STORIA D'ITALIA
Articolo dove descrivo la società romana e le sue istituzioni.
IL POTERE E L'ORDINAMENTO (parte 1)
Le tre tribù
Agli inizi della sua storia, la popolazione di Roma fosse suddivisa in tre tribù:
-Ramnes;
-Tities;
-Luceres;
Questa suddivisione era dettata probabilmente dalla origine di questi gruppi(Ramnes-->Romani;Tities-->Sabini;Luceres-->Etruschi oppure abitanti dei boschi).
Seppur divisi a livello di tribù, essi però avevano qualcosa in più perchè avevano tratti distintivi dal sistema tribale.
Si parla quindi di tribù-stato che, come per le popolazioni osco-sabelliche, rappresenteranno un passo importante per la formazione della città, concepita come centro politico comune.
La famiglia
In ambito sociale, un mattone importante lo ricopriva la famiglia.
Essa era e sarà importante per la formazione della società romana repubblicana e imperiale.
Da essa deriverà la famosa Patria Potestas, un potere assoluto nella vita privata di un nucleo famigliare.
Dal concetto di famiglia poi il tutto evolverà con le Gens, mitiche antiche famiglie romane, che saranno nuclei famigliari con radici perse nella mitologia.
Questa famiglia allargata era una struttura comunitaria e solidaristica ma aveva delle differenze importanti rispetto a quella semplice.
l'elementro più importante era che la famiglia aveva un Pater Gentis con la patria potestas mentre, nella Gens, a capo vi era un Princeps che era una autorità guida ma non aveva poteri.
Questa evoluzione comunitaria inoltre acquisì delle proprie caratteristiche come:
-la sacra;
-la mores e iura;
-il sepulchrum;
Le curie e il comizio curiato
Le curie era una risposta alla nascente comunità e serviva da assemblee che erano divise in veters, luogo, e novae, nomi gentilizi.
Esse partecipavano alle antichissime feste dei Fornacalia(legate al farro) e dei Fordicidia(vacca gravida sacrificata per Tellure).
Riunite , formavano l'assemblea dei Quirites che curava i rapporti sociali basati su quelli delle famiglie.
Il comizio curiato invece era formato su base ereditaria ma non sempre con rapporti gentilizi ed era probabilmente aperto a tutti i cittadini.
Sovraintenderà anche l'adrogatio, il testamento, la detestatio sacrorum ed infine anche la lex curiata de imperio, cioè la votazione che sanzionava la nomina del re.
L'ordinamento Romuleo
Attribuito a Romolo, esso era un ordinamento sistematico della comunità.
Le tre tribù erano suddivise in 30 curie totali che dovevano fornire 100 uomini ognuna e una quota, normalmente 100 unità per tribù, di cavalieri.
Così facendo, Roma poteva schierare in campo circa 3000 uomini di fanteria e 300 cavalieri.
La Monarchia Etrusca
Dopo Servio, grazie ai Re Etruschi, Roma conobbe un grande sviluppo urbano ed istituzionale.
Venne definito l'Imperium e la Lex Curiata e le insegne/simbologie regali vennero assunte dalla cultura etrusca.
Ad esempio i littori di fasci e scuri (rappresentavano il potere di morte e fustigazione), la veste di porpora ricamata in oro, il trono eburneo e lo scettro con l'aquila furono tutte innovazioni portate a Roma.
Vennero istituiti i primi luoghi pubblici di espressione del potere: la Curia e il Comitium.
Inoltre abbiamo la creazione della prima cinta muraria cioè il pomerium.
A livello religioso abbiamo un più sistematico e civico rapporto con le divinità attraverso le varie consacrazioni augurali.
Il Censo e le Tribù territoriali
Dal punto di vista civico e sociale la rivoluzione è operata dal censo che doveva aggiornarsi a intervalli regolari e serviva per inquadrare la popolazione in strutture civiche e non gentilizie.
In questo abbiamo la nascita delle quattro tribù urbane che, per ora, avevano solo il compito di definire le possibilità economiche dei singoli.
L'Ordinamento Centuriato
Con l'avvento del censo come metro di suddivisione, nacquero quindi due "classi sociali":
-classis;
-infraclassem;
La prima, la più benestante, erano quelli che potevano essere chiamati in guerra perchè avevano la possibilità di procurarsi e mantenere la ricca armatura oplitica (corazza di bronzo, scudo rotondo, lancia da urto, spada, elmo).
La efficacia sul campo di battaglia sarà alla base dei primi successi di Roma.
Nel III sec. avremo poi un aumento fino a 193 centurie che, tenendo presente l'evoluzione dell'apparato militare romano, doveva contare su 60 curie (6000 fanti e 600 cavalieri) anche se non sempre una centuria corrispondeva esattamente a 100 persone.
Esse, si pensa, avevano dei compiti legati al comizio centuriato che probabilmente legato alle discrezioni del Re.
Il Senato e il Re
Il Senato, che in questo momento era solo un organo di consultazione, aumentò da 100 a 300 membri, selezionati direttamente dal sovrano.
L'aumento portò inoltre all'ingresso delle "gens minori" ma l'aspetto più importante è che ora il Senato, con tutti i suoi compiti, diede vita al populus, facendo evolvere i semplici rapporti di parentela.
Il Re con l'Imperium raccoglieva tutti i poteri militari, civili e religiosi.
Essendo detentore degli auspicia, egli era anche custode della pax deorum, che simboleggiava la prosperità della città.
Nelle sue funzioni pratiche, il Re era affiancato da degli assistenti:
-magister equitum;
-magister militum;
-quaestores parricidii;
Comunque questi aiutanti erano presi dai collegi sacerdotali in particolare gli auguri, per gli auspici; e i pontefici, per la custodia e l'interpretazione deli mores e dei iura.