Diego Ferin

Founder President

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50 anni senza il figlio del Voodoo

2020-09-18 23:37:07

Sono esattamente 50 anni dalla scomparsa del grande James Marshall "Jimi" Hendrix il chitarrista più emblematico, considerato da molti per creatività e per tecnica il più grande chitarrista di sempre, vero 'punto di svolta' nella storia del rock .

Jimi Hendrix : vera pietra miliare del rock
Tutti i chitarristi rock successivamente nel loro stile, composizioni e performance  hanno attinto un qualcosa da Hendrix; per ricordarne alcuni, perché l'elenco completo sarebbe molto lungo: dai bluesman quali Eric Clapton, Jeff Beck, Gary Moore, Steve Ray Vaughan, passando per quelli progressive come Steve Howe, Steve Hackett, David Gilmour, Brian May, fino a quelli più hard o heavy metal come Jimmy Page, Eddie Van Halen, Ritchie Blackmore, Slash fino ai virtuosi Al DI Meola, Steve Vai, Paul Gilbert, John Petrucci e molti altri ancora...


Esattamente 50 anni fa, la mattina del 18 settembre 1970, a soli 27 anni di età,  Jimi Hendrix veniva trovato morto in un appartamento dello Samarkand Hotel a Notting Hill, quartiere di Londra.  
La causa della morte fu da imputarsi a soffocamento per violenti conati di vomito causati probabilmente da un cocktail di alcolici e barbiturici.

Il chitarrista nativo di Seattle con origini miste afro-americane e pellerossa (tribù Cherokee) iniziò a suonare da ragazzo il suo primo strumento, una chitarra per destrimani regalata dal padre, e lui che era mancino imparò a suonarla semplicemente rovesciandola : questa caratteristica (ha praticamente sempre suonato chitarre "destre") la seguirà per tutta la vita.

È stato un vero innovatore della chitarra elettrica rock: nonostante la sua purtroppo breve carriera, la sua musica creata, per quei tempi, da un'inedita fusione di blues, rhythm and blues/soul, hard rock e psichedelica, è stata una vera e propria ispirazione per le future generazioni rock.

La rivista Rolling Stone nel 2011 l'ha eletto il più grande chitarrista di tutti i tempi.

Non voglio dilungarmi sulla sua breve ma intensa storia musicale: dalla sua affermazione nel 1965-66 quando fondò la "Jimi Hendrix Experience"  , trio formato da lui, dal chitarrista Noel Redding convertito al basso e dal batterista  Mitch Mitchell, dalle partecipazioni mirabolanti al Monterey Pop Festival  nel 1967 (su invito di Paul Mc Cartney) o a quello della three days of peace, love and music  di Woodstock nell'agosto 1969, dove della sua esibizione rimane la celebre trasfigurazione dell'inno USA The Star-Spangled Banner, suonato interamente con la chitarra elettrica fortemente distorta, e con inframezzate alle note tirate e allungate sulle note melodiche dell'inno, anche rumori ed esplosioni sonore fatte sempre con la sua Fender Stratocaster a ricordare quasi i suoni delle bombe e degli elicotteri nella guerra del Vietnam, causa principale delle proteste e manifestazioni pacifiste di quel periodo.
In seguito cambiò formazione, creando un altro trio "Band of Gypsys" con Buddy Miles alla batteria e Billy Cox al basso.

 
Una delle sue ultime esibizioni live fu in un altro festival , quello dell'Isola di Wight nell'agosto 1970.

Singolare era anche il suo modo di esibirsi sul palco, a cominciare dal suo abbigliamento per finire al rapporto che aveva con la chitarra, che in mano sua non era più un semplice strumento musicale ma diventava di volta in volta una propaggine di se stesso, come un terzo braccio, o un essere "vivente" con la quale Jimi interagiva, baciandola, suonandola con i denti, facendoci l'amore mimando atti sessuali con essa, oppure diventava lo strumento diabolico con il quale lui tirava fuori la sua "anima  nera e pellerossa" - come nel suo brano forse più famoso "Voodoo Child" - , strumento che alla fine del concerto Jimi bruciava - con i pick-up ancora collegati ai potenti amplificatori Marshall - direttamente sul palco.

Dal punto di vista prettamente musicale, la sua tecnica nel comporre e suonare la chitarra elettrica, quasi sempre improvvisando "ad libitum" - si dice, notizia più volte smentita o confermata dai più, che non sapesse leggere bene la musica - creando fraseggi e virtuosismi notevoli sulle scale tipiche del blues, usando pentatoniche maggiori e minori, accordi di nona e nona# (chiamati in seguito appunto Hendrix Chord)

Inoltre fu uno dei primi, forse preceduto dal solo altro grande musicista Frank Zappa, ad utilizzare magistralmente effetti di distorsione come il fuzz o il pedale wah wah, ed a utilizzare "effetti e dissonanze" che fino ad allora erano considerati "rumori" fastidiosi, quali l'effetto feedback tra i pick-up e gli altoparlanti o il sustain prolungato dell'effetto Larsen come veri e propri "suoni melodici" utilizzati con maestria in molte sue improvvisazioni.


Come esempio di un mirabile utilizzo del pedale wah wah, si può ascoltare l'assolo brevissimo che si trova all'interno del brano "All Along The Watchtower" fantastica cover di una canzone di Bob Dylan magistralmente reinterpretata e cambiata da Jimi, tanto che la sua cover ancora oggi è molto più nota ed ascoltata del brano originale di Dylan.
Ebbene, a partire dai 2'.15" del pezzo c'è questo brevissimo assolo (dura meno di 30") dove però per ogni bravo chitarrista professionista o per qualunque modesto che abbia mai imbracciato una chitarra elettrica - come per me è avvenuto in un lontano passato - c'è condensata una vera e propria "Bibbia"dell'utilizzo di quell'effetto, ancora ineguagliata fino ai nostri giorni.

Di altri brani mirabili di Hendrix, tra i miei preferiti oltre a quelli già citati ci sono Hey Joe, Foxy Lady, Little Wings, Red House (forse il brano più blues di Jimi) , Fire, Have You Ever Been (To Electric Ladyland), Gipsy Eyes,Purple Haze