Eleonora Zizzi

VIAGGI: LA NASCITA DEGLI STATI UNITI D'AMERICA ( 2 dicembre 2019)

2019-12-02 19:51:32

Stasera porto un nuovo articolo, per la rubrica del mio blog "VIAGGI". Se vi fa piacere passate dalla pagina dell'articolo. Ovviamente se lasciate un ❤ e un commento, ricambierò volentieri. Auguro a tutti una piacevole serata!⭐


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Buonasera Lettori! Oggi tratteremo un argomento, o meglio una storia, molto importante. Si parlerà infatti di come gli Stati Uniti d'America sono diventati come ad'oggi li conosciamo. Affinché questo nuovo e affascinante percorso della rubrica VIAGGI prenda corpo è fondamentale fare un breve excursus di come l'America del '700 si presentava. Intorno alla metà del secolo era quasi totalmente colonizzata dagli stati europei. La parte sud era in mano a Spagnoli e Portoghesi, quella striscia di terra che, affacciata all'Atlantico, corrisponde a Brasile e Messico. La parte nord dell'America invece era territorio inglese e francese. I territori colonizzati erano perlopiù le zone costiere, anch'esse affacciate all'Atlantico. La zona dell'entroterra americano era territori delle popolazioni locali originarie, meglio noti come i pellerossa, chiamati così dagli stessi coloni europei per la loro abitudine di tingersi il volto in occasione di battaglie e scontri. L'ancestrale scopo delle colonie che gli europei portavano nelle varie parti del mondo era l'approvvigionamento di materie prime ricavate dal suolo, per adempire alle necessità della madrepatria. E' chiaro che con il tempo i motivi di queste colonizzazioni diventarono anche altri, primo fra tutti il fenomeno emigrazione. Caso eclatante dell'epoca è legato al fenomeno religioso del calvinismo, che a causa del rifiuto di esso da parte della Chiesa Anglicana, i praticanti furono costretti a questo grande viaggio fino all'America. Una delle prime colonie calviniste fu nel 1620, in Massachusetts. Coloro noti come i "padri pellegrini" raggiunsero il Nuovo Mondo a bordo di piccole navi, una in seguito all'altra. Ritornando alla metà del '700, allora le colonie erano appunto numerose, divise tra colonie del sud, caratterizzate da un'intensa attività agricola, con appezzamenti di terra lavorata per la produzione di riso, zucchero e tabacco, le piantagioni, le colonie del centro, le più popolose e ricche, in cui l'attività principale era il commercio ed infine le colonie del nord, anche note come la New England, dove il principale lavoro era agricolo, ma in mano a contadini e braccianti. La gestione di ogni colonia era nelle mani di un governatore, scelto direttamente dal re.

Nel 1774 si assiste ad un grande fenomeno di protesta da parte dei coloni inglesi costretti oltre al pagamento di ingenti somme di tasse, all'acquisto del tè proveniente dalle Indie orientali. Visto che le direttive venivano da un re che non consideravano loro, i coloni decisero di trasgredire le regole e non seguire quanto richiesto. Vedendo la reazione dei coloni, il re inglese inviò truppe armate e fu così che nel 1775 ci fu il primo scontro contro le truppe del Massachusetts a Lexington. Nel '76 13 colonie americane s'incontrarono a Philadelphia e nominarono George Washington comandante generale del loro esercito, fondando un loro parlamento autonomo, noto come Congresso. Fu grazie a personaggi come Jefferson e Franklin che il 4 luglio del 1776, venne approvata una Dichiarazione d'Indipendenza. In essa vennero elencate con rigore le ragioni per cui le colonie americane volevano smettere di appartenere al dominio inglese, affermando l'uguaglianza tra americani e inglesi, con diritti inalienabili come la vita, la libertà e la felicità. In questo modo erano nati gli Stati Uniti d'America, ovviamente non senza conseguenze:gli inglesi portarono avanti le famose Guerre d'Indipendenza contro gli Americani, ma senza successo. Vennero infatti sconfitti a Yorktown nel 1781. Nel 1783 venne firmato il famoso Trattato di Versailles, in cui gli inglesi dichiarano l'America un territorio totalmente indipendente, insieme ad altre sparse nel mondo. Con queste parole concludo,  vi ricordo di lasciare un commento e dirmi cosa ne pensate. Vi mando un grande abbraccio virtuale, buona serata e a presto!


Sempre Vostra, Storyteller.