Ti posso garantire che ti trovi di fronte al tipo di personalità che nel corso della mia esperienza ho individuato e definito “musicista diligente”.
https://www.cam.tv/docentedistrumentomusicale/blog/il-segreto-per-un-rapporto-infallibile-con-il-tuo/NID023185
Si tratta di un allievo che studia ed ama prepararsi adeguatamente e indubbiamente, tutti vorrebbero questo tipo di allievo, perché in effetti i vantaggi sono molteplici:
Tuttavia, come in ogni medaglia, questi vantaggi presentano risvolti problematici. Il rischio di una personalità così diligente, è quello di essere troppo ingessato nei suoi schemi di perfezionismo. Tant’è che se non si sente adeguatamente preparato, preferisce dedicare più tempo allo studio degli stessi brani, rinviando la lezione.
Apparentemente è una persona determinata, ma in fondo è una persona con scarsa autostima: pone sfide con se stesso, ma continua a rinviare le esecuzioni pubbliche perché non si sente mai adeguatamente preparato. In vista dei saggi di classe, per esempio, questo allievo ti dirà sicuramente di non voler suonare e se obbligato a farlo, suona con grande rigidità, perché vuole fare bella figura, ma il risultato è esattamente l’opposto.
Indubbiamente, lo studio dello strumento sottintende ripetizione continua. Quindi, dedicare più tempo allo stesso brano è necessario ed efficace, per l’interiorizzazione del costrutto compositivo.
Non è altrettanto opportuno, però, lasciare che l’allievo non si presenti a lezione. Questo per due motivi:
Il docente, dopo aver esaminato correttamente l’allievo, attraverso il dialogo ed una corretta comunicazione, e dopo aver individuato che effettivamente si trova di fronte a questo tipo di personalità,
In questo modo, destrutturi i criteri che si dà per conto proprio; l’allievo riesce a smussare la sua indole ipercritica e si sente sollevato. Offrendogli uno strumento che allenta la sua criticità, ti vedrà come una guida che conosce bene il percorso da seguire e sa perfettamente che l’insegnamento di uno strumento è un processo. Quando gli proporrai una sfida più grande, come un evento pubblico, lui si affiderà a te. Si sentirà sicuramente preparato perché i tempi saranno giusti con un piano di lavoro adeguato ai suoi tempi di applicazione.
Ne deriverà appagamento professionale da parte tua e stabilità emotiva da parte dell’allievo.
Ti racconto di Michele, un mio studente che aveva un’allieva (Laura) al primo anno di pianoforte. La ragazza, di quindici anni, era molto studiosa, con tanta voglia di apprendere. Si è sempre distinta perché dimostrava di voler dare il meglio di sé fin dalle prime lezioni, eseguendo perfino a memoria i brani che le erano stati assegnati. Michele inizialmente si sentiva gratificato. Ma, quando ha cominciato a vedere che la sua allieva periodicamente saltava le lezioni, ha iniziato a chiedersi:
- perché pur essendo studiosa, non frequenta con costanza le lezioni?
- ha problemi famigliari?
- cosa non va del mio atteggiamento con lei?
- cosa sbaglio durante le lezioni?
Laura non era l’unico caso: in effetti, Michele aveva più alunni che adottavano lo stesso comportamento, con evidenti ripercussioni didattiche.
Michele non sapeva darsi una spiegazione, fino a quando mi ha contattata. Abbiamo analizzato insieme i comportamenti dei suoi allievi ed è emerso con chiarezza che si trovava di fronte a personalità “diligenti”.
Gli ho consigliato, quindi, di adottare le strategie didattiche di cui ti ho parlato poc’anzi.
Michele, seguendo i miei consigli, ha recuperato il suo rapporto di fiducia con i suoi allievi, ad aumentare la sua leadership e ad alleggerire l’ipercriticità dei suoi allievi.
Ovviamente i risultati sono stati professionalmente ed economicamente soddisfacenti.
Tutto quello che ho detto sono alcuni aspetti per avere un ottimo rapporto collaborativo con il tuo allievo. Usa intanto i miei suggerimenti e fammi sapere la tua esperienza.
Ma se invece hai un caso specifico e vuoi migliorare l’efficacia del tuo percorso didattico o trovare subito la soluzione ai tuoi problemi, puoi contattarmi e sarò ben lieta di aiutarti.