Cinzia Giluni

Founder Starter

TANTI AUGURI A ME

2020-10-13 11:38:18

11 OTTOBRE 1971-11 OTTOBRE 2020

Chi mi conosce sa che x ogni ricorrenza ho sempre scritto qualcosa, come tutte le lettere che ho scritto finora x i miei figli o per la mia mamma anche x me partirò dall'inizio

LA MIA INFANZIA

Sono nata esattamente 49 anni fa e la mia lotta x vivere è iniziata fin da subito.


Sono nata prematura e a 24ore dalla nascita ho presentato una grave asfissia neonatale al punto che i medici avevano dato poche speranze ai miei genitori, avrei potuto non farcela ma se ce l avessi fatta avrei avuto quasi sicuramente o deficit motori o neurologici.

Posso solo immaginare l angoscia che hanno vissuto i miei genitori ma fortunatamente x loro e x me i medici si erano sbagliati e contro ogni aspettativa sono stata una bimba precoce visto che a tre anni già leggevo correttamente e a cinque scrivevo. 

La mia infanzia è trascorsa più o meno tranquillamente seppure ne serbo pochi ricordi ma ricordo di essere stata cresciuta sotto una campana di vetro, oggi a distanza di anni ed essendo mamma posso anche capire che dopo aver temuto x la mia incolumità alla nascita probabilmente hanno cercato di proteggermi ma purtroppo questo mi ha fatto crescere con mille paure e mille insicurezze.

LA MIA ADOLESCENZA

A differenza della mia infanzia la mia adolescenza è stata costellata di traumi e oggi guardando i miei figli che sono adolescenti mi chiedo come ho fatto a non crollare, come ho fatto a sopravvivere. 

All'età di 12 anni ho perso mia mamma, il mio unico punto di riferimento, l unica persona da cui mi sentivo veramente amata, compresa, e la cosa peggiore è che purtroppo io non riesco a ricordarla perché gli unici ricordi che ho di lei sono legati alla sua malattia, al suo ricovero, ricordi vividi, che ancora oggi mi fanno male, dopo la sua morte sono stata completamente annullata, annientata, uccisa da mio padre, l.unica persona che mi era rimasta e che speravo potesse essere un punto di riferimento, un conforto, invece è quello che ha finito di distruggere Cinzia abusando di me, al punto che per anni non ho saputo chi fossi e al punto che ho fatto conoscenza con il panico che non mi lascia più da allora, al punto che ancora oggi faccio una gran fatica a guardarmi, ad amarmi, ad accettarmi.

LA MIA GIOVINEZZA 

La mia giovinezza è il periodo della mia rivolta, il periodo in cui decido di diventare infermiera e questo mi da uno scopo, periodo in cui decido di chiedere aiuto e di fare il mio primo percorso psicologico (sarà il primo di tanti) che mi permetterà di entrare in contatto con me stessa, di comprendere molte cose e in qualche modo di perdonarmi.

Inizio a sentirmi un po padrona della mia vita, delle mie emozioni, almeno ero convinta fosse così ma sicuramente già in quel primo momento faccio notevoli progressi decidendo prima di battezzarmi come testimone di Geova nonostante la forte opposizione di mio padre, poi di andare via di casa di mio padre, poi di lasciare i testimoni di Geova, poi di concedermi di lasciarmi amare da colui che è poi diventato mio marito.

IL MIO MATRIMONIO

LE MIE GRAVIDANZE

Affronto tre gravidanze decisamente non facili, nella prima che dovrebbe essere il momento più felice prendo prima una infezione, poi si sospetta la sindrome di down e quindi la vivo con l angoscia nel cuore.
Seppure la seconda gravidanza trascorre più serenamente dopo qualche mese dalla nascita di mio figlio sono costretta a ricoverarlo perché non cresceva e non se ne capiva il motivo.
La terza gravidanza trascorre con il sospetto che io possa avere gravi problemi cardiaci e alla nascita di mio figlio si sospetta che abbia la fibrosi cistica.

Direi che anche x le gravidanze che dovrebbero essere un momento di felicità così non è stato e ho dovuto lottare x non crollare.

LA FINE DEL MATRIMONIO

Ad un certo punto mi ritrovo nuovamente nello stesso tunnel in.cui mi ero trovata da ragazza e seppure in modo diverso da mio padre vengo di nuovo annullata, annientata, uccisa, ma fortunatamente questa volta ricevo anche uno spiraglio di luce, i miei tre figli che mi daranno la forza di lottare, mi consentiranno di risalire e di uscire dal tunnel. 

Affronto la mia paura, i miei sensi di colpa, il mio senso di inutilità, il mio senso di incapacità e chiedo aiuto ad un centro antiviolenza, faccio denuncia, inizio le pratiche della separazione e accetto di essere inserita con i miei figli in una casa rifugio.

Purtroppo le cose anche in questo caso non vanno come dovrebbero, ovviamente x mesi sono costretta a mettermi in aspettativa, la prima sentenza del giudice nonostante la denuncia non è a mio favore, devo quindi ricorrere in appello e decido di accettare una consensuale per paura di perdere i miei figli.

In tutto quel periodo mi aiuta un nuovo percorso spirituale, quello buddista che mi aiuta a cambiare atteggiamento nei confronti della vita e di me stessa. Comprendo che tutto ciò che mi accade è nelle mie mani, che solo io ho il potere di cambiare le cose e capisco l importanza dell essere positivi e dell essere grati anche delle cose negative che ci accadono perché ogni cosa ha un lato positivo seppure a prima vista potrebbe non.vedersi e tutto serve alla nostra crescita.

UNA LENTA RINASCITA


Da quando siamo usciti dalla casa protetta sono passati quasi nove anni e ho dovuto superare tantissimi ostacoli e ho dovuto prendere tante decisioni.

 Ho scelto di lasciare un lavoro a tempo indeterminato che però non mi dava più una entrata sicura senza contare che mi costringeva a non vivere i miei figli, ho subito un primo sfratto, ho scelto di occupare abusivamente un ufficio, inizio a lavorare domiciliarmente spesso anche 48 ore filate e questo mi consente di avere una entrata maggiore per un Po di tempo e decido così di regalarmi e regalare ai miei figli qualcosa che non abbiamo mai fatto e mai avremmo pensato di poter fare, un piccolo viaggio ospiti comunque a casa di amici, dopo quattro anni di occupazione inevitabilmente è arrivato il momento di lasciare quell ufficio che era diventata la nostra casa, mi ritrovo con le spalle al muro, senza sapere cosa fare ma a quel punto intervengono amici, chi mettendomi a disposizione un piccolo appartamento x me e i miei figli nello stesso Borgo dove sono cresciuta, chi mettendomi a disposizione un garage x mettere i miei mobili che negli anni mi erano stati donati grazie ad una catena di solidarietà attraverso fb.

Quando mi viene offerta la possibilità di ritornare dove io sono cresciuta sinceramente ho avuto un moto di paura, di angoscia ma ho dovuto affrontarla, l idea di tornare nei posti dove avevo sofferto in maniera così profonda mi terrorizzava, ero certa che sarei ripiombata in quel dolore e invece credo che anche questa esperienza mi sia servita per uccidere un Po di fantasmi del passato.

OGGI

Dopo quasi un anno mi viene messo a disposizione un appartamento dove mi trovo tuttora in attesa della casa popolare che mi è stata assegnata nel periodo immediatamente  successivo al lockdown.

Ho ripreso il percorso buddista che avevo lasciato 5 anni fa e insieme a quello ho iniziato tanti corsi percorsi x lavorare su me stessa, sulla mia autostima, sulle mie emozioni.

Mi sono sempre sentita una incapace, non ho mai avuto stima in me stessa, ne come donna, ne come mamma.

Grazie al mio nuovo cammino e grazie si percorsi che sto facendo finalmente riesco a guardarmi allo specchio, ad apprezzarli, ad amarmi.


Oggi che è il mio compleanno ho deciso di scrivermi di nuovo perché ricordo che l anno scorso fu utile farlo perché leggere tutti i traguardi raggiunti mi aiutò ad essere più obiettiva verso me stessa.

Quest'anno rileggermi invece può darmi un input maggiore a dirmi si Cinzia brava, non sei completamente una nullità, hai dovuto superare tanti ostacoli, forse più di quelli che avresti mai pensato di dover superare e sei rimasta sempre in piedi, spesso ammaccata e dolorante ma comunque in piedi, avresti potuto benissimo gettare la spugna mille volte e invece non l hai mai fatto.

Ultimamente sono perfino riuscita a mettermi in gioco a livello sentimentale anche se non è andata a buon fine ma questo mi ha permesso di capire che posso essere amata, che ho raggiunto una autonomia e una maturità tale che non permetto più a nessuno dI annullarmi e controllarmi (era la mia più grande paura che mi ha sempre impedito di relazionarmi con un uomo), ma soprattutto mi ha permesso di capire che posso e riesco a stare bene anche con me stessa.

Anche nel lavoro mi sto dando la possibilità di mettermi in gioco, di evidenziare le mie competenze e la mia professionalità perché voglio crescere, perché è arrivato il momento di vivere e non più sopravvivere e quindi ho mandato diversi curriculum, ho già fatto un colloquio, ne avrò altri due e seppure questo significherà aprire la partita IVA lo farò e mai avrei pensato di prendere una decisione simile e questa è un'altra dimostrazione del mio enorme cambiamento.

Concludo questa lunghissima lettera dicendomi brava Cinzia, sei una persona in gamba, fidati di te e delle tue capacità, amati perché vali, smettila di giudicarti e sii x te la tua migliore amica, vedrai che tutto pian piano si sistemerà.

Sicuramente ci saranno altre montagne da scalare ma lo spettacolo che vedrai quando arriverai sulla vetta sarà meraviglioso.


Tantissimi auguri a me e che questo sia l inizio di un nuovo fiorente cammino.

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