Favole antiche, morale attuale (parte VIII)
Cari Amici & Fans, ecco a voi l'ottavo capitolo delle fiabe di Esopo e Fedro, vi auguro una buona lettura!!! (sempre con la speranza che la Saggezza degli antichi, ispiri la Sapienza dei contemporanei)
I due viandanti e l'orso:
Due amici viaggiavano insieme,
quand'ecco apparire davanti a loro un grosso orso.
Uno di loro salì veloce su un albero e si nascose,
mentre l'altro, che stava per essere preso,
si gettò al suolo fingendo di essere morto.
L'orso gli avvicinò il muso, annusandolo, ed egli tratteneva il respiro,
perché, a quanto pare, l'orso non tocca i cadaveri.
Quando l'orso si fu allontanato, quello sull'albero discese e chiese:
<<Cosa ti ha detto nell'orecchio quando ti annusava?>>
<<Di non viaggiare mai più con un compagno che, nel pericolo, non rimane al tuo fianco.>>
Morale:
La favola mostra che le disgrazie
mettono alla prova la bontà degli amici.
(Esopo, 620 a.C.– 564 a.C.)
La volpe e la cicogna:
Un giorno la volpe invitò a pranzo la cicogna
e servì del buon brodo dentro un piatto molto largo e basso
che la cicogna non riusciva a bere a causa del suo becco.
A sua volta cicogna invitò la volpe;
preparò un pasto succulento che servì
dentro una damigiana con l'apertura assai stretta;
la cicogna mangiava avidamente grazie al suo becco
ma la volpe non poté assaggiarne neanche un poco.
Alla fine la cicogna ammonì:
<<L'esempio l'hai dato tu, sopportane le conseguenze.>>
Morale:
Non far del male,
ma difenditi con vigore da chi ne vuole fare a te.
(Fedro, 15 a.C. - 55 d.C.)