Erica Scherl

Radici lontane e vicine

2020-04-01 21:19:25

Qualche giorno fa vi ho presentato uno degli antenati del violino, ovvero la viella. Però, come spesso accade, gli antenati sono più di uno. Oggi andremo a conoscere la ribeca, altro importante strumento precursore del violino.

La ribeca è uno strumento ad arco che nasce presumibilmente attorno all’VIII secolo in Afghanistan e da lì, con il nome di “rebab”, si diffonde nel Nord Africa e in tutto il bacino del Mediterraneo. Le fonti iconografiche dei Paesi in cui la ribeca si è diffusa ne danno diverse splendide testimonianze che, a partire dal periodo tardo medioevale, giungono fino al XV secolo. 

Qui ve ne mostro qualche esempio, tratto dal prezioso manoscritto delle "Cantigas de Santa Maria", raccolte per Alfonso X di Castiglia nel XIII secolo. Questa è una delle più importanti fonti dell'epoca per capire come erano fatti gli strumenti musicali, e anche l'attitudine sorridente dei personaggi ci rimanda a un'atmosfera gioiosa e vitale.

La ribeca ha un numero di corde che può variare da tre a cinque, e una caratteristica forma “a pera”. Questa ne determina la posizione di impugnatura, infatti viene suonata sia appoggiandola contro il corpo all’altezza dell’ascella, che in tenuta verticale, appoggiata alla gamba. La prima attitudine si può riscontrare anche nell’uso del violino in molti quadri del periodo barocco. La seconda, giunge fino ai nostri giorni nella musica classica tradizionale di alcune zone dell’Algeria e del Marocco in cui il violino moderno viene suonato in verticale sul ginocchio, anziché appoggiato sulla spalla.

Uno degli aspetti che mi affascinano sempre, quando studio la storia degli strumenti musicali, è vedere come alcune tradizioni scompaiano in alcune zone e sopravvivano in altre. Il “rebab” ad esempio, è tuttora usato nella musica classica tradizionale dei paesi che gli hanno dato i natali.

Nell'esempio qui raffigurato potete ammirare un rebab a due corde.


Uno strumento che sembra discendere direttamente dalla ribeca è sopravvissuto anche in Italia. La “lira calabrese” strumento principe della tradizione musicale di quelle terre, sembra restituirci intatto un suono che ha attraversato i secoli per farsi ascoltare da noi.