Erica Scherl

Bologna e la nascita della musica strumentale

2020-05-15 08:18:50

Proseguiamo nel racconto di come la città di Bologna sia stata una delle principali culle della nascita della musica strumentale, e ci facciamo aiutare dalle bellissime immagini della Cappella Musicale di San Petronio, vera e propria fucina di importantissimi musicisti.

Le forme, i luoghi e i documenti storici


A partire dalla fine del Sedicesimo secolo la musica strumentale ha a Bologna un fiorente sviluppo. Troviamo una grande produzione di Danze, di Sonate, e l'emergere della forma Concerto. Tutti questi generi fungono da corredo, e trovano ragione d'essere, grazie alle esigenze maturate in seno all'organizzazione di sontuose ed elaborate celebrazioni ecclesiastiche, così come di opulente ricorrenze private e di manifestazioni in occasione d'incontri ufficiali. La grande produzione musicale, supportata dalla fioritura delle pubblicazioni a stampa, viene quindi utilizzata sia in contesti sacri, che in contesti profani, che come materiale didattico. 

Fra le importanti fonti che ci permettono di avere un'immagine più dettagliata della vita musicale cittadina possiamo annoverare certamente i libri paga delle più importanti istituzioni musicali cittadine quali il Concerto Palatino e la Cappella Musicale di San Petronio, molte lettere indirizzate all'influente famiglia Bentivoglio di Ferrara, gli ordini prescrittivi pubblicati dalle Accademie musicali, e le numerose lettere di prefazione dei compositori ai loro dedicatari, frequentemente incluse nelle edizioni a stampa.

L'attività editoriale bolognese supera a partire dal 1660 la più antica tradizione Veneziana, per poi declinare assieme a questa quando prende piede l'incisione a stampa prodotta nelle grandi città europee, prime fra tutte Londra, Parigi ed Amsterdam.

Tradizione musicale e sviluppo strumentale


Si può certamente affermare che la vera e propria culla della scuola violinistica bolognese sia la Cappella Musicale di San Petronio. Con la venuta di Maurizio Cazzati alla direzione della Cappella Musicale e la sua predilezione per un organico strumentale corposo, composto prevalentemente da strumenti ad arco ad arricchire le funzioni religiose, la Basilica di San Petronio ha l'impellente necessità di una cospicua produzione di Sonate da chiesa. 

Non è solo il violino ad andare incontro a una splendida fioritura, inizialmente anche grazie a Giovanni Battista Vitali, allievo di Cazzati. Anche il violoncello, grazie al contributo di Gabrielli, muove i primi passi nella propria tradizione di strumento solista. 

Alcuni importanti protagonisti


Già nella prima Scuola bolognese si possono ravvisare, soprattutto nell'opera di Maurizio Cazzati e Giovan Battista Vitali, i germi che sarebbero poi fioriti nello stile del Concerto del tardo Barocco, identificabili nell'alternanza tra "tutti" e "solo" delle Sonate per tromba, per quanto in queste composizioni il caratteristico stile del Concerto non abbia ancora trovato una formulazione definitiva. 

I primi passi nello sviluppo del Concerto vero e proprio, saranno evidenti soprattutto nell' opera di Torelli e Corelli. 

Il noto violinista e compositore Arcangelo Corelli, studente nei suoi anni giovanili presso la Cappella Musicale di San Petronio (anche se poi, come sappiamo, la parte più importante della sua carriera si svolge a Roma), può essere considerato uno dei principali artefici della piena realizzazione della tonalità, riuscendo allo stesso tempo a coniugarla mirabilmente con la tradizione contrappuntistica della scuola bolognese.

Questo articolo di approfondimento sulla storia della nostra meravigliosa musica, mi auguro abbia suscitato il vostro interesse e la vostra curiosità! 

A presto per altre tappe di questo viaggio...