Il Giappone Medioevale
In questo articolo tratterrò della morte di Oda Nobunaga e dell'ascesa del suo sottoposto, Hideyoshi.
IL GIAPPONE MEDIOEVALE
EPOCA SENGOKU (PARTE 6)
LA TRISTE FINE DI ODA NOBUNAGA
Dopo aver combattuto per unificare il Giappone, egli era ormai diventato il capo-clan più forte di tutta l'isole.
Tuttavia fu proprio in questo momento che cadde in una congiura.
Infatti egli si recò, nel 1581, a Kyoto.
Nel frattempo, Ieyasu era a Sakai per riposarsi dalla guerra precedente e Hideyoshi stava combattendo contro il clan Mori.
Akechi Mitsuhide doveva andare in aiuto di Hideyoshi ma, a capo di un gruppo scelto di uomini, si diresse al tempio dove c'era Nobunaga.
Ormai il suo destino era segnato.
Lo scontro fu molto sanguinoso e lo stesso Akechi dovette faticare molto prima di riuscire a ferire Nobunaga.
Così decise di ritirarsi nelle sue stanze per porre fine alla sua vita.
Tuttavia essa è circondata dal mistero perché alcune testimonianze invece ci dicono che egli diede fuoco al tempio e perì tra le fiamme.
Il suo ultimo obiettivo, quello di non far prendere la testa al traditore, fu comunque portato a termine ed ancora oggi non si sa dove sia il suo cadavere.
Appena Ieyasu seppe della nuova situazione, decise di fuggire da Sakai per preparare un esercito.
Grazie ad Hanzo Hattori e Tadakatsu, riuscì a sopravvivere alle terre appartenenti al clan Oda che al momento erano in sobbuglio.
Akechi, nel frattempo, poté usurfruire del breve tempo a sua disposizione per eliminare tutti i sostenitori dell'ex daimyo a Kyoto.
Il primo a regire fu Hideyoshi che, dopo aver firmato una tregua con il clan Mori,marciò in direzione del traditore.
In undici giorni, questo cercò di portarsi dalla sua parte qualche clan per cercare di tenere il potere.
Tuttavia egli si ritrovò subito in trappola e alla testa di un misero esercito di soli 16.000 uomini.
Hideyoshi invece giungeva sulle colline fuori Kyoto al comando di 36.000 soldati.
L'unica possibilità di Akechi era quella di dare battaglia lungo il fiume Yodogawa.
La situazione però fu subito chiara in quanto i lealisti avevano precedentemente previsto questa mossa ed avevano occupato la strada lungo il corso d'acqua.
Il 2 luglio Hideyoshi si schierò con i suoi uomini tra lo Yodogawa e la collina di Tennozan.
Sulla sponda settentrionale del fiume Enmyojigawa invece i ribelli , pronti a dare inizio alla battaglia.
L'ordine era quello di sfondare le linee a monte del fiume per arrivare alla collina, importante punto strategico.
L'attacco però non portò i suoi frutti e anzi, furono respinti con gravi perdite.
Dovettero quindi procedere sulle strade controllate dal nemico.
Le continue imboscate degli archibugieri decimarono ancor di più le unita di Akechi.
Così fu costretto ad accorciare le ali della formazione per rincompattare il fronte ormai debole.
Hideyoshi si accorse subito e diede ordine alle sue due ali di prendere la formazione nemica ai lati.
La tattica si concluse con il quasi completo accechiamento.
Ormai sconfitto, Akechi scappò ma la sua morte avvenne il giorno dopo.
Infatti cadde in trappola da parte di un gruppo di banditi che lo uccise sul posto.
Ritratto di Oda Nobunaga e a destra lo stemma del suo clan.
LA NUOVA STELLA
Hideyoshi apparve essere fin da subito in una situazione favorevole e seppe sfruttarla a suo vantaggio.
Dopo aver riunito i suoi vecchi compagni, decise di discutere la successione insieme a loro.
La cosa si risolse con un fronte a favore di Shibata Katsuie, favorevole alla nomina di Oda Nobutaka(terzo genito di Nobunaga), un fronte a favore di Oda Nobuo (primo genito dopo la morte del fratello maggiore).
Hideyoshi invece propose il neonato Oda Hidenobu.
Questa presa di posizione da parte di Hideyoshi non fu presa bene tanto che si arrivò alla guerra.
nella figura a sinistra si può osservare un ritratto di Toyotomi Hideyoshi mente a destra lo stemma del suo clan.
LA BATTAGLIA DI SHIZUGATAKE
Nobutaka dichiarò guerra ma la sua inesperienza aveva permesso ad Hideyoshi di attivarsi immediatamente mentre l'alleato Shibata era bloccato dalla neve.
Il terzo genito di Nobunaga si arrese subito senza dar battaglia e così ebbe un trattamento di favore.
Gli venne lasciata Gifu in cambio della sua fedeltà.
Nel frattempo si fece costruire una serie di castelli vicino al passo innevato dove Shibata sarebbe passato.
Con questa abile mossa, Hideyoshi poté facilmente fronteggiare le armate nemiche che si ritirarono.
Tuttavia la situazione mutò molto velocemente.
Nobutaka riprese le armi e portò una serie di attacchi prima di essere assediato a Gifu da Oda Nobuo, suo fratello maggiore.
Nello stesso momento Shibata si muoveva in direzione sud, per attaccare i castelli a meridione del lago Yogo.
Riuscì a piegare il forte di Oiwa e di Iwasaki per poi portarsi all'assedio del castello di Shizugatake.
Hideyoshi non rimase a guardare e giunse d'aiuto da Kyoto.
Vedendo il nemico assediare il castello, prese la decisione di un attacco a sorpresa.
Nella notte, tra le foreste, condusse il suo esercito per prendere alle spalle il nemico.
Sakuma Morimasa, seppur allertato dai consigli di Shibata, non valutò la situazione.
La battaglia fu impegnativa perché i due eserciti erano composti da uasi lo stesso numero di uomini (15000 a 20000 a favore di Hideyoshi).
Nonstante ciò, la vittoria fu totale e Sakuma fu eliminato dalla guardia del corpo di Hideyoshi, divenuta famosa come le “Sette Lance di Shizugatake”.
Shibata si accorse del pericolo e decise di ritirasi al castello di Kitamosho.
Anche questo venne preso d'assedio e la situazione per Shibata fu subito chiara.
Decise di lasciare il comando a Sakuma Morimasa mentre faceva seppuku.
Nel frattempo la disputa tra i due fratelli Oda si concludeva con la vittoria di Nobuo che costrinse Nobutaka al suicidio.
L'unico a venir perdonato da Hideyoshi fu Maeda Toshiie, che in futuro diverrà fedele generale del clan Toyotomi.
LA SCALATA
Il potere di Hideyoshi si rafforzò ancor di più dopo questa battaglia e, nel 1583, era a capo di un clan tutto suo che controllava ben 30 province.