Cinzia Giluni

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LA SECONDA GRAVIDANZA

2019-05-15 15:51:17

ANCHE IL FATTORE PSICOLOGICO È IMPORTANTE!

L'INIZIO


Quando la mia prima figlia aveva sette mesi scoprii di essere nuovamente in gravidanza.


Come la prima anche questa era stata cercata.


Fortunatamente questa gravidanza ha avuto un decorso decisamente più tranquillo a parte la perdita di peso iniziale senza contare che in tutta la gravidanza ho preso solo due kg e mezzo.

SCELTA DEL NOME

Da un punto di vista psicologico non è stato affatto facile. 


Il desiderio di mio marito era rinnovare i nomi dei suoi genitori, seppure i nostri figli non sono stati i primi nipoti, era una cosa a cui lui teneva tanto e io ero in una fase in cui non sapevo esprimere i miei pensieri anzi ormai ero nella fase in cui avevo il terrore di esprimerli se non addirittura non sapevo più quali fossero.


Ho sperato che quel bimbo che portavo in grembo fosse una femminuccia perché non riuscivo a mandare giù l idea di mettere il nome di mio suocero. 


Quando ci venne detto che era un maschietto, mio marito aveva gli occhi felici, ci tenne a dirmi che siccome il nome della prima figlia lo aveva scelto lui questo potevo sceglierlo io ma che comunque qualsiasi nome io avessi scelto a lui non sarebbe piaciuto perché l unico nome che a lui piaceva e che avrebbe voluto mettere era Benito. 


Con una grande tristezza nel cuore dissi che nostro figlio si sarebbe chiamato Benito Claudio, aggiunsi Claudio x fare in modo che da grande avrebbe potuto scegliere come farsi chiamare.

IL GIORNO ARRIVA

Man mano che si avvicinava la data presunta del parto sentivo che mio figlio sarebbe nato il giorno in cui Rosa, la sorellina, avrebbe mosso i primi passi e in effetti...


La sera del 6 novembre a 15 mesi per la prima volta mia figlia mosse i suoi primi passi e dopo essere andati tutti a letto mi si ruppero le acque.


 In teoria mancavano ancora tre settimane ma a quanto pare il momento era arrivato. 


Quando arrivammo in ospedale mi dissero che ci sarebbe voluta sicuramente tutta la notte visto che non c'erano contrazioni e quindi mio marito tornò a casa.


 Dopo mezz'ora circa invece mentre stavo sistemando le mie cose sono iniziate le contrazioni, ho chiamato l'infermiera e le ho impedito di allontanarsi da me, ha chiamato l'ostetrica più di qualche volta che però non voleva venire perché a suo dire non era ancora il momento eppure io sentivo anche il bisogno di spingere.


 Nel frattempo avevo anche richiamato mio marito che era arrivato da pochissimo.


L ostetrica arrivò subito dopo e visitandomi si rese conto che mio figlio stava nascendo e mi portò di corsa in sala parto.


Furono sufficienti un paio di spinte e stavolta non ebbi bisogno dell aiuto del medico. 


Fu concesso a mio marito di tagliare il cordone ombelicale.


Non potevo credere che in meno di un'ora era tutto finito.


La prima persona oltre a me e mio marito che vide Benny fu la sorellina perché ovviamente quando mio marito tornò in ospedale l aveva portata con se visto che si era svegliata.

Avevo due figli ed ero certa che non ce l'avrei mai fatta a gestirli entrambi.

Li avevo cercati entrambi ma avevo il terrore di quello che mi.aspettava a casa.

Come avrei fatto a gestirli entrambi?

Sicuramente non sarei stata all'altezza della situazione. 

I SUOI PRIMI MESI

Se la gravidanza e il parto erano andati più che bene la stessa cosa non posso dire dei primi mesi di mio figlio.


Intanto all età di un mese per soccorrere mia figlia che era caduta sbattendo la testa contro un mobile misi mio figlio su una sedia convinta che avendo solo un mese non si sarebbe mosso e invece.....


purtroppo cadde a terra, lo portai immediatamente in ospedale dove gli fecero sia una radiografia che una ecografia. Fortunatamente non c era nessuna emorragia ma riportò una microfrattura a livello occipitale.


IL  MIO SENSO DI INADEGUATEZZA


Di nuovo mi sentii una madre incapace, irresponsabile, non potevo credere che a causa di una mia leggerezza mio figlio avesse riportato addirittura una piccola frattura. 


Ancora oggi se ci penso sto malissimo x questa cosa.


Questo fu solo l inizio perché verso i tre mesi ci furono ulteriori problemi.


Purtroppo essendo Rosa ancora piccolina ogni volta che provavo ad allattare Benny, lei piangeva e così scelsi di non allattarlo anche perché prendendo anche Rosa il biberon e non avendo nessuno che mi desse una mano dare ad entrambi il biberon nello stesso momento era più semplice.........

Questo però creò non pochi problemi perché ogni volta che mangiava aveva episodi di vomito e diarrea. 


La pediatra mi disse che era normale ma io sentivo che non era così.


INTUITO DI MAMMA


 Lo portai da un pediatra privato che tentò di cambiare diversi latti artificiali ma la sintomatologia continuava.


Secondo mio marito mi ero fissata ma per lui non c era nulla che non andava.


 Visto che la situazione sembrava non migliorare, al punto che la crescita di mio figlio si interruppe, il pediatra privato lo fece ricoverare all'ospedale pediatrico Bambino Gesù dove dopo numerosi accertamenti anche invasivi e dopo aver provato la dieta di Rezza risultò che aveva una ernia iatale da scivolamento e un intolleranza al latte e  al riso. 


La cosa che rimase impressa ai medici dell'ospedale (al punto che quando lo riportai negli anni successivi ancora lo ricordavano) era che nonostante tutto era sempre sorridente infatti fu soprannominato il

VOMITATORE FELICE.


DIETA DI REZZA

La dieta di Rezza consiste nell' eliminare dall'alimentazione del lattante il latte e di sostituirlo con crema di riso e carne di agnello da somministrare ogni tre ore proprio come se si desse il latte. 


Di solito riso e agnello sono alimenti ipoallergenici, consentono di mettere a riposo l'organismo da tutto ciò che può creare problemi.


Il problema nel caso di mio figlio era non solo l'intolleranza al latte ma anche al riso e quindi questo tipo di dieta non gli è stata utile.

OGGI

Oggi ha 13 anni e mezzo e ormai è più alto di me

 (non è che ci voglia molto x esserlo).


Anche lui come la sorella ne ha viste tante e ne ha passate tante.


Lui a differenza della sorella, ha incamerato tutto al punto da perdere quel sorriso che aveva da piccino, ma fortunatamente ora lo sta ritrovando con la danza che chiaramente è il suo centro

UN PO DI FOTO

A UN PAIO DI MESI

A QUASI TRE ANNI

A OTTO ANNI CIRCA

BENNY E IL KARATE

PRIMA COMUNIONE

UN PAIO DI ANNI FA

DODICESIMO COMPLEANNO

BENNY E LA BREAKDANCE

BENNY AL SUO PRIMO MAC PI 100

BENNY E LA DANZA

UN SUO DISEGNO

IL MIO RAPPORTO CON LUI

Da quando era piccolo ho sempre avuto difficoltà a relazionarmi con lui, credo che questo sia dovuto a diversi fattori. 


In parte sicuramente ha inciso il discorso psicologico di cui parlavo all'inizio, l'essere stata obbligata a mettere un nome che non volevo, in parte poi sicuramente ha inciso che le due graviddanze erano ravvicinate e non ho avuto modo di recuperare dopo la prima gravidanza, in parte perché quando è nato ho visto una netta somiglianza con mio padre e quindi credo che questo mi abbia un po allontanato da lui in più come mi disse la psicologa in una occasione, lui caratterialmente è molto simile a me, in special modo a me da piccina e il fatto di essere molto rigida con me stessa mi fa esserlo anche con lui perché lui agisce da specchio.


Negli ultimi anni le cose stanno decisamente migliorando ma la cosa certa è che nonostante le mie difficoltà io comunque lo amo e desidero che lui sia felice e possa realizzare quello che vuole il suo cuore.