Arte & Intrattenimento
Se il buon Dio
“Se il buon Dio”, mi ha detto una credente, (...)
“Se il buon Dio”, mi ha detto una credente,
"ha creato le piante, ciò vuol dire
che l’uomo ben ne può usufruire”,
e delle piante non gli importa niente.
Ma la superbia è un peccato mortale,
già condannato dal dio delle piante
che le creò, ed ama tutt’e quante,
proteggendole sempre da ogni male.
La pensano altrimenti gli altri dei,
ognuno vuole la supremazia
e aperta solo a sé ogni altra via.
Che importa se ci sei o non ci sei?
Ogni specie vivente vuole un dio
a propria immagine e somiglianza,
e deplora delle altre l’arroganza,
ciò che tu credi tuo, invece è mio.
Insetti, mammiferi, pesci e uccelli,
intenti a sopravvivere e figliare
senza farsi dagli altri sopraffare,
impegnandosi in gare ed in duelli.
Ma una specie ha sconvolto la natura,
si crede superiore e onnipotente,
spazio non lascia agli altri, è prepotente,
sconvolge, sopraffà e fa paura.
Premi e castighi anche su se stessa
s’inventa una morale a proprio uso,
ragiona in modo rigido ed ottuso,
fa sacrifici umani con la messa.
Forse indignato il dio degli animali,
con il dio delle piante si confronta.
A che mai serve una divina impronta,
se non si può volare senza ali?
25 settembre 2018, Lorenza Franco