Daniela Rosato

Il con" tatto"

2018-09-15 08:29:50

Il massaggio usa una comunicazione non verbale e crea una relazione che attraverso la via del tatto, ci conduce nella dimensione di un unico istante, dove la materia (corpo), le emozioni (anima),la psiche (mente), si incontrano. Il tocco-massaggio, atto tra i più antichi del prendersi "cura", può accompagnarci nella riscoperta della piacevolezza del contatto, ma cosa più importante può portare la persona a riconquistare il suo spazio sacro, dove l'anima e l'essenza profonda può essere ricontattata

Daniela Rosato

Non è necessario star male per decidere di star bene

2018-09-14 00:05:46

IL MASSAGGIO un'antica tradizione d'oriente e d'occidente Che cosa vuol dire il termine “massaggio”? L’etimologia deriva dal greco: masso e significa impastare o esercitare una pressione. Circa il “massaggio” possiamo osservare che in India ed anche in molti altri Paesi, il “massaggio” viene praticato, ai bambini appena nati; viene usato olio per rendere più fluido e scorrevole il contatto della mano con la pelle. Il massaggio invia alla pelle ed ai “ricetrasmettitori nervosi” una comunicazione muta, ma molto importante perché, con la stimolazione delle fasce muscolari, tendini e gangli linfatici, facilita la trasformazione degli zuccheri e contribuisce alla formazione delle proteine e di vari enzimi.

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Daniela Rosato

L'importanza della comunicazione non verbale

2018-09-13 22:45:46

"La percezione della realtà è frutto della qualità della comunicazione. Le parole o il silenzio, hanno tutti il valore di un messaggio. E la comunicazione di questo messaggio avviene verbalmente, tramite, cioè, le parole ed i contenuti, o paraverbalmente, tramite il linguaggio del corpo, quindi tono, respiro, postura. La prima ha la funzione di esprimere i contenuti del messaggio, quello cioè che vogliamo che l’altro riceva e capisca, mentre la seconda veicola le tonalità affettive della comunicazione, quello che realmente pensiamo. La comunicazione non verbale riesce a dare la concretezza della realtà espressa dalla comunicazione verbale, con la sua caratteristica “connotativa” cioè con la sua funzione di trasmettere emozioni, sentimenti che vanno oltre la semplice denotazione della realtà. La comunicazione paraverbale offre una ricchezza straordinaria di segni sul piano emozionale e rappresenta il canale principale per esprimere e comunicare le emozioni. Quindi non possiamo inviare un messaggio di contenuto, senza nello stesso tempo co-inviare un messaggio emotivo di relazione. Poiché le interazioni vengono stabilite/sostenute/interrotte attraverso segnali non verbali, ciò che viene percepito di un discorso verbale è influenzato in modo significativo dal comportamento non verbale, ossia da pensieri, sentimenti e emozioni veicolati attraverso i gesti, le espressioni facciali, la postura e il contatto fisico. È straordinario come ognuno di noi, pur non avendo una completa conoscenza del codice del linguaggio non verbale, istintivamente gli attribuisca maggior importanza e gli conceda maggiore fiducia. Si stima che la comunicazione non verbale e paraverbale sia determinante in almeno il 70% del messaggio trasmesso. Le parole, dunque, rappresentano solo una piccolissima fetta della comunicazione che dunque si alimenta, in gran parte, di cose non dette, di respirazione, di tatto, di toni di voce e gestualità. Se emergono delle discrepanze tra i contenuti espressi e il comportamento non verbale, l’efficacia della comunicazione può diminuire notevolmente. Inoltre quando la relazione è difficile o quando le informazioni scambiate sono particolarmente complesse, sono fonte di preoccupazione e di ansia, i segnali non verbali e paraverbali diventano molto importanti, prevalgono sul piano del contenuto. Se un interlocutore ha paura o si sente aggredito, si innesca un parziale blocco delle funzioni cognitive e le emozioni prendono il sopravvento, lasciando spazio a ciò che nasconde piuttosto che a quello che vuole dire. Quindi se si vuole comunicare qualcosa a qualcuno, e si vuole esser creduti, meglio lasciar perdere sms,messaggini o mail, ma farlo de visu e lasciarsi guardare negli occhi."

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