Cinzia Giluni

Founder Starter

LETTERA ALLA MIA PRINCIPESSA

2019-08-09 15:57:26

TANTI AUGURI PER I TUOI 15 ANNI

Cara Rosa come sempre sono qui a scrivere due righe (che tanto sicuramente saranno molto più di due) in occasione del tuo quindicesimo compleanno.

Ricordo come fosse ieri il momento in cui ho fatto il test ed ho scoperto che stavi arrivando. 


Ricordo la gioia che ho provato, ero convinta che la gravidanza mi avrebbe portato gioia e invece quasi subito la disperazione visto che alle prime analisi risultai positiva al CMV e da lì iniziò un calvario visto che la prima ginecologa mi consigliò di interrompere la gravidanza, ma io non potevo e non volevo. 


La mia testardaggine, la mia cocciutagine credo che sono uscite tutte mentre ti aspettavo perché sono prima andata da una amica medico e poi su suo consigliò mi sono fatta seguire a Roma, andare avanti e indietro x Roma non è stato facile ma ne è valsa la pena visto che il primario ci fece capire che l infezione che avevo preso era una infezione che raramente arrivava al bambino e ancora più raramente creava problemi. 


Ma ovviamente questo non fu sufficiente perché alla prima ecografia risultò un elevato rischio di sindrome di down e così visto questo e vista l infezione sono stata costretta a fare una amniocentesi per sapere se tu fossi sana e nel caso non lo fossi decidere il da farsi. 


Visto che l infezione si sarebbe potuta vedere solo tardivamente ho dovuto fare l amniocentesi alla ventesima settimana quando già ti sentivo, quando già giocavo con te. 


Le tre settimane che ho dovuto attendere il risultato sono state le peggiori di quel periodo, intanto perché non sapevo se avevi problemi ma perché dovevo pensare se ti avrei tenuta oppure no. 


Io nel mio cuore sapevo che stavi bene ma sapevo anche che se avessi avuto problemi non avrei mai potuto non farti nascere, non tenerti tra le mie braccia ma sapevo anche che questa decisione molto probabilmente non sarebbe stata condivisa. 


Quando mi arrivò la telefonata che mi avvisò che eri sana e che eri una femminuccia ero felicissima ma ebbi un crollo vista la tensione accumulata fino a quel momento.

Saputo che eri una femminuccia papà ha deciso il tuo nome e a quel punto pensavo che la gravidanza sarebbe decorsa serenamente, che avrei potuto godermi gli ultimi tre mesi in serenità ma così non fu perché intorno alla 26esima settimana iniziai ad avere forti dolori, qui a Latina mi dissero che stavo rischiando un parto prematuro, la mia cocciutagine si fece sentire ancora una volta e mi feci accompagnare a Roma da papà dove mi spiegarono che c era un fibroma che si era strozzato ed era quello la causa del dolore, ma x te non era ancora assolutamente il momento anche se mi hanno fatto una iniezione x sicurezza, per preparare i tuoi polmoni ad un eventuale parto prematuro. 


Ancora una volta tutto filò liscio fino a due settimane prima della data presunta del parto quando iniziai ad avere contrazioni. 


Papà mi portò a Roma dove mi dissero che era arrivato il momento ma non essendoci posto mi trasferirono ad Ostia dove inizialmente mi dissero che il travaglio si era fermato e quindi sarei rimasta in osservazione. 


Papà non fece in tempo ad andare via che tutta una equipe medica venne a comunicarmi che dovevano prepararmi x un cesareo perché tu eri in sofferenza e perché vista l infezione presa alla inizio della gravidanza la prassi era il cesareo. 


Inizialmente acconsentii seppure chiesi di aspettare papà cosa che secondo loro non era fattibile. 


Stavano x farmi l anestesia spinale quando mi sono rifiutata, ho aspettato che arrivasse papà e gli ho detto che io sapevo che tu stavi bene, le contrazioni non c erano più e quindi non era ancora il momento per farti nascere e deciso di firmare ed andare via. 


Come firmai una ostetrica mi si avvicinò e mi disse che stavo facendo la cosa giusta. 


Tirai un sospiro di sollievo e tornai a casa.

La mattina del nove agosto iniziai con le contrazioni, stavolta decisamente inconfondibili, era arrivato il momento. 


Siamo andati all ospedale di Latina dove ho perso completamente il controllo, sono state nove ore in cui sono andata nel panico, in cui non ho permesso a papà di allontanarsi nemmeno x cinque secondi, dove ho iniziato a chiamare mia mamma, cosa che non ho mai fatto in nessuna occasione eppure in quel momento la chiamavo e avrei voluto averla vicina. 


Dopo nove ore in cui tu sembrava non volessi scendere mi hanno rotto le acque e a quel punto avrei dovuto spingere x farti nascere ma non sono stata capace di farlo così il medico ha dovuto farmi la manovra di Kristeller x ben due volte.

Non puoi nemmeno immaginare come mi sono sentita, una incapace, una mamma inadeguata, non sono stata nemmeno capace di farti nascere senza l aiuto di un medico, ancora oggi se ci penso mi arrabbio con me stessa. 


Dopo la tua nascita tutto è filato liscio fino a quando non è arrivato tuo fratello anzi più che altro quando è dovuto essere ricoverato. X te che eri abituata a stare solo con me è sicuramente stato un trauma non vedermi x quasi un mese e così hai smesso di mangiare e dormire. 


Tu che mangiavi come una lupacchiotta, che ti imbrattavi di sugo perché quasi subito hai voluto mangiare come noi ad un certo punto hai ricominciato a volere solo biberon e x dormire hai dovuto iniziare a prendere un ipnotico. 


Quando sono tornata a casa con tuo fratello è stato difficile riuscire a gestirvi entrambi, tuo fratello era piccolo e aveva bisogno delle mie cure ma anche tu alla fine eri piccola ed eri un piccolo koala. 


Ricordo come per farti addormentare dovevo tenerti in braccio e cullarti davanti la tv sintonizzata su radio Italia e guai se cambiavo canale. 


Ricordo che le rare volte che una volta addormentata provavo a metterti nel lettino ti svegliavo e iniziavi a piangere come una disperata mentre se ti poggiava nel lettone il tuo sonno continuava sereno.


Ricordo che fino a 4 anni hai voluto il biberon ogni tre ore la notte, (il forno a microonde è stato il mio soprammobile sul comodino x un lungo periodo) e guai se ti mettevo un biscotto di meno, te ne accorgevi e piangevi disperata. 


Ricordo quante volte mi sono sentita una mamma incapace, una volta in particolare quando ti chiusi la mano nello sportellone posteriore della macchina, senza contare le critiche che ricevevo quotidianamente per come ti gestivo, x il fatto che non ti davo orari x mangiare e dormire ma semplicemente assecondavo i tuoi bisogni, x il fatto che ti tenevo sempre in braccio, ogni cosa che facevo era sempre sbagliata. 


Ricordo quando hai iniziato ad andare al nido, ricordo che la prima settimana eri felicissima, ci andavi contenta e ti riprendevo contenta e io lo ero insieme a te ma dopo la prima settimana hai iniziato a piangere e lo facevi da come aprivi gli occhi la mattina, mi imploravi di non portarti dai bimbi, piangevi x tutto il tragitto in macchina e dopo che ti lasciavo io piangevo in macchina perché ancora una volta mi sentivo in colpa visto che ancora non avevo ripreso il lavoro e seppure le maestre e la psicologa del nido mi dicevano che una volta che io me ne ero andata tu poi giocavi serenamente e che comunque il nido era utile ad entrambe x tagliare il cordone ombelicale che ancora ci univa io ho vissuto malissimo quell esperienza, anche lì mi sono sentita una mamma cattiva.

Ricordo la lettera che mi scrivesti dopo quel maledetto giorno in cui avete dovuto assistere a cose che un bambino non dovrebbe mai vedere, ricordo che mi chiedesti di fare pace con papà, ricordo che ti dissi che non ti potevo promettere di non litigarci più perché come litigano i bambini litigano anche gli adulti, ho cercato di non dare colpe, quando invece tu facesti la stessa richiesta a papà e lui ti disse che la colpa era la mia li ho capito che dovevo trovare una soluzione e del resto ancora oggi mi risuonano nelle orecchie le tue urla disperate e quelle di tuo fratello Brandon. 


Ricordo il giorno che siamo andati via di casa, giorno in cui vi chiesi se preferivate rimanere a casa con il rischio di nuovi litigi oppure andare via ma con la possibilità che non potevate più vedere papà, nonni, zii, cugini e la tua determinazione nel dire andiamo via. 


Ricordo che ero preoccupata che Brandon avrebbe sofferto il distacco dal papà e invece quella che ne ha sofferto più di tutti sei stata proprio tu, tu eri quella che chiedeva sempre di papà, tu eri quella che quando hai ricominciato a vederlo non te ne volevi allontanare

Da allora sono trascorsi otto anni e quante cose sono successe, quante cose sono cambiate. 


Piano piano hai iniziato ad allontanarti da papà, io che ho sempre cercato di farti capire che è il tuo papà, che a modo suo ti vuole bene, che era giusto che tu andassi ma tu che da parte tua cercavi di farmi capire che stavi male, che non volevi andare, fino a 7 mesi fa quando ho capito che non potevo non ascoltare la tua richiesta di aiuto e così sono ormai sette mesi che stai sempre con me.


 Inizialmente tuo papà ha provato a convincerti a tornare, poi ci ha rinunciato, io nel frattempo ho cercato di farti capire di non tagliare completamente i ponti ma è stato tutto inutile, tra voi si è creata una frattura che credo sia diventata insanabile.

Cara Rosa quanto avrei voluto farti una vita serena, felice, senza problemi e invece ancora oggi viviamo nell incertezza.  


Questo inverno hai dovuto assistere al blitz della digos e delle forze dell ordine, ricordo il tuo terrore di potermi perdere e di perdere una casa, x il momento siamo riusciti a tamponare l emergenza ma di soluzioni definitive nemmeno l.ombra e questo so che ti fa stare male anche se non lo dici e non sai quanto questo mi faccia sentire inadeguata. 


Una mamma dovrebbe dare certezze, stabilità ed io non lo sto facendo.

Sei cresciuta tanto sotto ogni punto di vista, se guardo le foto di un paio di anni fa stento a riconoscerti perché oggi sei davvero una piccola donna, sei maturata tanto, sei stata capace di decidere di non andare più da papà a 14 anni (io questa scelta l ho fatta a 25 anni anche se tu hai comunque me mentre io non avevo nessuno), hai avuto il coraggio di affrontarlo, di dirgli quello che pensavi, spesso hai avuto il coraggio di difendere i tuoi fratelli, hai affrontato tutto quello che ti è successo a scuola con grande coraggio al punto da accettare che io mi muovessi legalmente, ti vedo molto portata nel comunicare con i ragazzi con difficoltà e questa cosa mi rende davvero orgogliosa di te come mi rendono orgogliosa gli enormi passi avanti che hai fatto nella danza. 


So che il mio ricovero non è stato facile, ti sei ritrovata sola, a dover fare la spola tra diverse amiche, hai dovuto affrontare la morte di muffin da sola, hai dovuto fare il primo giorno dello spettacolo senza di me e so che a differenza di Benny e Brandon ti sei sentita sola e non sai quanto mi abbia fatto male non solo x te ma anche x gli altri visto che x loro era di fatto il primo. 


Ogni tanto mi capita di pensare di gettare la spugna ma poi penso a te e ai tuoi fratelli e vado avanti.

Sono contenta che hai trovato un ragazzo che ti vuole bene, vorrei che vivessi questa cosa con maggiore "leggerezza" ma so che alla tua età non è possibile, sono contenta che tra voi ci sia un bel legame. 


Sono felice che tra noi ci sia un bel legame, in molti ci dicono che c è un legame particolare e probabilmente è vero, forse perché sei una femminuccia, forse perché ho rischiato di perderti prima ancora che nascessi, non lo so ma sono felice che ci sei, sono felice perché ti sento vicina, anche se a volte capita di discutere ma sai che ti amo.

TI AMO MIA PICCOLA PRINCIPESSA!

TANTI AUGURI DI BUON COMPLEANNO!