Cinzia Bruschi

Founder President

La fine dell'anno...ali per volare via. Il ruolo dell'insegnante.

2019-07-14 13:33:25

La fine dell'anno non è solo l'ottenimento della licenza, non sono solo le recite, i concertini o le giornate a tema organizzate con gli allievi per salutarci vicendevolmente ma, se colta l'occasione, può diventare uno fra i momenti più essenziali e rilevanti di tutto il periodo scolastico.

La fine dell'anno è in realtà un nuovo inizio

Si chiama "fine dell'anno", tutti la chiamiamo così e lo abbiamo sempre fatto. Forse però sarebbe più giusto cambiarle nome. Questo è solo un mio pensiero e in questo articolo vi spiego il perché di questa mia riflessione.


Mi scuso in anticipo per la lunghezza e la forma del testo, ma questo articolo lo scrivo così, di pancia. Quindi vogliate scusarmi se non uso termini tecnici, parole ricercate o non scrivo con un linguaggio forbito.


Questa volta voglio essere semplice, perché vorrei che il mio messaggio risulti il più genuino possibile. Quindi, non me ne vogliano i puristi della lingua, scriverò come se vi parlassi.


Quale fine? Questo è uno splendido inizio, o meglio, lo potrebbe essere solo se....


datemi un momento per una breve riflessione, poi vi racconto come ho scelto io di sfruttare questo momento così propizio per fare un ultimo regalo ai miei studenti.


Come insegnante io rimango. L'anno prossimo sarò di nuovo nella mia stessa aula, alcuni studenti saranno gli stessi, un po' più alti, un po' più maturi, un po' più liberi e difficili da gestire forse, ma ancora protetti. Protetti dalle istituzioni, dalla scuola, dagli insegnanti e dalle famiglie. 

Se non viene eseguito un compito il peggio che può capitare è quello di ricevere una nota sul registro o una lavata di capo, ma niente di irreparabile, o almeno io mi auguro. 

Dal canto mio, piuttosto che sgridarli (sono adolescenti ed è il momento di farli riflettere più che rimproverarli) mi piace lavorare andando a stimolare il loro grado di maturità e spesso colgo la mancanza dimostrata per trasformarla in occasione formativa. Nella mia disciplina è piuttosto facile. Sono fortunata.


Ma per chi se ne va?


Alcuni inizieranno le scuole superiori altri inizieranno un apprendistato. Saranno catapultati in un mondo nuovo, pieno di diritti ma anche pieno di doveri, dove se tu sbagli tu paghi. 

Ma allora? il principio che si impara dagli errori non è più valido nel mondo degli adulti?


E' valido! Ma con alcuni compromessi, con alcune regole da non infrangere mai, ed altre da interpretare, da individuare per lottare e riuscire.


Sembra una faticaccia! Da una parte lo è ma dall'altra è l'occasione per capire cosa valiamo.

E' relativamente facile fare il bravo studente...spesso non così facile essere un bravo lavoratore, e spesso essere un bravo studente non comporta essere un bravo lavoratore e viceversa.


dove voglio arrivare? ve lo dico subito.




HO SCRITTO UNA LETTERA AI MIEI ALLIEVI DELL'ULTIMO ANNO



Perché una lettera? e per quale ragione? spesso gli allievi, soprattutto se non siete stato un buon insegnante per loro, nemmeno la aprono, la gettano via nel primo cestino che trovano, chi se ne frega di quello che deve dirmi la prof! 


Ma non è quella la cosa importante, anche se ritengo sbagliato non dare fiducia ad ognuno di loro, perché anche il più scontroso e maleducato in realtà per quella lettera chiusa, scritta solo per lui e abbellita con molta cura dimostrerà un sentimento di curiosità e questo perché è in grado benissimo di comprendere che avete utilizzato parecchio del vostro tempo esclusivamente per lui, e già solo questo gli fa percepire di avere una certa importanza e un certo valore.


L'ULTIMO DOVERE


Quello che ho ritenuto un mio ultimo DOVERE è stato quello di esprimere i miei sentimenti verso di loro come persone, del loro essere allievi in fondo ne abbiamo parlato per anni.


E' necessario non lasciarli andare via con le ali di Icaro!


Contenuto della lettera:

  • punti forti
  • elementi da migliorare (elementi disciplinari) con consigli concreti 
  • apprezzamenti dell'atteggiamento osservato
  • regali inconsapevolmente donati al docente
  • di cosa sentirò la mancanza
  • elemento di incoraggiamento


In poche parole ho trattato questi temi, ognuno di questi per ognuno dei miei studenti.

Un gran lavoro...ma ne è valsa la pena! 


Provate ad immaginarvi...


"finalmente qualcuno si è accorto che mi sono sempre impegnato rispetto ai risultati"


"quindi se ne è accorta? tutta la mia attenzione e il mio impegno sebbene la disciplina non mi interessi"


"sono riuscito a dimostrare quanto tengo al disegno" 


"ho finalmente ricevuto dei complimenti?!"


Questi sono solo alcuni potenziali pensieri che possono sorgere negli studenti.


L'insegnante ha finalmente la possibilità di mettere un collante a tutte quelle penne e quelle piume (strumenti e competenze) raccolte durante i faticosi anni scolastici. Quel collante che non deve essere cera, come nelle ali di Icaro, ma uno resistente, il più possibile nonostante tutto. Qual è questo collante? cosa può rendere efficaci gli strumenti e  le competenze appresi dagli studenti nel loro prossimo futuro? 


LA FIDUCIA IN SE STESSI.


E aiutarli in questo è un dovere dell'insegnante, e questo è il momento più propizio!


Avere strumenti e competenze senza fiducia in se stessi è come non averle affatto, 

perché la fiducia è quell'elemento che permette di manifestarle.



Non solo il contenuto.


E' altrettanto importante la cura con cui prepari la lettera.

Più tempo le dedichi più l' allievo comprenderà quanto lui è importante.


COME REALIZZARE LA LETTERA?


Elementi fondamentali:

  • il contenuto deve essere personalizzato
  • la carta e la busta scelte con cura
  • un testo leggibile e con parole semplici, non stiamo misurando la sua capacità di comprensione!
  • non dimenticatevi mai di evidenziare le difficoltà e di dare qualche dritta concreta!
  • comunicate che avete fiducia in lui, magari con qualche parola solo vostra, che possa colpire forte! perché nel momento del bisogno sarà con tutta probabilità la prima cosa che verrà loro in mente!
  • elementi in più per arricchire ed evidenziare la preziosità del vostro dono, come un sigillo, elementi decorativi, una frase significativa o un'aforisma, un testo con morale in allegato, ecc.


Non sottovalutateli!...TUTTO è FONDAMENTALE  per fare in modo che il vostro dono rimanga impresso e sfruttato al momento opportuno!




ORIENTARSI NELLA GIUNGLA DELLA VITA


IL SIGILLO e la frase significativa:


Adoro i sigilli, ne ho moltissimi. Potevo apporre la mia iniziale, o la loro, oppure scegliere quello che graficamente avrebbero più apprezzato. 

Non sarebbe stato lo stesso.


Ho scelto la rosa dei venti -  elemento di orientamento.


Con questa lettera, il dono che volevo offrire loro è quello di infondere (anche se in modo latente) fiducia in loro stessi. 

Nella vita a volte ci si perde, succede a tutti, e la rosa dei venti vuole essere un messaggio!

" che il vostro cuore sia la bussola della vostra vita e vi indichi la strada"




TESTO RIFLESSIVO


Siamo insegnanti, quindi è comprensibile che i nostri doni siano di questo tipo.


Avrei voluto regalare loro un libro: "Fortunati si diventa".

Il testo parla di come siamo noi che creando le occasioni per farlo ci costruiamo felicità e fortuna.Viene narrata una fiaba di due cavalieri con due atteggiamenti a confronto. Purtroppo non potevo permettermi la spesa di acquistarne uno per ognuno di loro. 


*****


Spero che la possibilità data da Cam TV mi possa aiutare in futuro proprio in questo!

Allora ragazzi.... CERTO CHE LO FARÒ!!!!! 

Sono diventata founder president anche per i miei allievi!  pensate che bello poter fare loro un dono senza dover contare i soldi nel borsellino, oppure offrire loro materiali per intraprendere un'attività troppo costosa per l'istituto, o ancora organizzare un'uscita di quelle spettacolari per l'apprendimento e mostrare loro quanto sia stratosfericamente figo scoprire e apprendere!  a volte i problemi non sono gli insegnanti ma i soldi purtroppo!


*****


Ma torniamo al mio articolo! e lasciamo i sogni (al momento utopistici) per un po'! Magari un giorno ne farò un articolo.


Ricordai un testo meraviglioso, altrettanto simbolico, suggerito da una delle mie docenti di formazione: "La leggenda del colibrì"


Parla di quanto sia fondamentale che ognuno di noi, per quanto poco possa fare, faccia la sua parte.

Decisi per quella!


Mi sono messa a cercarne il testo in internet. Doveva avere una lunghezza ottimale per la mia busta, ma anche per la pazienza degli allievi, che tutto avrebbero avuto voglia di fare in quel momento ma non certo leggere lunghi testi moralisti. 


Dopo averla scelta ho deciso di riscriverla e impostarla come un documento immagine e ne ho fatto delle copie. Le ho ritagliate con cura facendo in modo che non "sbordassero" dal biglietto ripiegato e non l'ho né fissata né incollata così che gli allievi potessero farne quello che preferivano:


  • aggiungerla nella nuova agenda
  • appenderla in camera
  • regalarla
  • ...



In questi anni di lavoro ho notato sempre troppo spesso molti dei miei allievi (e non solo purtroppo) attendere la mossa altrui prima di fare la propria, oppure lamentarsi esclamando di non aver sporcato loro, oppure ancora, "tanto se non lo fa nessuno che lo faccio a fare, la situazione non cambierà comunque!"...

E invece se ognuno facesse la propria parte la situazione cambierebbe eccome!


Spero davvero tanto che tutti loro possano realizzarsi, soprattutto in un momento difficile come questo che invece di lavorare assieme non si fa altro che litigare e scaricare le colpe! 

Dal canto mio, sarò anche "innovativa" o "fuori dalle righe" ma credo che sia questo quello di cui i nostri studenti necessitano in questo particolare momento della scuola e del loro percorso formativo.


Non solamente strumenti e competenze, ma una guida e un supporto che permetta loro di volare in alto anche fino al sole senza aver paura di perdere le ali!


RISCONTRI


Avevo calcolato tutto, nessun mittente (indirizzo), solo il nome in fondo al messaggio, consegna all'ultimo momento dell'ultimo giorno di scuola, appena prima di correre a casa con la licenza in mano. Bisognava assolutamente salutare i compagni e i docenti di classe. Perché non volevo né metterli a disagio né metterli nella condizione di dovermi qualcosa. Non era quello che cercavo, volevo solo che si portassero a casa apprezzamento e incoraggiamento.


Pensavo proprio di farcela!

Pensavo di riuscire a sgattaiolare via senza farmi vedere, invece l'ultimo dono l'hanno fatto loro a me. 


Lacrime, ringraziamenti, abbracci, messaggi e visite che ancora oggi ricevo. E hanno imparato bene, perché sono riusciti finalmente a trovare il coraggio di darmi anche qualche suggerimento per migliorare le attività o il mio essere docente! 

Collaborazione e intesa, cosa può desiderare di più un insegnate?


Non è facile per degli allievi riuscire a dire ad un docente quello che pensano, lo hanno fatto bene, in modo educato, formativo. Sono orgogliosa di loro! Ora posso stare tranquilla perché so che "a momento debito" sapranno come farsi valere! 

In realtà questa è la prova più difficile che chiedo loro durante gli anni di scuola. Ne faccio proprio richiesta (o li metto nella condizione di farlo), ho notato infatti che li aiuta molto a sentirsi utili e importanti e di conseguenza sviluppano una fiducia utile e concreta che poi da loro la possibilità di migliorarsi e avere meno paura di sbagliare. Diventano più seri e maturi.


Alla fine LORO SONO SEMPRE UN PASSO AVANTI.

Aprite gli occhi e guardateli come si meritano di essere osservati! perché hanno bisogno solo di essere compresi.

In quel caso sapranno regalarvi momenti e ricordi indimenticabili!