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l'acqua questa sconosciuta

Legionella, condomini e acqua potabile: a chi spettano i controlli?

2021-02-26 15:49:03

Tra incertezza, ignoranza e incuria continuano i casi in Italia.
Ma la legge parla chiaro (basta conoscerla).

Verrebbe da chiedersi se oltre alla valanga di nuovi problemi causati dall’emergenza sanitaria dovuta al CoronaVirus ci si debba anche preoccupare del “vecchio problema” della legionella.
Con tutto lo stress che abbiamo sulle spalle e le continue raccomandazioni su distanze, mascherine e guanti…
L’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è un altro motivo per cui preoccuparci.
Ma lasciami dire una cosa…

Il batterio della legionella se ne frega del Covid-19

Anche se l’attenzione dei media è concentrata solo sul CoronaVirus e i casi di Legionella nell’acqua dei condomini si leggono solo nella cronaca locale…
Il batterio della Legionella continua a mietere vittime, forse proprio perché abbiamo la testa su tutt’altro.
Gli accumuli di calcare o i ristagni di acqua nelle tubature sono perfetti habitat per batteri come la Legionella, che vi si insediano e proliferano.
Siccome causa forme letali di polmonite può addirittura essere confuso proprio col Covid-19 ad un’analisi superficiale (e perché lo sentiamo nominare da tutti i telegiornali da mattina a sera).

Purtroppo si corre ai ripari solo quando qualcuno ne ha già pagato le conseguenze.
Lavoro da vent’anni per prevenire casi come questo e sono diventato un divulgatore sul tema dell’acqua di casa proprio perché trovo intollerabile che si debba arrivare ad avere paura anche del proprio rubinetto.
Molte famiglie in Italia vivono in condomini costruiti trenta, cinquanta o anche settanta anni fa.
Le tecnologie costruttive e i materiali impiegati in quegli anni erano certo molto diversi da quelli impiegati oggi, e purtroppo la manutenzione della rete idrica dello stabile è spesso trascurata!
Ma cosa prevede la legge per quanto riguarda l’acqua del condominio?

A chi spettano i controlli? Di chi è la responsabilità in caso di problemi? E quali sono le sanzioni per chi non fa il suo dovere?
Sono domande che mi fanno praticamente ogni giorno, per cui ho deciso di riassumere qui tutte le risposte in modo chiaro e comprensibile per chiunque. Senza parlare in “legalese”.


Lasciami solo citare la normativa di riferimento, e se vuoi puoi approfondirla in dettaglio con una veloce ricerca su Google.
La legge in questione è il D.Lgs. 31/2001 “Attuazione della Direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano”.
A quella va aggiunto il D.Lgs. 27/2002 che "disciplina la qualità delle acque destinate al consumo umano al fine di proteggere la salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque, garantendone la salubrità e la pulizia".

È scritto nero su bianco in quelle pagine che l’obbligo dei controlli dell’acqua nello stabile spetta all’amministratore di condominio, perché le autorità locali se ne occupano fino al cosiddetto “punto di prelievo”. Che sarebbe il contatore.
È quindi una precisa responsabilità dell'amministratore del condominio assicurarsi, dal contatore in poi, che l’acqua negli appartamenti sia pura e sana.
Addirittura, sono previste sanzioni oltre i 60.000 euro per l’amministratore se non effettua le analisi dell’acqua quando un condomino fa una segnalazione di acqua “sospetta”.
Purtroppo, tante volte l’amministratore ha altro per la testa e non si preoccupa della sicurezza dell’acqua del condominio se non quando qualcuno inizia a lamentarsi (o a stare male).
Ecco perché è fondamentale che siano i condomini a “dargli la sveglia” e pretendere che l’acqua dello stabile venga certificata come pura e perfettamente sicura.

Quando dovresti considerare l’acqua “sospetta” ?

Voglio mostrarti alcune foto di ciò che trovo abitualmente quando vado nei condomini (ne vedo veramente molti), tanto per renderti chiaro che non sto parlando di situazioni ipotetiche o di rarità estrema: questa è la - triste - realtà delle nostre città in Italia.



La mia esperienza sul campo mi porta a dire che un’analisi dell’acqua dell’intero condominio andrebbe fatta ogni volta che si verifica una di queste condizioni:
●    Impianto idrico con evidenti segni di deterioramento.
●    Perdite d’acqua in uno o più punti dell'impianto.
●    Danneggiamenti dell’impianto dovuti a rotture, incendi, allagamenti o altra causa.
●    Controlli della qualità dell’acqua mai eseguiti nelle tubature e nelle vasche di rilancio (per portare l’acqua ai piani superiori).
●    Appartamenti disabitati per periodi prolungati (sfitti, seconde case vuote per molti mesi, ecc…).
●    Utilizzo di piombo o leghe di piombo nella costruzione dell’impianto (purtroppo erano molto frequenti qualche decennio fa).
●    Ammodernamenti eseguiti solo su una parte dell’impianto, mentre il restante sistema di tubazioni rimane quello vecchio.
●    Notizie di infiltrazioni nelle falde acquifere della zona.
●    Vicinanza di aree industriali (per i prodotti chimici utilizzati).
●    Presenza di aree ad intensa attività agricola (per i concimi e i trattamenti usati nell’irrigazione di campi e frutteti).
●    Acqua non perfettamente trasparente o con colorazioni insolite (non dovrebbe avere NESSUNA colorazione, né solita né insolita)!
●    Presenza di particelle in sospensione nell’acqua erogata.
●    Sapore oppure odore strano e sgradevole (anche qui, non dovrebbe NESSUN odore né sapore)!
●    Casi di infezioni o intossicazioni in più abitanti del condominio (segnale d’allarme massimo)!
Ecco, in tutti questi casi dovresti informare il tuo amministratore!
Dal momento in cui riceve la segnalazione, infatti, ha il dovere legale di attivarsi il prima possibile per effettuare le analisi e mettere in sicurezza l’acqua del palazzo in caso di problemi.


Pensi che io sia troppo rigido o troppo prudente?
Lo stesso Ministero della Salute è molto chiaro su cosa si intende per “acqua potabile”:
“Un’acqua è definita potabile quando non contiene microrganismi e parassiti né altre sostanze, in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana. Inoltre, l’acqua deve possedere caratteristiche organolettiche accettabili per il consumatore, tra cui limpidezza, trasparenza, assenza di colore e odori anomali”.

Cosa deve fare il tuo amministratore di condominio per prevenire la legionella?


Non accettare risposte che implichino l’acquisto di filtri per i rubinetti da parte dei condomini: la tua sicurezza e quella dei tuoi bambini non è veramente tutelata da quei dispositivi, non al 100%. Ne ho parlato in un altro post che ti invito a leggere.
Per prevenire la legionella e altre spiacevoli conseguenze il tuo amministratore deve rivolgersi immediatamente a un professionista dell’analisi dell’acqua.
Infatti un amministratore non può sapere in quanti e quali punti è bene effettuare i prelievi dei campioni di acqua.

Un professionista conosce anche la lista completa dei parametri da analizzare, e si rivolge solo a laboratori analisi accreditati dal Ministero per stabilire se sono entro la soglia di sicurezza oppure no.

Il professionista può aiutare l’amministratore a tenere un “registro dell’acqua” con le analisi periodiche effettuate (sarebbe saggio farle una volta l’anno, anche in condizioni assolutamente normali).

Grazie al registro dell’acqua, si può avere lo “storico” di ogni parametro e vedere se c’è una tendenza all’aumento verso la soglia di criticità. Si può così intervenire prima ancora che si qualcuno si ammali, o peggio.

Se il tuo condominio non ha ancora effettuato un’analisi completa dell’acqua che scorre nelle tubature dello stabile, metti subito in moto il tuo amministratore e fagli richiedere l'analisi!