Uno dei simboli de « El Camino »...
Nel 2010, a seguito di un periodo piuttosto complicato soprattutto dal punto di vista lavorativo, presi una decisione che mi portó a vivere un'esperienza unica nel suo genere e che consiglio indistintamente a tutti : percorrere una parte del Cammino di Santiago, che gli spagnoli chiamano semplicemente « El Camino ».
Ci tengo a precisare che è un'esperienza che non ha nulla a che vedere in senso stretto con la fede religiosa...c'è chi lo fa come challenge sportivo, chi come un vero pellegrinaggio, chi -come me- per motivi « spirituali » dove con questo termine racchiudo una miriade di bisogni ed emozioni che vanno dal voler staccare la spina, ammirare i meravigliosi paesaggi che il nord della Spagna ci riserva, essere a contatto con i locali, scaricare tutte le energie pesanti accumulate durante l'anno...e soprattutto mettersi alla prova senza barare !
Percorrere il Cammino a piedi in particolare, ci trasporta in una dimensione surreale, quasi fossimo su un altro pianeta. Partii da sola per un paio di settimane, da Burgos, più o meno a metà strada considerando il « cammino francese » che parte dal villaggio di Saint-Jean-Pied-de-Port, nei Pirenei e arriva fino a Santiago de Compostela.
Percorrevo dai 20 ai 30 km al giorno a piedi con zaino in spalla (lo specifico perchè c'è chi lo fa in bici, o chi lo fa a piedi ma facendosi trasportare a pagamento lo zaino da una tappa all'altra) ed ho imparato quanto, anche soli 100 grammi in più sulle spalle macinando km abbiano il loro peso, una metafora se vogliamo di quanto sia importante nella vita di tutti i giorni liberarsi di quelle persone/situazioni che ci disturbano anche solo leggermente. Perchè sopportarle ? Perchè permettere loro di toglierci energie ?
Ho imparato quanto la natura sia immanentemente spettacolare….il cielo notturno più bello della mia vita l'ho visto proprio laggiù, in un ostello ricavato da un ex tempio dei templari nel bel mezzo della meseta...spero vivamente mi ricapiti di vedere stelle così grandi e intensamente luminose, da incanto. Ho imparato quanto sia importante rispettare i limiti del proprio corpo e saperlo ascoltare, quanto sia importante affidarsi al proprio intuito quando ti ritrovi a un bivio senza nessuno intorno a cui chiedere informazioni, senza i famosi segnali che ti guidano lungo il Cammino, e sbagliare può rivelarsi pericoloso in quanto ci sono tratti lunghi anche km senza acqua ( e io non potendo fare diversamente ci andai durante il mese di agosto con un caldo pazzesco), quanto sia bello e commovente fermarsi a parlare la mattina presto con un vecchietto nella piazza di un villaggio sperduto (dove ci sono ancora case fatte letteralmente di terra, disabitate) e che al momento del commiato ti regala una medaglietta con la madonnina….quanto non te ne importa se sei stanca morta e ti tocca dormire su un materasso-affittato per la notte per 5€- buttato nel corridoio davanti l'unico bagno in comune, che la proprietaria di casa, esaurite le stanze a disposizione per noi pellegrini, è andata a prendere in cantina e su cui le varie macchie (di Dio solo sa cosa) e tracce di varie bestioline e insetti mi fecero pensare che dormire lì sopra mi avrebbe immunizzato contro qualsiasi cosa per il resto della mia vita! :-D
E poi le storie, le storie che la gente ti racconta, il perchè sono lì...la fatica, le vesciche, i dolori..tutto compensato dall'arrivo al Monte della Gioia, a circa 5 km da Santiago : si chiama così per la gioia che provano i pellegrini quando vi arrivano perchè vedono la città, la agognata destinazione. Confermo che è vero, inaspettatamente, una volta lì, emerse dal profondo un intenso sentimento di gioia che mi portò le lacrime agli occhi.
Giunta davanti la cattedrale di Santiago invece, ammetto che non provai nulla di particolare, anzi mi dette l'impressione di essere un po' troppo « cupa » per i miei gusti, ed io sono una che adora lo stile gotico !
Si dice che il Cammino porti ad ognuno ciò di cui ha bisogno per guarire e per crescere...