Cristina Tagliabue

Founder Junior

Cos'ho nel piatto?

2019-10-01 19:20:45

L'adolescente protagonista di questo libro decide di mettersi sulle tracce della verità alimentare e per farlo assume i panni dell’Ispettore Adì. Al termine del viaggio sarà stato un investigatore dal fiuto infallibile? Si parlerà della sua impresa negli anni a venire?

L’investigatore

tratto da "Cos'ho nel piatto? Le indagini dell'Ispettore Adì"


Fare l’investigatore non è per nulla semplice. L’attenzione deve essere continua e costante, non puoi permetterti il lusso di tralasciare nemmeno il minimo indizio, ogni strada non percorsa potrebbe allontanarti dalla verità.

Di contro ogni vicolo cieco è un enorme dispendio di energie e, suppongo, di tempo (dico suppongo perché alla mia età non voglio già sentirmi  stressato dalla mancanza di tempo a fronte di mille cose da fare, come fanno gli adulti).

E poi ci sono i depistaggi, le false testimonianze, i tranelli... La mente di un investigatore deve sempre essere lucida, obiettiva, scientifica ma anche creativa e intuitiva. 

Quante volte Miss Marple (la ricordate vero?) ha risolto un efferato delitto solo con il suo infallibile intuito?

E giusto per dirvene un’altra, il mio quasi omonimo Sherlock Holmes non era un genio proprio in tutto. Fonti attendibili (che non posso rivelare) lo catalogano come un uomo che non conosceva la letteratura, l’astronomia, la filosofia, che possedeva scarsa conoscenza della politica ma, ad esempio, aveva immensa conoscenza della letteratura scandalistica di quel secolo e ancora della chimica e dell’anatomia.

Che dire poi del fatto che fosse un esperto spadaccino e un buon violinista? Insomma, forse i geni lo sono già da quando stanno in attesa nella pancia della mamma ma a tutti è concessa la possibilità di fare qualcosa di buono.

Non saremo tutti dei Leonardo da Vinci o delle Marie Curie ma non siamo fuori dai giochi e considerarci tali è solo una via di comodo.

Non sapete chi è Marie Curie? Nemmeno io fino a poco fa. Questa signora è nata nel 1867 a Varsavia, in Polonia, ed è stata la prima donna a vincere il Nobel. Due volte!

Si è dedicata alla scienza quando era appannaggio solo degli uomini e quando, nella sua epoca in Polonia, le donne non potevano nemmeno frequentare l’università!

E dunque, che scuse abbiamo adesso per non metterci al lavoro?

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Il libro vuole essere una sorta di quaderno su cui scrivere le proprie esperienze alimentari, prendere appunti, giocare e magari imparare qualcosa di nuovo.

by Cristina Tagliabue