Elvino Miali Psicoterapeuta

Percorsi per cambiare

I due pesi e due misure del narcisista patologico

2018-11-30 08:00:06

www.dottormiali.it

In quest’articolo parliamo di narcisismo e dipendenza affettiva.

In particolare, approfondiremo alcune considerazioni sul comportamento dei “due pesi e due misure” che utilizza il narcisista patologico nel rapportarsi con il partner, maschio o femmina che sia.

Prima di tutto, vuole mantenere il controllo sul proprio partner . Percio’, quando questi decide di concedersi qualche legittima libertà (come prendere delle decisioni su come passare il proprio tempo libero), il o la narcisista avverte un senso di tradimento.

“Devi uscire? Cosa devi uscire a fare? Dove devi andare? Cosa fai a fare? Cosa c’è di speciale là?”

Insomma, tutto deve essere sotto controllo, mentre loro non devono rendere conto delle proprie azioni: quindi due pesi e due misure.

La parola ‘lealtà’ per il narcisista equivale a sottomissione: per essere leali occorre stare alle loro rigide regole.

Ulteriore considerazione riguardo l’apparenza in pubblico: se non fosse per le lamentele della vittima ai parenti o agli amici, nessuno si accorgerebbe che si tratta di una coppia con dei problemi perché il o la narcisista pretende che in pubblico si sorrida e si dia l’impressione di una coppia felice. D’altra parte il narcisista dice “se è colpa tua se siamo arrivati fino a questo punto è colpa tua, quindi perché mi devi far sfigurare in pubblico?”. Il ragionamento in un certo senso fila, non fosse che è a senso unico.

Avere ragione per il narcisista è più importante che amare, d’altra parte è molto abile nell’argomentare e nel dimostrarti che lui sa come si fanno le cose, mentre è meno abile ad amare, quindi cerca di vincere sul terreno che gli viene più facile. Qual è il problema? Che pur di avere ragione su cose di secondaria importanza, mette in ordine le cose, prende decisioni, appunto, di secondaria importanza, il narcisista non si fa problemi se si tratta di umiliare l’altro, il partner. Naturalmente quando una persona si sente umiliata, per quanto possa essere dipendente dal punto di vista affettivo, prima o poi la corda si spezza.

Naturalmente in una coppia si possono avere dei punti di vista diversi su come devono essere fatte le cose, anche quelle pratiche, ma lui è convinto che il suo modo è il migliore e utilizza questi ragionamenti e queste dimostrazioni che lui ha ragione come pretesti per umiliare il partner, quasi come delle piccole vendette, per farti pagare quella volta che hai visto o hai detto, che hai lottato, questo e quest’altro, adesso ti punico, adesso te la faccio vedere io, vedi che hai torto, che sei imbranata, che non ce la fai?

Questo tipo di umiliazioni sgretolano il rapporto, solo una persona dipendente dal punto di vista affettivo sottosta a questa dittatura. Ho ragione io, il mio ragionamento è ineccepibile, inattaccabile e non facendosi problemi a umiliare l’altro, l’altro a un certo punto potrebbe scappare e lì avviene il problema perché quando il partner va via, molto spesso può succedere che il narcisista dica che gli dispiace di tutto questo e può ritornare con le lacrime di coccodrillo perché se sei una persona che gli dava tanto e poi sicuramente mancherà. In altri casi sappiamo che è lui che sparisce, non si pente affatto e così via ma sappiamo che il ritorno è associato a lacrime di coccodrillo è una delle fasi di ricattura del narcisista.

Vediamo un po’ che cosa altro aggiungere sul comportamento di lei, invece, che diventa complice, naturalmente, con il suo comportamento. Lei è così soggiogata e resa insicura, lei o lui, dal partner narcisista che finisce per sentirsi sbagliata, uso questo termine al femminile perché la dinamica è in maggiore percentuale con il persecutore maschio e la vittima donna, ma ripeto, si tratta di una statistica 75-25% ma alcuni maschietti si sentono incriminati da queste statistiche. E’ talmente normale per la vittima di sentirsi sbagliata e credere alle accuse del narcisista che ti dimostra che hai sbagliato tu, che ti dimostra che sei sbagliata ma ti dimostra un cavolo, nel senso che è la vittima che sentendosi insicura, crede alle parole del narcisista e quindi finisce per essere complice. Anche se tu contesti il narcisista in maniera veemente ma poi rimani nella relazione e accetti di essere succube delle sue angherie, bene, il narcisista che fa, dice beh, sbraita, sbraita, tanto qui rimani e le cose non cambiano. Quindi bisogna effettivamente cambiare comportamento, non tanto le parole.

Andiamo avanti e vediamo quali sono alcuni segnali di dipendenza, alcuni sono conosciuti dalla persona che è succube del narcisista, che è quando lei o lui dà troppa importanza alle opinioni del narcisista per prendere delle decisioni, cioè se devo prendere delle decisioni devo avere il suo consenso... Articolo completo su www.dottormiali.it