Claudio Zanetti

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LA PRECESSIONE DEGLI EQUINOZI

2018-11-06 04:40:46

Molti ricorderanno la data del 21 dicembre 2012 alle ore 11:11 fine ciclo Maya che in modo errato i media hanno dipinto come la fine del Pianeta Terra. In realtà quella data era la fine di un ciclo noto come "Precessione degli equinozi" di cui i Maya lo avevano scoperto migliaia di anni prima. Vediamo di cosa si tratta.

PACAL VOTAN

E' noto che il nostro Pianeta non è una sfera perfetta, ma essendo leggermente schiacciato ai Poli, assume la dimensione di un obloide sferico.

Per effetto dei suoi 2 moti - quello di rotazione che determina il giorno e la notte - e quello di rivoluzione - attorno al proprio Astro - perde 1° grado rispetto alla volta celeste.

E' risaputo che le stelle sono fisse in cielo, mentre i pianeti sono in continuo movimento, per cui la perdita di 1° grado si riferisce appunto alle stesse che sono sempre fisse.

Questo grado viene perso ogni 72 anni, e dato che il cerchio - noto come cerchio della vita - è di 360°, basta moltiplicare 360 gradi per 72 anni - perdita di 1° grado all'anno - e si ottengono 25920 anni.

In astronomia questo è chiamato "Anno Platonico" - da non confondere con Platone - o "Grande Anno" ed è il tempo più grande conosciuto dall'uomo nell'Universo.

Quindi significa che ogni 25920 anni, il Pianeta Terra ritorna sul suo punto di partenza, un pò come noi che ogni anno festeggiamo la notte di San Silvestro perchè ritorniamo al punto di partenza del 1° gennaio con il nuovo anno.

Ecco che il 21 dicembre del 2012 alle ore 11:11 solstizio d'inverno - la Terra chiudeva il suo Grande Anno quindi era come se festeggiasse la notte di Sal Silvestro.

Conosciuto come il mago del tempo, per lui la matematica, o i numeri, erano una specie di linguaggio che trascendeva la soggettività dell'esperienza verbale umana. Il suo modo di sentire: “Tutto è un numero, Dio è un numero, Dio è in tutto” è un modo interessante di interpretare il messaggio dei Maya, che spiega di come noi siamo intimamente interconnessi con la Galassia, e da essa riceviamo informazioni. Tutto nella vita è ordinato sulla base degli stessi modelli ricorrenti.
*Nella lingua Maya dello Yucatan, la parola “Hunab Ku” vuol dire Fonte, l'Uno, Datore di movimento e misura, il centro galattico, Dio.

Basandosi sulla conoscenza dei dei più larghi cicli Temporali, così come sono stati mappati dai Maya (il lungo computo), Pacal Votan era consapevole del fatto che l'umanità come specie si sarebbe allontanata dalle leggi naturali e sarebbe caduta nell'ignoranza della nostra sacra interdipendenza con la Natura. Sapeva anche che l'umanità moderna sarebbe stata messa alla prova per vedere se potevamo riconquistare la nostra connessione cosciente con il Tempo naturale come frequenza universale di sincronizzazione, evolvendo al di là del costrutto umano del tempo lineare.

Questa trasmissione profetica è chiaramente dimostrata dalle costanti di proporzione matematica delle frequenze temporali naturali e artificiali.

Tempo naturale: - 13:20
13 cicli lunari, 20 dita delle mani e dei piedi;
13 Toni della Creazione, 20 Sigilli Solari
tempo artificiale - 12:60
calendario creato dall'uomo di 12 mesi, ora meccanica di 60 minuti


Pacal Votan è morto nel 683 d.C, tuttavia passarono ancora 9 anni prima che la sua tomba fosse dedicata e sigillata nell'anno 692 d.C. La sua tomba non è stata riscoperta e riaperta sino al 1952.

tra il 692 e il 1952 ci sono esattamente 1260 anni. (12:60 tempo artificiale)
tra il 692 e il 2012 (la chiusura del ciclo) ci sono esattamente 1320 anni (13:20 tempo naturale)

Si dice che la sua profezia emana miticamente attraverso il suo “Telektonon” - il “Tubo parlante dello Spirito della Terra”- un tubo vero e proprio che si può osservare ancora oggi esattamente dove è stato costruito nel passato – in fondo all'edificio di 9 piani chiamato Tempio delle iscrizioni, a Palenque nel Chiapas. Questo tubo sacro che va dal livello del terreno giù lungo tutti i 69 gradini fino alla camera che contiene l'enorme sarcofago di pietra di Pacal, è stato di fatto responsabile della riscoperta della tomba da parte dell'archeologo Alberto Ruz il 15 giugno del 1952.

Dopo aver trovato un frammento di questo tubo in piastrelle bianche, Ruz ha condotto gli scavi della durata di 3 anni, (iniziati nel 1949) con il risultato di riportare alla luce il sacrario di pietra di questo profeta.

Testimone Speciale del Tempo, il profeta Maya del settimo secolo, Pacal Votan, ha lasciato un messaggio universale per le generazioni future di una Terra in evoluzione proclamando “se l'Umanità desidera salvarsi dalla distruzione della biosfera deve tornare a vivere in base al Tempo Naturale”, ha profetizzato la nostra accelerata società tecnologica, e il danno risultante dalla nostra divergenza collettiva dalle Leggi Naturali in cambio di valori materialistici.

Il richiamo profetico di Pacal Votan pone in allerta l'umanità del giorno d'oggi sul fatto che il nostro processo biologico si sta trasformando, avvicinandosi al culmine di un programma evolutivo di 26.000 anni. Portando il ritorno della telepatia universale, capacità sensoriale aumentata, consapevolezza riflessiva del sé, è la rinascita del dominio della nostra tecnologia interiore.

Questo grande ciclo evolutivo culminava appunto con il solstizio d'inverno, il 21 dicembre del 2012 alle ore 11:11.
 

Un saluto a tutti.

Claudio Zanetti

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