L'espressione Internet of Things è stata formulata per la prima volta nel 1999, in stretta relazione con i dispositivi RFId (Radio Frequency Identification), dall'ingegnere inglese Kevin Ahston, cofondatore dell'Auto-ID Center di Massachussetts.
Quali proprietà devono avere per potersi meritare l’appellativo “smart”? L’oggetto deve essere innanzitutto identificabile, cioè dotato di un identificativo univoco nel mondo digitale. E poi deve essere connesso, per poter trasmettere e ricevere informazioni.
partendo da tecnologie consolidate come RFId (Radio Frequency Identification), reti cellulari, PLC, NFC, Bluetooth e WiFi, si profilano oggi nuovi orizzonti tecnologici che promettono di evolvere in meglio i dispositivi IoT sia in termini di prodotto che soprattutto di servizio.
Con gli hotspot, che lavorano insieme per formare una nuova rete wireless globale e intraprendere una "prova di copertura". Gli hotspot forniscono km di copertura di rete wireless per milioni di dispositivi intorno a te utilizzando Helium LongFi e sei ricompensato in HNT per farlo. Gli hotspot guadagnano HNT per il trasferimento dei dati del dispositivo sulla rete. Più dati del dispositivo vengono trasferiti da un hotspot, più guadagni.
Una azienda statunitense, nata nel 2013 sta costruendo una rete radio a bassa frequenza. Questa rete cresce ogni giorno grazie alle persone che nelle loro case, nei loro uffici, installano un Helium HotSpot.
Ogni HotSpot è un nodo tra Internet e la Rete Radio Helium ed al tempo stesso un Miner di HNT.
Per partecipare al progetto, prima di tutto crea un account su iHUB Global, poi ordina il tuo hotspot gratis cliccando su “Reserve my HotSpot”