Caterina Garbaccio

Come un romanzo

2018-11-29 15:09:40

Fermi tutti. Qui bisogna fare un passo indietro.

Come si può scrivere di libri senza aver parlato dei Diritti Imprescrittibili del Lettore? Si, nel libro Come un Romanzo, Pennac stabilisce dieci diritti che noi lettori già ci accordiamo liberamente, e che dobbiamo concedere ai giovani lettori se vogliamo che comprendano e facciano loro il piacere della lettura.


E allora li ripropongo qui, come punto iniziale delle nostre letture insieme:

I. Il diritto di non leggere
II. Il diritto di saltare le pagine
III. Il diritto di non finire un libro
IV. Il diritto di rileggere
V. Il diritto di leggere qualsiasi cosa
VI. Il diritto al bovarismo (malattia testualmente contagiosa)
VII. Il diritto di leggere ovunque
VIII. Il diritto di spizzicare
IX. Il diritto di leggere a voce alta
X. Il diritto di tacere

I miei preferiti?

Diritto numero quattro: il diritto di rileggere. Pennac dice: Rileggere quel che una prima volta ci aveva respinti, rileggere senza saltare nessun passaggio, rileggere da un’altra angolazione, rileggere per verificare…Ma rileggiamo soprattutto in modo gratuito, per il piacere della ripetizione. “Ancora, ancora”, diceva il bambino che eravamo un tempo. Le nostre riletture di adulti nascono dallo stesso desiderio: incantarci di una permanenza e trovarla ogni volta così ricca di nuovi incanti.
Non avrei saputo dirlo meglio.

Diritto numero otto: il diritto di spizzicare. Questo si che è un diritto! Questa si che è una libertà! Io iniziai a leggere così, a dieci anni, sola nel soggiorno di casa, circondata dai libri dei miei genitori. Prendevo un volume a caso, lo aprivo e leggevo. Il più delle volte non capivo, e presto mi dimenticavo di ciò che avevo letto. Ma da grande, quando poi gli stessi libri li ho letti davvero, alcune parti non mi erano nuove. Alcuni personaggi già li conoscevo e mi sentivo a casa: facevo parte delle loro vite, delle loro storie. Ci eravamo già incontrati una volta, io non me lo ricordavo, ma loro mi avevano aspettato.

Diritto numero nove: il diritto di leggere a voce alta.
Pennac dice: L’uomo che legge a viva voce si espone completamente agli occhi che lo ascoltano. Se legge veramente, se ci mette il suo sapere dominando il piacere, se la lettura è un atto di simpatia per l’uditorio come per il testo e il suo autore, allora i libri si spalancano e in essi, dietro a lui, si riversa la folla di coloro che si credevano esclusi dalla lettura.
Io dico: leggere a voce alta è condivisione. Quante volte vorremmo leggere alle persone care le nostre pagine preferite, o le ultime scoperte. Alle superiori iniziai a seguire degli incontri settimanali di lettura a voce alta, scanditi da temi differenti volta per volta. La parte più bella e più stimolante era la ricerca durante la settimana delle migliori pagine da leggere agli altri partecipanti! E con quale orgoglio si leggeva poi, senza imbarazzo, cercando di trasmettere emozioni che noi stessi avevamo provato, ma in solitudine.

Noi siamo abitati da libri e da amici.

PS. Leggete anche il resto del libro, mi raccomando! Come far amare la lettura ai giovani? Come fargli comprendere il piacere che da essa si può ricavare?

2