Dr.ssa Napolitano

Adolescenti: istruzioni per l'uso.

Dr.ssa Napolitano

Adolescenti: istruzioni per l'uso.

Figli adolescenti: come creare un dialogo con loro

2022-01-26 16:16:54

Sembra un'impresa ardua ma non è poi così difficile se segui questi consigli

Impresa ardua si direbbe creare un dialogo civile con un ragazzo adolescente.

Così parrebbe...ma non è poi così.

Il dialogo, il confronto, il parlare con un adulto di fiducia è invece fondamentale in questa fascia di età.

L’obiettivo principale dev’essere quello di creare un terreno fertile per il dialogo e portare i figli a parlare con i genitori, nel bene e nel male, di fronte a qualsiasi comunicazione venga fatta.

E’ normale che i figli si confidino più con un genitore, rispetto all’altro. Finché si tratta di piccole cose personali va bene, ma non dovete nascondere troppo all’altro genitore e diventare complici segreti del figlio. Bisogna stimolarlo a parlare anche con l’altro genitore, non fare sempre l’intermediario e spronare il genitore più rigido o assente ad essere un po’ più vicino al figlio. Questo clima gioverà al dialogo e quindi al legame basato sulla fiducia.

Se da una parte, gli adolescenti pensano di mandarvi segnali piuttosto chiari su chi sono e cosa vogliono, e si stupiscono quando non vengono compresi, si arrabbiano, si domandano come facciate a non capirli e a non accorgervi di determinate situazioni, dall’altra parte, voi genitori faticate a decifrare i loro segnali cosi “chiari”, non condividete i loro atteggiamenti e rimanete particolarmente perplessi circa il loro modo di comportarsi, a cui non riuscite proprio a dare un senso, non essendo più in grado di controllarli e di gestirli come quando erano piccoli.

Ecco gli 8 consigli per creare un buon dialogo con i figli:

1) METTETE DA PARTE L’ANSIA E LA FRETTA. Quando vostro figlio vi parla di un problema e delle difficoltà che sta incontrando, per prima cosa è importante ascoltare tutto quello che ha da dire senza interruzioni, senza parlargli sopra, tempestarlo di mille domande ed entrare in uno stato di allarme. Nonostante sia comprensibile la preoccupazione e il bisogno di capire immediatamente la gravità della situazione, in quel momento è importante non fargli vedere l’apprensione, perché altrimenti non si sentirà totalmente libero di parlare, per paura delle vostre reazioni. Dovete cercare di apparire agli occhi dei figli come due pilastri solidi in grado di reggere i colpi e su cui poter fare affidamento, perché anche se sembrano grandi e sicuri di sé, hanno una parte ancora piccola, per cui se hanno un problema corrono ancora dai voi.

2) MOSTRATEVI ACCOGLIENTI E DISPONIBILI. “Che c’è?”“Cosa vuoi?”, sicuramente non sono frasi che aprono il dialogo, anzi, creano nei ragazzi l’effetto opposto, portandoli a chiudersi e a inibirsi. I figli quando hanno un problema temporeggiano, parlano lentamente e molto spesso iniziano discorsi importanti nei momenti meno opportuni. Quindi, anche se siete stanchi e nervosi dopo una giornata di lavoro oppure state correndo da una parte all’altra, cercate di fermarvi e dedicategli la vostra attenzione, non bloccateli e mettetevi nell’ottica di non essere impazienti e sbrigativi. Voi dovete essere i loro primi alleati e qualora si presentasse un problema oppure dovessero fare una stupidaggine, i ragazzi devono sapere che voi siete lì, pronti a sostenerli e ad ascoltarli.

3) LITIGI COSTRUTTIVI. Quando litigate con i vostri figli, non dovete MAI mettere in discussione il rapporto affettivo che vi lega e NON dovete criticarli e svalutarli come persone. Se volete dargli delle regole appropriate e permettere un equilibrato sviluppo del senso morale e della capacità critica, bisogna sempre spiegargli tutto e parlare con loro. Il dialogo prima della punizione, parlare prima di agire e cercare di far capire loro le motivazioni, i rischi, i pericoli e le responsabilità.

4) NON SMINUITE MAI QUELLO CHE VI DICONO. Molte volte si tende a sottovalutare quello che i figli raccontano perché si pensa che si tratti di banalità, fesserie e argomenti superficiali. Se ad esempio vi dicono che sono disperati perché si sono lasciati con il loro fidanzatino/a e la loro la vita è finita, o hanno litigato con il migliore amico, oppure hanno preso un brutto voto a scuola, non bisogna assolutamente sminuire. Il figlio in quel momento sperimenta quelle sensazioni e vive le emozioni, sia belle che brutte, in maniera intensa ed estrema. In questa età loro ragionano ancora con il “tutto o nulla”, non c’è una via di mezzo, esiste solo il presente e in quel momento “il migliore amico è migliore amico per sempre”, “il dramma è per sempre”, “non è sto male oggi e poi domani passa, perchè loro il domani non lo vedono”. Quando i vostri figli vi raccontano le loro esperienze, dunque, dovete cercare di sintonizzarvi con loro e di calarvi a quella età, perché se le si guarda soltanto dal punto di vista adulto, è normale che non gli si dia il giusto peso e che loro non si sentano accettati per quello che sono.

5) ELIMINATE GLI ARGOMENTI TABU’. Vanno abituati fin da piccoli a parlare di qualsiasi argomento senza creare delle zone d’ombra: ovviamente tutto questo dipende in gran parte dalle vostre reazioni. Se quando vi raccontano “ho fatto questo, ho fatto quello” voi scattate come una molla e fate le “tragedie greche”, apprendono in maniera indiretta che, se vi raccontano un qualcosa che vi può far tendenzialmente arrabbiare, non ve la possono più dire. Il messaggio che dovete far passare ai vostri figli è che voi per loro ci siete sempre, nel bene e nel male, e se hanno un problema, ve ne devono parlare senza paure, sensi di colpa e vergogna.

6) AVVICINATEVI AL LORO MONDO. “Trascorre tutte quelle ore davanti alle idiozie degli youtuber”“Come fa ad ascoltare quella musica?” Queste sono solo alcune delle frasi che spesso ripetete, quando non condividete le loro passioni e trovate incomprensibili le loro scelte. Nonostante le differenti vedute, fate un piccolo sforzo e cercate di avvicinarvi al loro mondo e di capire cosa gli piace e cosa gli interessa. Dunque, per conoscere di più i vostri figli, è importante cercare di comprendere i loro stili di vita, le mode e le tendenze per evitare di giudicare e non accettare a priori i loro comportamenti, prendendo le distanze ed entrando in conflitto  con loro con più facilità.

7) AMICI MAI. Non mettetevi sullo stesso piano del figlio diventando il loro amico: non sono ancora adulti e hanno bisogno di mettere in discussione i modelli genitoriali, ma nello stesso momento sono ancora dipendenti da voi. Gli adolescenti per crescere hanno bisogno di identificarsi anche con coetanei al di fuori del nucleo familiare, devono capire l’importanza delle relazioni, sperimentare la fiducia, il legame, la rottura, il tradimento. Se vi volete sostituire a tutto questo, rischiate di interferire con il processo di autonomia e maturazione, favorendo la dipendenza e quindi ostacolando il naturale processo di crescita. Bisogna ricordarsi che in questa fase i figli hanno ancora bisogno di un riferimento autorevole, non autoritario, ossia controllante e punitivo.

8) TROVATE IL MOMENTO GIUSTO. Cercate di non intavolare un dialogo con i figli proprio nei momenti meno opportuni, ad esempio quando stanno chattando con lo smartphone in mano, quando sono presi dalle loro attività oppure si stanno riposando. Evitate poi di concentrarvi soltanto sulla scuola o sui compiti che devono fare e focalizzatevi soprattutto sul “come stai?”“stai bene?” Anche se non ve lo dimostrano e vi dicono che siete troppo apprensivi e che gli state troppo addosso, non prendetevela sul personale, perché per loro è importante sentire la vostra presenza, sapere che voi ci siete e siete realmente interessati a loro. 


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by dr.ssa Maria Teresa Napolitano