Filippo Scicchitano

Spie e Principesse: Bisanzio e la diplomazia al femminile

2019-09-27 10:24:39

La Storia delle donne collegate con l'Impero Romano d'Oriente è vasta esattamente come la durata di questo regno millenario, il breve articolo è un piccolo resoconto connesso alla diplomazia, in un momento delicato nella Storia bizantina: l'ascesa e il declino del grande casato Comneno.

Ingredienti “segreti” per il longevo Impero bizantino:

Gli Imperatori di Bisanzio devono costantemente operare con giudizio alleanze, patti di non aggressione, legami matrimoniali, azioni di corruzione e spionaggio; la diplomazia in senso generale è ossigeno vitale per l’Impero costantemente minacciato sia sul fronte esterno che su quello interno.

In particolare i Comneni utilizzano il matrimonio dinastico come strumento politico che potremmo definire “femminile”.

Le 007 dell'Impero Romano d'Oriente:

Nella Storia di Bisanzio si trovano esempi di donne legate alla corte incaricate di operare vere e proprie azioni di spionaggio. Fin dalla più tenera età queste ragazze sono educate per essere: “gli occhi e le orecchie del basileus ai confini dell’ impero”. Le giovani porfirogenite oltre all'essere educate alla perfezione nell'etichetta di corte, vengono istruite nell'arte amatoria, nella difesa corpo a corpo e nella fabbricazione di veleni e pozioni di ogni sorta.  Non di rado queste figure vengono concesse in moglie a re, principi, sultani, emiri, kan e zupan, la loro missione è di mantenere Bisanzio informata delle politiche e strategie dei loro potenti consorti.

La diplomazia "matrimoniale" dei Comneni:

La dinastia di Alessio I Comneno tuttavia preferisce “importare, invece che esportare principesse”, il motivo di questo cambiamento nella politica matrimoniale dell’Impero si origina dalla necessità di alleanze militari con i più potenti Signori sia in Occidente sia in Oriente. In passato mischiare il sangue puro con quello dei barbari occidentali era impensabile, ma la situazione politica è cambiata e la nuova Roma non intende stare a guardare.

Una volta giunte a Costantinopoli le principesse adottano nomi teologici greci, il cui senso è molto concreto, il più diffuso durante questo periodo è quello di Irene per simboleggiare la pace, strumento basilare per la coesione, la solidarietà e il buon governo di ogni Stato. Al fine di potere operare con serenità nella politica estera, questi nomi sono veri e propri “pegni di pace”.

L’arte diplomatica comnena si adegua alla nuova realtà internazionale, concentrandosi su strumenti adatti a sfruttare al meglio le risorse di Bisanzio.

La donna made in Germany, Berta l'alemanna:

Nel 1124 Bisanzio al fine di stringere rapporti con l’Impero germanico ha già avviato azioni diplomatiche per aprire un terreno d’intesa, e nel 1135 Costantinopoli ottiene dal sovrano tedesco Corrado III la conferma di una fondamentale alleanza su base matrimoniale: l'unione tra Manuele I Comneno e Berta di Sulzbacch.

Questo matrimonio rafforza il legame fra i due Imperi e da maggiore stabilità contro il comune nemico Ruggero II il normanno.

Giunta a Costantinopoli la principessa prende il nome di Irene, che simboleggia la pace e l’alleanza tra i due Imperi.

La figura di Berta l’Imperatrice “alemanna”, come la definisce Niceta Coniata, incarna il modello di vita germanico, pura, inflessibile mai duttile, di certo un’esistenza opposta alla dissolutezza del suo consorte, l'irruento Manuele I basileus dei romei, che però è consapevole dell'importanza essenziale ricoperta dalla Basilissa per i rapporti diplomatici complicatissimi con l'Occidente e in particolare modo con il Sacro Romano Impero Germanico.

Quando Berta muore nel 1159, Manuele piange disperatamente la sua dipartita, ma gli interessi dell'Impero vanno salvaguardati, così nel 1161, si accorda con il conte Raimondo di Poitiers, Signore di Antiochia, per avere in sposa la figlia Maria, considerata una delle donne più belle del suo tempo.

La più bella del reame: Maria di Antiochia:

Le fonti descrivono la figlia di Raimondo lodandone l’aspetto fisico, questa principessa latina, «pari alla dea Afrodite»: tale è il suo splendore da renderla un incanto.

Anche questo matrimonio ha buoni esiti diplomatici, se pure avventatamente l’Imperatore avesse rifiutato le proposte di unioni con principesse probabilmente più utili, sia sul piano tattico, sia su quello strategico.

Vita straordinaria, Agnese di Francia: 

Manuele decide di rinsaldare i rapporti diplomatici anche con la corona francese, riuscendo a ottenere dal re Luigi VII un accordo in cui sua figlia Agnese e il figlio del basileus Alessio II si sarebbero uniti in matrimonio, ma in realtà la giovane principessa occidentale finirà con il divenire la sposa di Andronico I.

La storia di Agnese (Anna) è fermamente legata alle vicende dell’impero, nel momento di una delle sue peggiori crisi, nata come principessa francese, si trasforma nella consorte dell’Imperatore di Bisanzio, ma per lei le cose mutano ancora, infatti: muore in un principato greco come sposa di Teodoro Brana vassallo dell’Imperatore latino d’Oriente.

Adattarsi, "mutatis mutandis":

La diplomazia bizantina è un capolavoro della politica romana, i bizantini hanno saputo mantenere nei secoli le antiche tradizioni della prima Roma, allo stesso tempo i "nuovi romani", sono stati capaci di cogliere i mutamenti del tempo, rinnovandosi per quasi mille anni.