Christian Biasi

OPV-Organic photovoltaic: la nuova frontiera del fotovoltaico organico

2020-02-17 17:39:25

Da un progetto partito in Australia nel 2017, con i primi pannelli solari stampabili, si è sviluppata una nuova tecnologia che, simulando la fotosintesi clorofilliana, ci donerà energia pulita! Un grande passo per la salvaguardia del pianeta?

Nel 2017 il prof. Paul Dastoor dell'Università di Newcastle ha sviluppato un progetto che è stato testato poi in Australia in un impianto a pallet, con un'installazione di 200 mq di pannelli solari.

Ma questi nuovi pannelli solari avevano una grande novità rispetto a quelli tradizionali: potevano essere stampati utilizzando stampanti convenzionali, grazie ad ''inchiostri elettronici'', che sono applicati su fogli trasparenti sub-millimetrici, con un costo di meno di 10 $ al mq.

E questi inchiostri hanno una grande particolarità che vedremo tra poco!

Questa tecnologia che stampa le celle solari con una ordinaria stampante industriale (tipo quelle che stampano le riviste a colori, per intenderci), risulta essere una delle meno impattanti per produrre pannelli solari. Inoltre, dopo i primi test, si è certi che questa innovazione abbia veramente dei bassissimi costi di produzione, e possa essere applicata in modo molto flessibile a differenti esigenze che sfruttano le potenzialità dell'energia solare.

Così si potranno coprire edifici, tetti e abitazioni con queste sottilissime pellicole di celle fotovoltaiche, per generare energia pulita senza bisogno di costose strutture di supporto o rinforzo, aprendo così all'uso dell'energia solare anche a quelle molte costruzioni che non sono adatte alla messa in opera di pannelli tradizionali, o su cui il costo dell'installazione sarebbe proibitivo.

Praticamente questa tecnologia risulta 300 volte meno pesante di quella usata finora, così da essere già di per sé ecologica nella sua distribuzione, oltre che nell'installazione.

Il nome di questa tecnologia è Organic photovoltaic - OPV, fotovoltaico organico, poiché i polimeri utilizzati sono di origine organica.

In questi nuovi tipi di pannelli, i tradizionali semiconduttori inorganici (come ad esempio il silicio) sono stati sostituiti da pigmenti organici.

Il funzionamento delle celle fotovoltaiche del OPV riproduce il processo di fotosintesi clorofilliana, su di una struttura a strati robusta ma sottilissima (solamente tre volte lo spessore di un capello).

 Gli OPV prevedono una struttura portante di vetro o plastica flessibile, una o più pellicole in materiale foto-attivo (ovvero composto da questi semiconduttori organici) e due elettrodi conduttivi, uno inferiore in metallo, e uno superiore trasparente, per poter lasciare passare la luce solare.

In questo modo la pellicola foto-attiva assorbe la luce solare, trasformandola in corrente elettrica.

Come accennato sopra, questi semiconduttori possono essere utilizzati come dei normali inchiostri a colori, e la loro applicazione sulla pellicola avviene con tecniche di stampa molto economiche, simili a quelle dei periodici.

In un breve lasso di tempo sono state già sviluppate diverse tipologie di celle fotovoltaiche con tecnologia OPV, anche con delle forme ibride tra materiali organici, inorganici e biologici.

Addirittura possiamo già trovare in commercio sullo store di Amazon dei moduli fotovoltaici che sfruttano questa tecnologia, delle dimensioni di 18x55 cm e che producono da 1,5 a 2 watt, ad un prezzo di poco inferiore ai 50 euro a modulo, ma come si è già detto, con lo sviluppo e la diffusione del fotovoltaico organico, e la ricerca che ha l'obiettivo di migliorare le prestazioni e la stabilità di questi impianti, questa tecnologia avrà ben presto costi di produzione ben inferiori ai 10 $ al mq.

Energia pulita equivale a conservazione e recupero dell'ambiente, che mai come ora è di prioritaria importanza per l'umanità!

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