Stefano Maggi
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Parte III Il 21 dicembre, festa dei Saturnali nell'antica Roma, gli schiavi e i padroni si mettevano sullo stesso livello, oaddirittura venivano invertiti i ruoli. Questa usanza è sopravvissuta fino al medioevo, quando durante il periodo del Solstizio d'Inverno, a partire dal giorno di san Nicola (Sanctus Nicolaus in latino, divenuto poi Sancta Klaus ovvero Babbo Natale), nei conventi si eleggeva un giovane episcopo che dirigeva scherzi e parodie ai danni dei superiori che potevano solo accettare tali scherzi. Altra reminiscenza dei Saturnali è il gioco d'azzardo, che pur essendo proibito nel resto dell'anno, era eccezionalmente lecito nel periodo del Solstizio d'Inverno. Si dice che i Tarocchi rappresentino il libro esoterico più antico del mondo, scritto sotto forma di gioco di carte per far si che non tramontasse mai. Oggi a Giano sono subentrati i due Giovanni (il Battista e l'Evangelista), posti a guardia delle Porte Solstiziali; ma ecco che, in molti dipinti, nella mano dell'Evangelista spunta la coppa, il ricettacolo, con la nota Serpe dell'Arte e, in estate, il capo mozzo del Battista segna l'inizio del declino. Oggi termini come putrefatio, nerezza, morte gloriosa, etc., possono suonare macabri, ma essi derivano dalla constatazione, una volta sotto gli occhi di tutti, che un seme sepolto nella terra prima di dare origine ad una nuova pianta deve putrefarsi, devono decomporsi i tegumenti esterni che racchiudono l'embrione della nuova pianta. La morte apparente del seme è la tappa necessaria affinché nasca la nuova vita. Il 21 dicembre, e quindi anche il Natale, rappresentano la possibilità che ogni essere vivente ha di rinascere, di cambiare la propria vita, di perdonarsi. Lasciar marcire ll vecchio Se e aiutare il nuovo Se, il giovane Se, a crescere con nuove prospettive di vita e nuovi sogni da realizzare è un dono che il Grande Creatore ci fa. Ogni anno questa festa, ma potremmo dire questo periodo, perchè festa o non festa, in questo periodo se si guarda il Cielo e si ascolta la Terra, tutto ciò, il miracolo della purefactio e della rinascita, accade lo stesso, avremmo la stessa possibilità di cambiamento sia se si chiami Natale, sia se si chiami Saturnali, sia se si chiami Solstizio d'Inverno o die natalis solis invicti. Quindi volgiamo lo sguardo all'interno e una mano verso coloro che sono più piccoli, più indifesi e meno fortunati di noi.
Stefano Maggi
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