Elpidio Argenziano

Imprenditore

I MARI DI PLASTICA!

2019-11-27 11:34:06

I nostri mari sono invasi dalla plastica. Da dove viene? Che impatto ha?I rifiuti sono una delle principali minacce agli ecosistemi marini e rappresentano un rischio crescente alla biodiversità, l’ambiente, l’economia e la salute.

quanta plastica nel mare!

La stragrande maggioranza dei rifiuti trovati in spiaggia e sui fondali è in plastica: si stima che, in tutto il mondo, ogni anno circa 8 milioni di tonnellate di plastica finiscano in mare, e la quantità è destinata ad aumentare . Il nostro mare è considerato una delle zone critiche del pianeta: nel Mediterraneo la concentrazione dei rifiuti in mare è pari a quella delle cosiddette “isole galleggianti” dell’Oceano Pacifico. La plastica con il tempo si sbriciola – senza però mai sparire del tutto, destinata spesso a esser ingoiata da quegli stessi pesci, crostacei e molluschi che arrivano poi sulle nostre tavole.

l’impatto dei rifiuti in mare

Dalle alici alle balene, dalle tartarughe agli uccelli marini, sono almeno 135 le specie marine mediterranee che ingeriscono oggetti di plastica o vi finiscono intrappolati (leggi qui qualche articolo). Il risultato è spesso fatale: alcuni muoiono soffocati, altri per blocco gastrointestinale, altri ancora non riescono più ad assorbire il nutrimento dal cibo. Col tempo la plastica si frammenta, senza mai dissolversi del tutto. Questa polvere di plastica è un pericolo ancor più insidioso: i frammenti possono essere ingeriti prima dal plancton e poi, via via, da tutti gli anelli della catena alimentare. Ma i rifiuti costituiscono anche un problema economico: si calcola che ogni anno in Europa si spendano 630 milioni di euro per la pulizia delle coste.

da dove vengono?

Discariche abusive e mancanza di depuratori sono i principali responsabili dell’accumulo di rifiuti in mare. In Mediterraneo  però una importante fonte di rifiuti sono le attività ricreative, turistiche e la pesca professionale. Giocattoli dei bimbi, puntali d’ombrellone, bustine di gelati o caramelle, flaconi di lozione solare vengono dal turismo balneare; esche, lenze, confezioni di pastura sono rifiuti di pescatori ricreativi, mentre reti e retine per le cozze provengono dalla pesca professionale. Impossibile sapere invece chi abbia abbandonato le migliaia di bottigliette, flaconi, sacchetti, mozziconi di sigaretta che appestano le nostre spiagge.

Una cosa però è certa: la maggior parte dei rifiuti sulle nostre coste è di provenienza italiana e spesso locale, come dimostrano le scritte presenti su molti oggetti rinvenuti in spiaggia.

l’inquinamento inconsapevole

La sensibilità è cambiata e ormai molte persone non getterebbero mai un sacchetto di rifiuti in spiaggia o in mare. A volte però  inquiniamo senza rendersene conto: quel mozzicone di sigaretta gettato senza pensare,  sepolto sotto la sabbia o gettato per terra prima di entrare in un locale; quei palloncini lanciati in aria durante le feste patronali o per festeggiare un compleanno. O ancora, l’uso di alcuni prodotti di bellezza che contengono microplastiche… tutti gesti all’apparenza innocui ma che contribuiscono all’inquinamento dell’ambiente marino.  A volte bastano piccoli gesti a fare la differenza!

Il problema principale rimangono le grandi industrie che con i rifiuti che scaricano in mare avvelenano i pesci e i crostacei, quindi siamo costretti a stare in silenzio e subire questo scempio!

Io credo che con il buon esempio del singolo individuo nel giro di qualche decennio potremmo vedere un piccola differenza.

E tu cosa ne pensi?