Racconti di Odessa di Isaac Babel
Una guida per visitare la parte più caratteristica della città di Odessa, come il ghetto con i suoi profumi e personaggi e molto altro ancora.
Racconti di Odessa di Isaac Babel.
“Racconti di Odessa” Isaak Babel
Nella mia biblioteca pubblica i libri sono a vista, allineati sugli scaffali. Mi capita così di allungare la mano attratta da un libro di cui non so nulla e di guardarmelo a casa con raddoppiata curiosità.
Ho trovato, a mio avviso, un gioiello a cui non mi sarei mai accostata diversamente: “I racconti di Odessa”.
Odessa, sul Mar Nero, nei primi venti anni del secolo, a cavallo tra il tramonto degli zar e la nascita della dittatura sovietica, era un importante centro commerciale,quanto mai variegato di genti e culture.
Il più straordinario era il ghetto ebreo, un terzo della popolazione, pittoresco e multiforme tra mercanti e fuorilegge in un vortice vivace e chiassoso di caratteri umani.
Una scheggia di umanità filtrata dagli occhi innocenti e spalancati di un fanciullo che
rivive e ricompone in dieci racconti dal tono fiabesco, lirico, commosso, un affresco carico di affetto e nostalgia
I personaggi sono resi vitali anche da un’unica pennellata di colore, poetiche e bellissime descrizioni della natura.
Il libricino (un centinaio di pagine) è da apprezzare sotto diverse angolazioni, per il suo contenuto storico, per la vivacità della sua prosa, per i densi e commoventi contenuti di lirismo.
Credo che, dopo averlo letto lo rileggerò una seconda volta.