Se fai cose sbagliate poi cosa dirà la gente? Quelli della mia generazione sono cresciuti con questa frase nelle orecchie, genitori o nonni ce la ripetevano in continuazione.Tutti preoccupati, ovviamente per il nostro bene, del giudizio degli altri. Poi la scuola, con la sua cultura repressiva dell'errore; se sbagli ti metto un brutto voto! Cosa poteva inevitabilmente succedere? Educati a questa cultura dell'apparire prima che dell'essere in cui è più importante la reputazione che il risultato, siamo cresciuti condizionati dalla paura del giudizio. Ed è una paura paralizzante che ti porta a non fare per non rischiare di sbagliare. Poi ho la fortuna di conoscere un ambiente diverso, un'economia collaborativa, dove comincio a capire che l'errore è solo un processo di crescita.Quando hai imparato ad andare in bicicletta sei mai caduto? Eppure ti sei rialzato, hai riprovato più e più volte finché sei riuscito; eIn quel momento che sei cresciuto in autostima.Questo è quello che mi viene insegnato. Vai e sbaglia, ma impara dagli errori. Che figata, nessuno mi giudica e migliora. E guarda caso in questo ambiente sono migliorato, cresciuto sia come persona che professionalmente, divertendomi. E sai qual'è la bella notizia? In questo ambiente c'è posto per tutti, basta volerne fare parte.