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Massimo Scaligero - Amore Vero
L’ AMORE E IL MISTERO DELL’ ALTRO
L’ AMORE E IL MISTERO DELL’ ALTRO
“ Il vero amore di sé non è amore di sé, ma amore del mondo: amore dell’altro. Dell’altro senza il cui darsi non vi sarebbe chi amare.
Senza l’altro da amare non potrebbe esservi amore. Non si può dare amore se non per l’altro che non si è e che si vuole essere: con cui ci si vuole identificare. Non essendo ancora identificati con esso: l’identificazione essendo il compimento dell’amore. Ciò a cui tende tutto lo sperimentare dell’uomo: l’identificarsi con l’altro, che è il ritrovamento di sé.
Il mistero dell’essere dell’altro è ciò che può essere conosciuto soltanto in quanto possa muovere non dall’altro, ma dall’ Io che si è: perché l’ Io è soltanto ciò che può essere oltre se stesso.
L’altro come altro da noi separato è il segno dell’ Io: della sua incompiutezza sul piano terrestre: della sua possibilità di compiersi. L’altro è il simbolo dell’ Io che può compiersi, che può superare l’opposizione di un’alterità sorgente come alterità per l’ Io. L’ Io può compiersi in quanto non sia se stesso, ma il mondo, in quanto sia centro ma effuso nell’immenso: dimentico di sé, ma immerso nelle cose e con ciò le abbia veramente, essendo delle cose il fondamento anelato da tutte le cose. La potenza dell’ Io è essere dal fondamento; ma esso lo è quando si immerge nel mondo, perde se stesso nell’altro, essendo l’Io che l’altro cerca come fondamento.
Perciò, nel donarsi, l’ Io attua la sua infinità: riempie di suo movimento lo spazio che lo separa dall’altro e per cui l’altro è altro.
Tale movimento è l’amore: come ciò che ancora deve sbocciare nel mondo, ma è la segreta via dell’ Io.
E’ già compiuto e tende ad affiorare nell’anima come tessuto incorporeo del pensiero”.
Massimo Scaligero, Dell’ Amore Immortale