Edyta Ewa Dabrowska

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L’antilope e l’acacia

2019-08-22 16:29:57

L'antilope è il predatore dell’acacia, pianta che è particolarmente adatta alla secchezza. Si preleva dunque la linfa dell’acacia senza alcun antilope all'orizzonte. Tutti i parametri della linfa sono nella norma.

Poi arriva un antilope che attacca l’acacia; si ripete un bilancio chimico fisico sulla linfa dell’acacia. Si constata che la linfa è piena di tannino, un veleno che evidentemente respinge l'antilope. Diventa allora evidente che l’acacia, benché sprovvista di cervello, ha sviluppato una strategia di difesa che consiste nel secernere in abbondanza le molecole di questo tannino per respingere il predatore.

È ancora più stupefacente il fatto che tutte le acacie dell'ambiente, anche se non sono mai state attaccate da un antilope, hanno la linfa piena di tannino velenoso. È come se le acacie nei dintorni avessero scambiato con l’acacia attaccata un'informazione che le aveva avvertite della presenza dell'antilope.

 Tutte hanno allora adottato la stessa strategia di difesa. Si è potuto stabilire che la prima acacia attaccata ha emesso un gas, l'etilene, e ha così avvisato le sue vicine, nelle quali si è scatenata la produzione di tannino.

Questo non risolve la questione di sapere come le acacie abbiano potuto indovinare da una parte che il tannino è capace di respingere i predatori, dall'altra che l'emissione di etilene è capace di scatenare la reazione di difesa.

Il campo morfico (o morfogenetico) è un campo di informazione, un campo di coscienza che contiene tutte le informazioni relative ad una determinata specie.

E’ un campo quantico a cui tutti sono collegati e con il quale tutti entrano in relazione (risonanza morfica), è una sorta di coscienza collettiva, un’unica coscienza fatta dalla coscienza di tutti gli individui.

Ogni pensiero è energia e come tale viene memorizzato nel campo morfico (o morfogenetico), così come ogni azione o avvenimento. Significa che in esso si trova ancorato e memorizzato tutto il sapere dell'umanità fin dalle origini. L’esistenza dei campi morfici è stata scientificamente provata nel 2003.


Questo significa che aumentando la propria consapevolezza, aumenta anche la coscienza collettiva; ma anche viceversa, ovvero più aumenta la coscienza collettiva, più aumenterà la propria coscienza per un effetto di risonanza.


Insomma, siamo connessi – tramite una connessione sottile – con un campo invisibile, in cui la coscienza è interconnessa con tutto e tutti.

In conclusione, i dati dei vari studi e ricerche hanno dimostrato che è sufficiente un campo di coscienza unificato pari all’1% della popolazione per influenzare tutta la popolazione.

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