Fabbrica della Salute

Nutrizione funzionale, yoga e lifestyle

Fabbrica della Salute

Nutrizione funzionale, yoga e lifestyle

La presenza nella pratica

2021-12-16 15:00:00

La parte mentale è fondamentale nella pratica fisica. Perché?

Corpo e mente sono due entità separate o una sola?

Di solito tendiamo a considerarle come due realtà indipendenti, ma, osservando anche solo come il ritmo del nostro respiro (elemento corporeo) influisca sul nostro stato mentale, possiamo riconoscere che tutta questa separazione non esista.


Come abbiamo più volte detto, nello yoga fisico dovremmo tendere ad unificare corpo, respiro e mente, in maniera che non ci sia una frattura tra di essi, come succede nella vita quotidiana normale, dove la mente va da una parte ed il corpo, dimenticato, dall'altra.


Esercitarsi sul piano fisico nella modalità yoga significa non solo lavorare sul corpo, ma eseguire anche un training mentale tramite il mantenimento dell'attenzione e della consapevolezza di quanto sta accadendo.


Le posizioni yoga (asana) necessitano anche della parte mentale per essere praticate fino in fondo: solo mantenendo la mente quieta ed attenta nella posizione è possibile sperimentare pienamente in tutti i suoi benefici anche più sottili.

A tal proposito lo yoga dinamico, specie se con movimenti veloci, è meno adatto a questo tipo di lavoro profondo e quindi risulta meno proficuo in termini di effetti energetici più sottili, fornendoci risultati maggiormente sul piano fisico.


Non è bene sottovalutare gli effetti sulla mente della pratica degli asana, che possono essere sperimentati solo se vi è presenza mentale e concentrazione; il presupposto è che l'agitazione perenne venga via via sostituita da una crescente focalizzazione indotta dalla nostra pratica con le opportune tecniche ed abitudini.


Se invece porteremo con noi, durante la pratica, i pensieri sui vari problemi e sulle nostre preoccupazioni di ogni giorno, di certo non possiamo dire che stiamo praticando yoga.

Se permettiamo a questi flussi mentali di disturbarci continuamente senza svolgere alcun lavoro, avremo mancato il primo e più fondamentale scopo della nostra pratica: il lavoro sulla mente, sulla consapevolezza che tende a produrre il suo acquietamento.


Per questo lo yoga fornisce grande valore al concetto di distacco (Vairagya), che non deve essere inteso radicalmente come rinuncia a tutti gli attaccamenti materiali, ma, in minore proporzione, possiamo applicarlo al distacco dai nostri pensieri ed emozioni ricorrenti.


Imparando a distaccarci  a volontà, anche tramite le giuste tecniche (ed abitudini già acquisite) dai nostri problemi momentanei, riusciamo a ridimensionarli e a dargli la giusta importanza, che spesso  è molto minore di quella che gli assegniamo e che, troppo frequentemente, ci disturba.

Lo scopo a cui dobbiamo tendere, è arrivare ad immergerci completamente nella posizione, con tutto il nostro essere.

Questa è la direzione che vogliamo dare al nostro stile di vita: profondità, senso e presenza in ogni cosa!!!


Parte fisica e parte non fisica
Perché lo yoga non si occupa solo del corpo?
by Evelina Lavinia/Roberto Zanardi
1  
204