Diego Ferin

Founder President

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14 Agosto 2018: Genova che crolla - 14 Agosto 2019: Genova che rinasce

2019-08-14 22:28:18

E' passato un anno dalla terribile vigilia di ferragosto dell'anno scorso, quando alle 11.36 ci fu il crollo del ponte Morandi, provocando la morte di 43 persone che ebbero la sfortuna di transitare in quel tragico momento nel tratto di ponte crollato.

2018 "annus horribilis" per Genova e la Liguria

Il 2018 è stato un "annus horribilis" per Genova e per tutta la Liguria: alla tragedia del ponte Morandi in agosto si è aggiunta anche la mareggiata eccezionale del 29 Ottobre che ha sconvolto la riviera, provocando danni enormi al borgo marinaro genovese di Boccadasse, ai porti turistici e al litorale di Rapallo e S.Margherita, distruggendo parte della strada che conduce a Portofino, solo per citare i casi più noti, ma provocando molti altri danni in parecchie località costiere del levante e del ponente.


In quel tremendo 14 agosto io ero con mia moglie e mia figlia fuori Genova, in un paesino dell'alta val Borbera; anche lì quel giorno pioveva, e mi ricordo che quando mi telefonò mia sorella (che era con nostra madre in Piemonte e per recarvicisi aveva attraversato il ponte 2 giorni prima) dicendomi che "era crollato il ponte dell'autostrada" subito non ho capito cosa intendesse, poi accesa la tv ho appreso dai vari notiziari quello che era successo.


Molte volte si parla di destino, di fatalità: io avrò percorso quel ponte decine se non centinaia di volte;  negli ultimi 2 anni, da quando la società in cui lavoro ha trasferito gli uffici nella collina degli Erzelli (sopra il casello autostradale di Genova aeroporto, che da un anno è diventato il termine dell'autostrada per chi proviene da Ponente), quando potevo andare al lavoro con lo scooter passavo per la nuova superstrada a mare, diventata l'unica via per attraversare la valle da levante a ponente e viceversa, però quando pioveva attraverso abitualmente il ponte Morandi con l'auto perché il percorso era più corto.

E quando ho appreso la notizia ho anche avuto il timore che tra le vittime ci potesse essere qualche amico e/o conoscente,qualche collega, ma se penso alle 43 persone (la maggioranza ragazzi e ragazze giovani) che sono morte in quel tragico evento, ad esempio i 4 ragazzi di Torre del Greco che stavano andando in vacanza verso la Spagna, e magari era la prima volta che attraversavano quel ponte, provo un misto di dolore per tutte quelle vite spezzate, di rabbia perché questa tragedia non doveva succedere e si sarebbe potuta evitare, ed anche un po' di egoistico ma comprensibile sollievo perché la tragedia non ha colpito persone che conosco.


La mia documentazione video e fotografica riguarda il giorno 28 giugno scorso, quando con l'esplosione controllata è stato fatto saltare il tratto a levante del ponte con le 2 pile rimaste in piedi, mentre il tratto a ponente era stato demolito nei mesi precedenti con diverse rimozioni meccaniche.


Posizione del ponte e del punto di ripresa video

In queste immagini (in pianta ed in visualizzazione 3d) ricostruite da Google Maps potete vedere la dislocazione del ponte Morandi e la distanza dal punto dove ho effettuato le riprese video e le foto situato sulla collina di Coronata

Inquadratura con ingrandimenti prima dell'implosione

Da questa inquadratura e dai relativi ingrandimenti si possono notare le vasche colme d'acqua poste sopra le carreggiate, che fatte saltare decimi di secondo prima delle altre cariche poste sulle strutture portanti, con i getti d'acqua sparati verso l'alto hanno mitigato in parte la diffusione delle polveri.
Nei 2 ingrandimenti nella parte destra invece si notano le cariche esplosive poste sui pilastri portanti delle 2 pile che verranno abbattute.

Immagini subito dopo l'implosione

In queste coppie di foto (ho voluto abbinare all'immagine reale a colori anche la rispettiva versione in b/n, che rende ancora di più la drammaticità della scena) sono riportati i primi momenti successivi all'esplosione, con inquadrature a lunghezza focale diversa, effettuate sempre dallo stesso punto di ripresa del video.

Ma come altre volte quando è stata duramente colpita - si pensi solo alle numerose alluvioni: quella enorme del torrente Bisagno nel 1970, quelle del 1992 e 1993 sempre causate dal Bisagno, quella del 4 novembre 2011 che ho vissuto in prima persona in quanto abito in una via sopra via Fereggiano dove esondò il rio omonimo causando il disastro nel quale persero la vita 6 persone, e l'ultima in ordine cronologico del 9-10 ottobre 2014 che colpì duramente la val Polcevera col torrente omonimo, lo stesso sopra il quale passava il ponte Morandi - in questo anno trascorso ho visto che anche questa volta Genova ha saputo reagire e ha cercato, sta cercando e cercherà di risolvere tutti i problemi e i disagi che questa tragedia ha causato.


Voglio concludere questo mio articolo con un'immagine, creata dalla bravissima grafica, nonché mia collega in Liguria Digitale, Patrizia Andriani :  è stata il logo simbolo di Genova in questo lungo anno, ed è la perfetta sintesi di come anche da una tragedia così grande, da un ponte spezzato in due e dal ricordo di 43 persone che purtroppo non ci sono più possa nascere attraverso l'aiuto verso chi ha bisogno, la solidarietà e la disponibilità degli altri un segnale di speranza e di rinascita di questa città già troppe volte colpita.

Dedicato alle 43 vittime, a tutti gli sfollati e/o persone che hanno visto cambiare la loro vita a causa della tragedia, e alle persone stupende (dopo "gli angeli del fango", a Genova sono nati anche "gli angeli del ponte") che hanno prestato soccorso rischiando anche la loro vita, o hanno aiutato chiunque ne avesse bisogno.
Diego Ferin