Daniele Ventola

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#day521 L'usignolo di Khujand

2020-01-18 22:20:38

Quando nel XVI secolo Gerolamo Vecchietti porto' la piu' antica copia del "Shahnamee" ("Libro dei Re") al cardinale Fernando de' Medici, forse ignorava di star facendo un torto all'intera Persia, Tajikistan incluso.

Quando nel XVI secolo Gerolamo Vecchietti porto' la piu' antica copia del "Shahnamee" ("Libro dei Re") al cardinale Fernando de' Medici, forse ignorava di star facendo un torto all'intera Persia, Tajikistan incluso.

E, a detta di una vecchina, fu un torto anche per l'intera citta' di #Khujand. La leggenda vuole che questa citta' sia stata fondata dal mitologico re Kay Kavus, protagonista del Libro dei Re.
Re Kay Kavus durante il suo lungo regno durato 150 anni ebbe una figlia malata che amava le albicocche. Cosi' ordino' ai suoi soldati di andare a cercare un posto che fosse un paradiso in terra e dove crescessero le piu' dolci albicocche di ogni tempo. Ma nessuno seppe trovarlo.

Ci dovette pensare lui con il suo trono volante. Era costruito di legno e ricoperto di oro, e ad ogni angolo vi era un'alta asta con sopra attaccati succolenti carni sanguinanti. Queste servivano da propulsione per le quattro acquile affamante legati invece al fondo del seggio. Cercando di raggiungere la carne, facevano volare il re ovunque volesse andare.

Sorvolando il fiume Sirdarya vide qualcosa sul fondo del suo letto.
Erano i resti di un'antica citta' dove vicino sorgevano i piu' floridi albicocchi di Persia.

Khujand!

Questa storia e' ovviamente una leggenda, narratami da un'adorabile signora durante un brindisi di vodka, ma comunque le storia di Khujand va confondendosi col mito.

Fondata probabilmente intorno al VII e il VI secolo a.C. probabilmente da Ciro il Grande. Venne presto conquistata anche da Alessandro Magno, durante le sue campagne verso l'Asia, che in questo momento ribattezzo' Alessandria Eskhata (Alessandria Estrema).

Alessandria Eskhata, Khujand, ha cambiato tanti nomi quanti padroni, nel corso del tempo. Eppure, nonostante la presa degli Arabi e la sanguinosa resistenza che Timur Malik difese con vita e spada contro Gengis Khan fino al 1220, Khujand si e' sempre rialzata. Leccandosi le ferite pur di rimanere quel punto principale dei trasporti lungo la Via della Seta.

Astronomi e matematici, e medici, storici poeti, musici, tutti quì come per dire che sofferenza e' sinonimo di maestra e che dove soccombere significa morire, ricrearsi vuol dire rinascere.

Persino quano nel 1866 l'impero russo l'annesse allo suo Zar rimase quel punto nevralgico estendosi con scuole, universita', fabbriche di seta e poi istituti nel periodo sovietico.

E, chissa', forse proprio perche' e' stata attaccata a lungo durante tutta la sua storia, che e' stata una delle poche citta' tajike a non partecipare alla guerra civile del '92-'96.

La sua anima parla nel bazar, nel parco del suo piu' grande poeta Kamali Khujandi "l'usignolo di Khujand", sotto la quale statua i bambini vi posano fiori.

<<L'obiettivo è custodire le perle.
Per farlo, dobbiamo buttare
la roba inutile.

Prendere le perle è trovare la chiave!
E la chiave è diligenza,
e tempo e conoscenza.>>
L' Usignolo di Khujand

Vi ricordo l'intento del mio viaggio!

Con la fatica e l'infinita bellezza di un viaggio a piedi tra gli uomini, utilizzando la più moderna tecnologia digitale, sono partito da Venezia (in realtà da Napoli! :-D) e voglio arrivare a Zhoukoudian, dove sono stati scoperti i resti dell'Homo Pechinensis, risalenti a 750.000 anni fa.

Il mio vorrebbe essere un viaggio alle radici della nostra storia, diretto verso il futuro, e ce la sto mettendo tutta!!


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