Enrica Balzini

Founder Starter

Ci avviciniamo ad un nuovo ciclo di grandi cambiamenti

2020-04-02 17:02:31

In questo periodo c'è un brulicare di opinioni ed elaborazioni mentali su quello che sta accadendo questo articolo spiega la sua particolare prospettiva. Per ulteriore approfondimento invito a guardare il video che ho caricato buona lettura e buona fortuna Enrica Balzini

TEMPI DI CAMBIAMENTO

"Dobbiamo preparare le persone e dobbiamo farlo in maniera chiara, senza creare paure non necessarie, perché c’è già abbastanza paura. Questo è molto importante e ogni giorno diventerà sempre più importante.

La prima cosa è che siamo all’inizio dell’ultimo ciclo di 7 anni prima del 2027. Questo sarà il ciclo in cui il vecchio ordine si dissolverà. Non sarà un processo lineare. Ci saranno crisi cicliche, mutazioni, ci saranno periodi relativamente stabili, ma di base ci sarà il crollo del vecchio sistema. Non si tratta di un processo piacevole. Tutti i nuovi inizi partono da una fine. Siamo all’inizio di una fine. Non è ancora la fine.

Questo non significa che dovremo soffrire per forza. Ci saranno delle sfide, questo è sicuro. Per molte persone già adesso si tratta di una sfida importante. Ma la mutazione porta a trascendere la limitazione e può condurci verso qualcosa che non siamo nemmeno in grado di immaginare. Però, tutte le illusioni che ci sono nel collettivo, che andremo su Marte, che troveremo l’energia pulita, che fermeremo i cambiamenti climatici, tutte queste cose, sono tutte illusioni e crolleranno una dopo l’altra. Ci aspettano 4 anni di transito di Plutone nella Porta 60, la Limitazione. Saranno i tempi più depressivi che ciascuno di noi abbia mai sperimentato. Sono passati 250 anni da quando Plutone è stato l’ultima volta nella Porta 60. (Non ci sono essere umani in vita che abbiano sperimentato un tale transito, n.d.t.)

Non sarà facile, non lo sperimenteremo come facile. Ma sarà più facile se saremo preparati. Abbiamo tutti questo istinto, vado e compro del cibo, mi creo una scorta per sentirmi sicuro. Ma per quello che sta per arrivare, nessuno può comprare abbastanza cibo. Abbiamo bisogno di capire che nel futuro c’è una sola sicurezza, ed è essere noi stessi. Magari non ci piacerà perché è molto comodo delegare la responsabilità della nostra vita a qualcun altro. E’ molto comodo dare la colpa ai genitori, alla società o al governo se qualcosa non funziona. Quei tempi sono finiti. O saremo in grado di gestirci in prima persona, o nessun altro potrà farlo per noi.

Sono i tempi della più grande liberazione di sempre. Da quando gli esseri umani hanno iniziato a vivere insieme, qualcuno ci ha sempre detto cosa fare. Questo sta finendo. E significa che questa non è soltanto la chiusura di un ciclo. Ci saranno cambiamenti enormi. C’è stata la prima guerra mondiale, c’è stata la seconda guerra mondiale, ma l’epoca a cui ci stiamo avvicinando ha una qualità del tutto diversa. Si tratta della fine della classica cultura umana come la conosciamo.

Molte delle cose che consideriamo assolutamente garantite, non soltanto negli ultimi 200 anni, se ne andranno per sempre. Abbiamo bisogno della capacità e della disponibilità a lasciare andare. Che cosa significa la Porta 41? Il lasciare andare tutto ciò che è vecchio, la più grande pulizia da moltissimo tempo. Abbiamo bisogno di persone preparate a questo. Non tanto sul piano materiale, perché come ci possiamo preparare per qualcosa che non sappiamo nel dettaglio che cosa sarà? Dobbiamo essere preparati dentro di noi, per non sentirci vittime impotenti del destino. Dobbiamo capire che qualunque cosa accada, possiamo essere noi stessi e avere la nostra vita anche se questa vita sembrerà molto diversa da quella di adesso.

Naturalmente, vedo anche delle cose molto belle che possono venir fuori da tutto ciò. Ma nei prossimi sette anni, molto probabilmente, ci saranno più cattive notizie che buone notizie, almeno dal punto di vista della mente ordinaria. Quando parliamo di questo agli altri, la sfida è: come possiamo dirlo alle persone senza spaventarle in modo non necessario? Non lo so. Dipende dalla situazione, dal gruppo, dalla qualità del giorno. Ma se lo porteremo insieme all’esperienza di come ci si sente quando prendiamo le nostre decisioni non seguendo la follia collettiva, semplicemente le nostre decisioni nella nostra vita, questa diventa un’esperienza incredibile. E’ il lupo che scappa dallo zoo e finalmente torna nella foresta. E’ una liberazione. E’ vero, non è facile vivere nella foresta. Ma vorremmo tornare nello zoo? No davvero.

Quindi dobbiamo preparare le persone non per quello che verrà. Non si tratta più del 2027, è già cominciato, è già qui adesso. Dobbiamo diventare un modello di ruolo del poter essere se stessi e di cosa significa affrontare un futuro ignoto con uno spirito forte, questa è l’espressione corretta, con uno spirito forte. Non sono spaventato da questo virus e nemmeno da quello che porterà al collettivo. In ogni caso, non vorrei scappare, non vorrei trovarmi in un altro secolo. Sono qui adesso perché questo è il mio tempo, e tutti noi siamo qui adesso perché questo è il nostro tempo.

Dobbiamo preparare le persone perché una delle debolezze più forti dell’umanità è farsi delle illusioni, è raccontarsela. Dobbiamo essere molto grati al Coronavirus, perché si tratta di un modo soft di prepararci. Come ho detto, non è la fine del mondo, ma ci mette in una situazione che non abbiamo mai sperimentato prima, una situazione nuova. In questa situazione possiamo scoprire qualcosa su noi stessi. E ci saranno delle sorprese positive per tutti." - Peter Schoeber

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