FABIO SALVINI

Founder President

LAVORIAMO TROPPO E VIVIAMO SEMPRE ESAUSTI. SIAMO LA GENERAZIONE DELLA “SINDROME DA BURNOUT”.

2019-09-07 17:19:59

Lo stress è diventato nel corso di pochi decenni uno dei disturbi più diffusi nella società occidentale, una condizione endemica e quotidiana che non sembriamo più in grado di arginare. Secondo una ricerca di Assosalute l’85% degli italiani soffre di disturbi legati allo stress, mentre uno studio de

A soffrire di sindrome da burnout è soprattutto chi svolge una professione di tipo assistenziale come poliziotti, vigili del fuoco, infermieri e insegnanti. I primi sintomi del burnout sono stati osservati proprio in ambito sanitario: il primo a occuparsene fu lo psicologo Herbert Freudenberger che introdusse il termine burnout nel 1974 per indicare lo stress emotivo degli infermieri costretti a interfacciarsi con colleghi e pazienti per lunghi periodi di tempo. Nel 1980, con il libro Burnout: The High Cost of High Achievement, Freudenberger iniziò a diffondere il concetto anche tra il pubblico, individuando le cause del disturbo nell’elevata pressione sul luogo di lavoro.

Anche la scuola è un settore molto colpito dalla sindrome: secondo un’indaginecondotta su 1500 professori dall’Osservatorio nazionale salute e benessere della Lumsa, il 67% degli intervistati presenta sintomi del burnoutdalla gravità medio alta. Nel 53% dei casi gli insegnanti ritengono di aver fallito la propria missione educativa, cosa che si traduce in abuso di alcool e psicofarmaci e nello sviluppo di un approccio cinico inadatto a chi deve rapportarsi quotidianamente con il mondo dell’educazione. La direttrice dell’Osservatorio Caterina Fiorilli sostieneche “I soggetti più a rischio sono quelli con alle spalle 10 – 15 anni di lavoro, in genere più donne che uomini, con una maggiore concentrazione nelle scuole secondarie del Nord. Paradossalmente chi ama molto il suo lavoro si ammala di più, perché ha maggiori difficoltà a staccare la spina nella vita extrascolastica”. Come se non bastasse, il burnout può tradursi in patologie più gravi: “Chi soffre di burnout è più esposto a patologie somatiche, oncologiche, cardiovascolari o psichiatriche, come ansia e depressione, e vede diminuire le sue capacità affettive e relazionali”, conclude Fiorilli.