Cristina Tagliabue

Founder Junior

Presto e bene non conviene

2019-09-11 19:16:27

Quanto è importante la gestione del tempo? C'è chi ne è ossessionato, chi lo osserva con distacco, chi ne fa buon uso per leccarsi le ferite dopo una delusione ma qualunque sia il nostro rapporto è con lui, in fondo, che dobbiamo fare i conti.

Presto e bene non conviene. E’ davvero così?

“Presto e bene non conviene”.

La prima volta che sentii questo proverbio fu mia nonna a pronunciarlo. 

Troppo piccola per comprenderlo, l’ho semplicemente immagazzinato nella mente.

Anni dopo, sono gli anni della scuola, torna e questa volta a conclamarlo è nientemeno che un professore.


Perché mai ‘presto’ e ‘bene’ non dovrebbero funzionare? Perché non conviene fare qualcosa bene e in poco tempo?

Forse perché raramente, molto raramente, qualcosa (un progetto, un libro, un corso, un evento, eccetera) può nascere con entrambe le caratteristiche.

Quando avviene si tratta dell’eccezione che conferma la regola.


Tutto bene quindi. Svelato l’arcano, scoperto il mistero, fatta propria la verità.

Un progetto di qualsiasi natura ha bisogno per nascere di visione, per crescere di teste, per espandersi di persone, per esistere in tutti i suoi aspetti di TEMPO.

Si potrebbero scrivere pagine e pagine di esempi a supporto di questa tesi eppure nel mero ambito lavorativo, ma non solo, far arrivare il concetto alle orecchie e al cervello di chi del tuo tempo deve disporre è impresa ardua. E’ scalata agli 8.000 senza ossigeno (a proposito, quanto tempo occorre ad un alpinista per preparare la scalata al K2?).


Faccio un esempio concreto. Devo rifare un corso online di quattro ore con un software nuovo. Il corso deve, diversamente da quello esistente, essere coinvolgente, interattivo, animato, devono essere presenti mini-giochi, mini-test, mini-dialoghi, …

Quali ritengo essere le prime azioni da compiere? Tanto per iniziare seguire un corso sul nuovo software (l’apprendimento fai-da-te genera un risultato fai-da-te, quindi non professionale) e poi partire dalla base e cioè dalla progettazione del corso. Quella precedente era pensata per un corso statico, classico. Ora si vuole qualcosa di diverso dunque la precedente strutturazione va considerata obsoleta.


Insomma se, dico una tempistica a caso, per fare un corso di 1 ora ci vuole 1 settimana di lavoro e si usa effettivamente 1 settimana di lavoro, il risultato sarà senz'altro quello che si vuole raggiungere e i risultati arriveranno. Con il tempo.

Se quella settimana la ribassiamo a 2 giorni, il risultato sarà inevitabilmente più povero e gli apprezzamenti saranno proporzionati all'investimento. Né più né meno.


In onore alla verità (che, si dice, essere nel mezzo) c’è un’ulteriore valutazione da fare. Il tempo stimato per un qualsiasi progetto deve essere ponderato. Devo ragionevolmente pensare a quanto ne occorre, senza lesinare ma neppure esagerare.

In fondo… il tempo è denaro.

by Cristina Tagliabue