•Un giorno sbotti. Un giorno, davvero, basta. Un giorno ricominci a piangere, paradossalmente, per una cazzata. E tutti stanno lì a guardarti, a dirti che non è niente, che c'è di peggio. Ed è vero, c'è sempre di peggio...
Ma mica lo sanno da quanto tempo butti giù, da quanto tempo dici "non fa niente" e invece fa tutto, da quanto tempo tieni botta per te, e per loro. Mica sanno di tutte le volte in cui mandi giù il bicchiere, alla goccia, per non pensare. Mica sanno di quando esci dalla doccia e te ne stai seduta per terra, nuda, a cercare una via d'uscita da te stessa. Di tutte le volte in cui vorresti sbrodolare i tuoi problemi ma poi li metti da parte perché qualcun altro decide che i suoi hanno la priorità. Delle volte in cui ti guardi allo specchio e ti fa schifo il tuo riflesso o di quelle in cui vorresti tanto saperti abbandonare ad un abbraccio senza necessariamente vederci l'ombra di una pugnal@ta. Delle volte in cui vorresti mandare a fare in c-lo il mondo e invece devi mantenere la calma, la ragione, la pazienza. Delle volte in cui vorresti alzare il telefono e chiedere spiegazioni ma poi ci rinunci perché tanto, a cosa servirebbe?! Mica sanno che non ne puoi più di niente e di nessuno ma comunque "oh, se hai bisogno ci beviamo una birra". Che sei stanca di aspettare; che sei stanca di dover spiegare, di dover non dire, di dover esserci a prescindere. Sei stanca di dover dimostrare sempre, di dover dare agli altri le rassicurazioni di cui avresti bisogno tu per prima. Di metterti in discussione sempre, ed essere l'unica a farlo. Mica lo sanno che ti senti sola, che ti sei persa e non sai dove cercarti, che non riesci più a concentrarti e che la notte ti svegli piangendo. Che ne hai pieni i cogli-ni di sentirti dire "tanto tu sei forte", ed essere poi liquidata con la solita pacca sulla spalla.
Mica ne sanno un c@zzo, loro...
"Tanto tu sei forte".
Isabella (L'Incazzata Sociale)
Io non sono forte, è che ho imparato
ad accettare la vita così com'è,
le cose che mi dà e ho smesso di desiderare le cose che non posso avere, questa non è forza è saggezza.
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“È facile diventare la preda di un bullo, bastano un paio di occhiali, oppure l’apparecchio ai denti, qualche chilo in più, o dichiararsi gay o lesbica. Dico sempre che nasciamo liberi e senza pregiudizi fino all'età della pubertà. Poi, per il resto della nostra vita, cerchiamo di curare le ferite che ci siamo procurati in quel periodo.”