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Vivere la resurrezione - Massimo Scaligero
Cosa significa "Resurrezione", in noi, nell'esperienza pratica e quotidiana.

Un invito
Da una lettera dell’8 aprile 1971 a un discepolo
da L'Archetipo - Aprile 2001
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LA FORZA DELLA RESURREZIONE.
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Nei giorni sacri della Morte e della Resurrezione è importante la nostra ricerca del Christo, il nostro unirci con il Mistero del Christo.
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Questa Forza, grazie alla Resurrezione, è presente nell’anima: il nostro essere liberi ci dà la possibilità di essere dalla Sua parte: dalla parte dell’essere che in noi sceglie la Verità di contro alla menzogna.
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La scelta è importante perché apre il varco alla forza del Principio che sceglie: la Forza di Colui che “avanza senza combattere”, in quanto ha scelto non secondo la brama, ma secondo relazione d’Amore.
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È escluso Lucifero dall’anima: questa esclusione è la possibilità dell’anima cosciente che nella percezione sensoria ha lo schema della massima indipendenza dell’Io dal mondo sensibile: infatti i processi sensibili dell’organo della percezione non hanno nulla a che fare con il percepire medesimo.
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Ma le deità luciferiche operano a che l’uomo ascenda dal sensibile, non discenda in esso.
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Il Christo è invece la forza che discende:
Visitabis Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem, Veram Medicinam
(Vitriolum, simbolo alchemico della discesa agli inferi).
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Questa capacità di discendere porta ad affrontare la tenebra sino ad un esaurimento di lotta, da cui scaturisce, come prima virtú di relazione, la compassione.
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Noi possiamo dire il Sacro Amore.
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Possiamo discendere nel profondo di noi, sprofondarci, sino a toccare le basi della vita, se partiamo dal Christo.
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Cosí, con determinati pensieri intensamente vissuti, scendiamo nelle profondità di noi stessi: questi pensieri conducono in sé le forze che vincono l’egoismo.
Massimo Scaligero
(Corsivo e grassetto nostri)