudato si’, mi’ Signore, per frate focu,
per lo quale ennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.

Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore
et sostengo infirmitate et tribulatione.

Beati quelli ke ’l sosterrano in pace,
ka da te, Altissimo, sirano incoronati.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra morte corporale,
da la quale nullu homo vivente pò skappare:
guai a·cquelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntati,
ka la morte secunda no ’l farrà male.

Laudate e benedicete mi’ Signore et rengratiate
e serviateli cum grande humilitate.